| L' A. riporta le principali proposte avanzate da Antonio Lettieri,
segretario confederale della Cgil e responsabile per il pubblico
impiego, in relazione alla "riorganizzazione del lavoro" nella p.a..
Innanzitutto l' allineamento di tutti i pubblici dipendenti alle 36
ore settimanali, accompagnata dall' apertura degli sportelli durante
l' arco di tutta la giornata, fino alle 6 del pomeriggio e la
disponibilita' di squadre di lavoratori da adoprare a seconda dei
carichi, sul modello dell' industria. Vengono quindi proposti turni
di lavoro, programmi ed obbiettivi di lavoro con "periodizzazione
plurisettimanale, plurimensile, annuale per rispondere a domande
differenziate di servizi e per ampliare l' arco temporale degli
stessi"; anche il lavoro straordinario deve essere progressivamente
eliminato perche' altrimenti la riduzione d' orario rivendicata si
trasformerebbe in puro effetto di monetizzazione. Vengono ipotizzati
progetti e obbiettivi sperimentali. La trattativa
intercompartimentale ha altri argomenti, tra cui l' occupazione e il
costo del lavoro. Il sindacato, criticando i meccanismi della legge
finanziaria che ha solo formalmente bloccato le assunzioni, propone
l' istituzione di un osservatorio del pubblico impiego e una
commissione parlamentare cui ricondurre tutta la materia dell'
occupazione nel settore statale; il "part-time", contratti a tempo
determinato, sistemi di mobilita' anche incentivata tra le diverse
amministrazioni e una razionalizzazione del reclutamento (concorsi su
base regionale per funzioni anziche' per amministrazioni). Quanto al
salario, conclude l' A., Lettieri conferma la richiesta di un Fondo
aggiuntivo finalizzato ad un vero e proprio sistema di aumenti
retributivi coordinati agli aumenti di produttivita' e al premio
della "professionalita'"; Fondo da finanziarsi destinandovi una quota
derivante dalla "nuova regolazione dell' anzianita' professionale" e
dalla riduzione degli straordinari. Per cio' che riguarda la scala
mobile la proposta sindacale prevede la copertura delle retribuzioni
per il 52% a fronte di quelle ministeriali che sono arrivate al 47% o
il 48, 8%.
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