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| IDG861302048 | |
| 86.13.02048 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Caratelli Stefano
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| Equo canone. Se si blocca l' inflazione la liberta' non fa paura
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| Mondo economico, an. 38 (1985), fasc. 44 (4 novembre), pag. 28-29
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| (testo con tabelle e/o grafici)
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| D30640
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| L' A. rileva come sembra essersi rimesso in movimento il mercato
delle locazioni e come anche in sede legislativa si riesumino le
ipotesi di modifica della normativa dell' equo canone. A questo
proposito risulta che le varie posizioni politiche si stiano
avvicinando tra loro per proporre un' introduzione graduale dei patti
in deroga che prevedono al verificarsi di determinate condizioni un
aumento rispetto all' equo canone anche fino al 30%; di parametri di
calcolo della vetusta' meno elevati di quelli proposti dal Ministro
Nicolazzi; e, infine, l' inserimento dei proprietari di piu'
appartamenti sfitti per oltre sei mesi, nelle categorie c.d. a
rischio ai fini dell' accertamento fiscale del reddito. Unica
consistente obiezione ad una liberalizzazione dei canoni e' quella
che ne prevede un costo in termini di inflazione, cui si potrebbe
ovviare prevedendo come parametro di aggiornamento, ad esempio, non
l' incremento ISTAT dell' anno precedente, ma il tasso di inflazione
programmato per l' anno in corso. L' A. infine, considerando che in
talune zone del paese la tensione abitativa e' talmente scarsa da far
si' che il mercato sommerso degli affitti non abbia costi piu'
elevati di quelli stabiliti per legge, ritiene che potrebbe essere
matura l' occasione di sperimentare la liberalizzazione del mercato
sfruttando il margine di liberta' concesso dalla stessa l. n. 392 del
1978 all' edilizia convenzionata per cui Comuni e imprenditori
potrebbero agire in quell' ambito immettendo case nel libero mercato
dell' affitto, in piena legalita'.
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| l. 27 luglio 1978, n. 392
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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