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Documento


42629
IDG861302302
86.13.02302 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bernardi Alberto
Come i proponenti hanno voluto coprire il vero obiettivo. Referendum pretesto
Paese sera, an. 37 (1986), fasc. 129 (13 maggio), pag. 2
D02113; D0231; D02138
L' A. sostiene che i referendum sulla giustizia sono strumentali, e costituiscono un pretesto per condizionare i giudici. Per quanto riguarda l' abrogazione della legge che regola il sistema elettorale del Cons. Sup. Mag., molti elettori ne ignorano il contenuto e le conseguenze dell' abrogazione, mentre i promotori, semplicisticamente, prospettano ai cittadini che con tale referendum si tende ad eliminare la politicizzazione dei giudici. Per quanto riguarda il referendum sull' abrogazione della Commissione Inquirente, l' A. sostiene che esso serve a giustificare gli altri due. Questo referendum, infatti, non comporta automaticamente l' attribuzione alla Magistratura ordinaria della competenza per i reati ministeriali, sia perche' e' gia' allo studio una nuova regolamentazione in materia, sia perche', comunque, occorrerebbe, per procedere, l' autorizzazione del Parlamento, essendo tutti i ministri deputati o senatori. Non e' con questi referendum, conclude l' A., a dir poco strumentali, che si risolvono i mali della giustizia, o la scarsa professionalita' di alcuni giudici. (Titolo: 3 col/Testo: 1.2 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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