| L' A. avverte che la legge per l' intervento straordinario e
ordinario nel Mezzogiorno, recentemente varata, rappresenta un'
occasione importante per stabilire un "nuovo ordine" nel Sud, ma si
presta anche al rischio di creare nuovo disordine. Fra gli aspetti
"potenzialmente" positivi del provvedimento, l' A. indica le maggiori
capacita' di coordinamento, l' accentuazione del ruolo delle Regioni,
il rilancio del metodo della programmazione. I rischi deriveranno
invece dalla difficolta' di rendere praticamente operanti le
innovazioni, dalla pressione dei diversi interessi in ballo e dalla
molteplicita' di adempimenti amministrativi previsti. Per evitare che
questi rischi si rivelino concreti e impediscano l' attuazione di una
legge complessivamente positiva, l' A. rileva la necessita' di
snellire gli adempimenti burocratici e di definire in modo preciso il
passaggio dalla vecchia alla nuova gestione; inoltre, il nuovo
Dipartimento per il Mezzogiorno dovra' essere dotato di un' effettiva
capacita' progettuale, mentre dovra' essere rivisto il c.d. piano
triennale. (Titolo: 3 col / Testo: 2.1 col).
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