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42681
IDG861302354
86.13.02354 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ferrara Giovanni
Un' efficienza di carta
Repubblica, an. 11 (1986), fasc. 115 (17 maggio), pag. 8
D021; F421
L' A. osserva che in tema di riforme istituzionali si parla molto di stabilita' ed efficienza dell' Esecutivo, e troppo poco di tutela dei diritti di liberta'. Si dimentica cosi' che in una libera democrazia la "governabilita'" non deve prevalere sul libero manifestarsi dei singoli e dei gruppi. La proposta riduzione dello schieramento elettorale a soli 3 partiti, ad esempio, puo' essere valida in Paesi dove gia' esiste per motivazioni storiche e dove e' concesso ampio spazio di partecipazione alle forze sociali, ma non puo' essere imposta coattivamente per legge. E la liberta' dei singoli parlamentari non puo' essere eccessivamente compressa, perche' il Parlamento non e' solo il luogo dove si fanno le leggi e si sostengono i Governi. L' A. ritiene che trasformando il Parlamento in organo di registrazione degli atti governativi si aumenterebbe, forse, l' efficienza, ma si diminuirebbe il livello di democrazia; bisognerebbe, invece, puntare su una radicale riforma della p.a., il cui pessimo stato e' alla base dell' attuale inefficienza. L' A. conclude ribadendo che un' emotiva adesione alle mode efficientistiche rischia di travolgere i fondamenti della liberta'. (Titolo: 2 col / Testo: 1.4 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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