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Documento


42912
IDG861302585
86.13.02585 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Sansa Adeiano
Il commento. Il referendum non difende l' indipendenza dei giudici
Fam. crist., an. 56 (1986), fasc. 28 (9 luglio), pag. 23
(testo con illustrazioni)
D4026; D0230
L' A. esamina le motivazioni addotte dai promotori del referendum sulle disposizioni in tema di responsabilita' del giudice. Riconosce che la questione e' posta in maniera suggestiva; rileva, d' altra parte, che da una nuova normativa piu' severa in materia potrebbero derivare gravi danni, perche' nelle cause di maggiore peso, coinvolgenti persone ricche e potenti o politici influenti, il giudice potrebbe sentirsi condizionato. Fa notare che si deve curare di piu' la preparazione dei magistrati (concorso severo, tirocinio serio e rigoroso) e che, in caso di veri abusi da parte dei giudici, si puo' e si deve ricorrere a una riforma delle ipotesi di illecito disciplinare. L' A., infine, lamenta l' atmosfera politica in cui e' maturata l' iniziativa, e giudica poco affidabile specialmente la posizione socialista. Conclude chiedendosi se sia possibile, per affrontare i problemi della giustizia, cominciare non dalle riforme maggiori, ma da una iniziativa rischiosa per l' indipendenza del giudice.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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