| L' A. esamina le motivazioni addotte dai promotori del referendum
sulle disposizioni in tema di responsabilita' del giudice. Riconosce
che la questione e' posta in maniera suggestiva; rileva, d' altra
parte, che da una nuova normativa piu' severa in materia potrebbero
derivare gravi danni, perche' nelle cause di maggiore peso,
coinvolgenti persone ricche e potenti o politici influenti, il
giudice potrebbe sentirsi condizionato. Fa notare che si deve curare
di piu' la preparazione dei magistrati (concorso severo, tirocinio
serio e rigoroso) e che, in caso di veri abusi da parte dei giudici,
si puo' e si deve ricorrere a una riforma delle ipotesi di illecito
disciplinare. L' A., infine, lamenta l' atmosfera politica in cui e'
maturata l' iniziativa, e giudica poco affidabile specialmente la
posizione socialista. Conclude chiedendosi se sia possibile, per
affrontare i problemi della giustizia, cominciare non dalle riforme
maggiori, ma da una iniziativa rischiosa per l' indipendenza del
giudice.
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