| L' A. riporta i risultati di un' indagine, pubblicati nel Quaderno
CENSIS, n. 4 del 1985, per valutare il degrado morale e civile della
societa' italiana, secondo il valore monetario dei fenomeni illeciti.
Nel criticare il metodo d' indagine proposto, che l' A. ritiene
illusorio, in quanto crisi o sfacelo sono prima di tutto un fatto di
costume, e presentano manifestazioni da rilevare con metodiche non
matematiche, ma piuttosto storiche e sociologiche, l' A. si stupisce,
tuttavia, rilevando che la quantificazione monetaria degli illeciti,
che emerge dall' indagine, assume la consistenza di 100 - 150 mila
miliardi di lire. L' A. auspica che queste valutazioni emergano dal
controllo di tutte le fonti disponibili, e da indagini "ad hoc".
Tuttavia, constata che di fronte a fenomeni criminali di tanto
rilievo, anche economico, i tradizionali strumenti polizieschi e
giudiziari risultano inadeguati. L' A. ritiene opportune forme di
controllo piu' estese sui movimenti di tanta male acquisita
ricchezza, e sulle tracce che essi non possono non lasciare.
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