| La sentenza in esame ha riconosciuto erronea la decisione dei giudici
di merito che, in un caso in cui gli agenti doganali avevano colto un
assistente di volo in inequivocabile comportamento di contrabbando
durante il servizio, hanno ritenuto automaticamente sussitente la
giusta causa di licenziamento, senza valutare specificamente l'
incidenza di codesto fatto, in termini di danno o di pericolo in
concreto per l' impresa, nello svolgimento del rapporto. Fino a
qualche anno fa, commenta l' A., secondo la giurisprudenza, le
elencazioni spesso contenute nei contratti collettivi dei fatti
comportanti il licenziamento per giusta causa, cioe' immediato,
facevano testo. A questo indirizzo ha fatto seguito quello secondo
cui, pur tenendo conto dell' indicazione dei contratti, e' il giudice
che deve direttamente valutare in concreto la gravita' dei fatti.
Puo' accadere, pero', che magistrati "di molto buon cuore" giungano
di volta in volta a conclusioni inaccettabili, come nel caso di cui
alla sentenza in esame.
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