| L' intervento del Presidente della Repubblica sul Cons. Sup. Mag. ha
evitato a questo organo di compiere un atto costituzionalmente
degenerato, cioe' di porre all' ordine del giorno la discussione
sull' attacco sferrato dall' on. Craxi alla Magistratura. Tuttavia,
l' atto cui il Cons. Sup. Mag. si accingeva, rileva l' A., era si' un
atto costituzionalmente degenerato, ma l' ultimo di un lungo processo
degenerativo. Secondo l' A., non e' giusto richiamare all' ordine chi
protesta per ultimo in modo improprio, tacendo di chi, con il suo
comportamento improprio, ha scatenato la protesta. All' origine della
questione sta la coincidenza nella stessa persona delle funzioni di
segretario di partito e di Presidente del Consiglio dei Ministri. L'
on. Craxi sferro' l' attacco alla Magistratura nella veste di
segretario del PSI. Il Presidente Cossiga, pero', ha ravvisato nell'
uscita di Craxi il coinvolgimento del Presidente del Consiglio, tanto
che ha imposto al Cons. Sup. Mag. di non sottoporre a discussione le
dichiarazioni, appunto, del Presidente del Consiglio. Nello scontro
con la Magistratura, Craxi ha potuto agire in attacco con la
scioltezza dell' uomo di parte e del cittadino, e si e' trovato in
difesa la veste protettiva del Presidente del Consiglio. Secondo l'
A., il principio affermato dal Presidente della Repubblica e' giusto,
tuttavia doveva essere preceduto da ammonimenti precisi.
| |