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| IDG861302619 | |
| 86.13.02619 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Porqueddu Giovanni
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| Giustizia. Il giudice nella societa' 2 La funzione del magistrato
nell' ambito dei processi penali non puo' esaurirsi nel formalismo o
nella mera professionalita' ma deve espletarsi in armonia con l'
evolversi della collettivita'
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| Nuova polizia, an. 10 (1986), fasc. 6, pag. 9-11
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| (testo con illustrazioni)
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| D0230; D68
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| L' A. (magistrato), analizzando la funzione del magistrato nell'
ambito del processo penale, osserva come questo sia lo strumento di
esercizio del massimo grado di violenza consentita nei confronti dei
cittadini, e come la collettivita' lo accetti serenamente soltanto se
tutte le regole sono rigorosamente osservate. Nota come, quindi, ogni
sconfinamento da parte del potere giudiziario si traduca in una
caduta di legittimazione, poiche' questa si fonda sul rispetto dei
suoi confini e delle sue regole, e non sulla bonta' degli obiettivi
sociali dell' intervento o sulla professionalita'. Nota come in tale
logica la concezione del processo penale finalizzato all'
annientamento di fenomeni criminali disegni il potere giudiziario
secondo uno schema di efficacia rispetto allo scopo che non gli e'
proprio. Concludendo, l' A. sostiene la necessita' di arrivare al
piu' presto alla riforma del processo penale.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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