| L' A. (magistrato di Bari) lamenta che i magistrati aderenti a
"Magistratura democratica" non siano piu' stati in grado di
promuovere, negli ultimi anni, una giurisprudenza "alternativa" a
quella derivante dagli schemi dominanti. In particolare, giudica
negativamente il primato assegnato al diritto penale rispetto al
civile, e osserva che l' uso discutibile di alcuni strumenti
giuridici ha visto protagonisti tutti i magistrati, senza distinzione
di corrente. Significativi, in senso negativo, sono le posizioni di
chiusura assunte dall' Associazione dei magistrati in occasione del
processo napoletano alla camorra, che suscito' tante reazioni in
ambienti politici, e piu' recentemente in occasione dei referendum
sulla giustizia. A tale proposito, l' A. giudica eccessive le
critiche rivolte alla pur discutibile iniziativa referendaria,
avvertendo che dimostrano una preoccupante diffidenza nei confronti
dell' opinione pubblica e nel dibattito al di fuori degli apparati.
L' A. conclude auspicando che i giudici aderenti a "Magistratura
democratica" tornino al piu' presto a saper dimostrare la loro
"diversita'". (Titolo: 3 col / Testo: 1 col).
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