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Documento


43187
IDG861302860
86.13.02860 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Tosi Silvano
Tosi: sul voto segreto solo (e troppe) parole
Nazione, an. 128 (1986), fasc. 170 (28 giugno), pag. 2
D02113
Il Governo Craxi e' caduto perche' la Camera ha bocciato a voto segreto il decreto legge sul quale poco prima aveva posto la fiducia, ottenendola. Poco prima, sempre a voto segreto, il Governo "era andato sotto" quando era stata respinta la risoluzione dei gruppi di maggioranza contrari all' apertura di un' inchiesta parlamentare sullo scandalo dei "fondi neri" dell' IRI. In questo secondo caso, sostiene l' A., il segreto non ha nulla di sconveniente; nel primo, invece, il voto segreto di bocciatura, espresso poco dopo la larga fiducia concessa per appello nominale, "e' una vigliaccata politica e un' assurdita' regolamentare". Ecco due casi che configurano quando il voto segreto sia da mantenere e quando, invece, sia da eliminare. Secondo l' A., pero', il vero scandalo non consiste tanto nell' "imboscata" tesa al Governo, quanto nell' evidente disinteresse manifestato coi fatti dal Governo, dalla maggioranza e dall' opposizione all' eliminazione di questa norma, tenendo anche conto dell' unanime critica della dottrina e del proposito comune a tutte le forze politiche di eliminare l' anomalia regolamentare del doppio voto, pubblico e segreto, per l' approvazione finale di un provvedimento quando il Governo abbia posto la fiducia. (Titolo: 1 col/Testo: 0.8 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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