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Documento


43195
IDG861302868
86.13.02868 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Guerzoni Luciano
Disagio nelle scuole. Ora di religione, la finzione di una libera scelta
Paese sera, an. 37 (1986), fasc. 173 (26 giugno), pag. 1
D9415; D1841; D18433
Secondo l' A., sono confuse ed ambigue le soluzioni legislative per quanto riguarda l' insegnamento della religione cattolica nelle scuole di Stato. La nuova disciplina si caratterizza per la scelta di porre sotto il controllo confessionale l' insegnamento in materia di religione. Contemporaneamente, pero', tale insegnamento viene assunto, come precisa il Concordato, "nel quadro delle finalita' della scuola" e collocato "nel quadro degli orari delle lezioni". Si produce in tal modo una contraddizione, irrisolvibile sul piano pratico, fra la delega alla Chiesa di un pezzo delle finalita' della scuola e dell' orario scolastico, e, di contro, l' insieme dei valori e delle norme che governano l' ordinamento della nostra scuola pubblica, come scuola di tutti i cittadini, credenti e non credenti. Gli effetti negativi di questa contraddizione si hanno, infatti, per quanto attiene il diritto di libera scelta, il quale finisce per configurarsi come un atto ideologico-religioso, quasi una pubblica dichiarazione di fede. La situazione e' ancor piu' paradossale per gli insegnanti delle scuole materne ed elementari. Se si dichiarano disponibili all' insegnamento, sottostanno anche ad un' autorita' esterna; se non si dichiarano disponibili, di fatto, devono spiegazioni a genitori e fanciulli. Altri problemi si pongono sul piano edilizio-organizzativo. (Titolo: 1 col/Testo: 1.8 col).
d.p.r. 16 dicembre 1985, n. 751 circ. Min. Pubblica Istruzione 3 maggio 1986, n. 131
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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