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| IDG861302885 | |
| 86.13.02885 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Giugni Gino
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| Un Sillabo per le pensioni
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| Repubblica, an. 11 (1986), fasc. 128 (1 giugno), pag. 8
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| D703
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| L' A. afferma che sara' impossibile varare una riforma pensionistica
se non verranno modificate alcune convinzioni errate, pregiudizievoli
per un serio riformismo legislativo. Elenca quindi tali convinzioni
erronee, ispirandosi al Sillabo di Pio IX. In primo luogo contesta l'
affermazione che la pensione e' una forma di risparmio accantonato
per la vecchiaia; essa e' infatti un risparmio collettivo destinato
alla protezione sociale. E la pensione non e' un' assicurazione per
la vecchiaia, ma per la prevista incapacita' di lavorare; in tal
senso, si giustifica il divieto di cumulo fra pensione e stipendio o
salario. Erronea e' anche la convinzione che la pensione sia una
continuazione dello stipendio. L' A. contesta poi che la pensione
debba essere sempre ancorata ad una proporzionale costante della
retribuzione; cio' e' vero, infatti, solo per stipendi o salari di
medio livello, ma non e' comunque un fatto automatico. Inoltre, non
puo' essere considerato un dogma che certe categorie abbiano diritto
ad un proprio fondo pensionistico, ne' si puo' pensare che la legge
non possa modificare le condizioni di pensionamento prima che queste
siano di fatto acquisite. L' ultima convinzione contestata dall' A.
e' che il sistema previdenziale sia compito esclusivo dello Stato.
(Titolo: 2 col / Testo: 1.5 col).
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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