| L' A. avverte che il disegno di legge sull' amnistia, oggi in
discussione al Consiglio dei Ministri, suscita non poche
perplessita'; molti infatti, anche fra i suoi proponenti, lo
considerano poco opportuno. Il Presidente della Repubblica, nel
discorso tenuto di recente in occasione del quarantennale della
Repubblica, si e' ben guardato dal menzionare l' amnistia; ma e'
assai significativo che abbia indicato come prioritari, per risolvere
i problemi della giustizia, interventi di tutt' altro genere. L' A.
lamenta che siano incerte la paternita' politica del provvedimento e
le sue finalita', e afferma che i provvedimenti di clemenza
appartengono ad una visione primitiva dello Stato di diritto; inoltre
non si puo' pensare che l' amnistia possa risolvere il problema
principale della giustizia italiana, quello della lentezza. Se si
pensa che i ritardi abbiano provocato delle gravi situazioni di
ingiustizia, bisognerebbe varare un semplice provvedimento di
indulto. L' A. si rifiuta di prendere in considerazione l' ipotesi,
da qualcuno ventilata, che l' amnistia abbia lo scopo di favorire i
colpevoli di reati politico-finanziari, ma ribadisce che sono
incomprensibili i motivi che spingono il Governo a promuovere un'
amnistia prima delle riforme processuali. (Titolo: 5 col / Testo: 1.6
col).
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