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Documento


43231
IDG861302904
86.13.02904 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Cavallari Alberto
Referendum popolari o "giudizi di Dio"?
Repubblica, an. 11 (1986), fasc. 141 (17 giugno), pag. 1
D4026; D023
L' A. osserva che le recenti, numerose iniziative referendarie testimoniano la scarsa fiducia dei cittadini verso i nostri parlamentari, e afferma che la democrazia diretta e' un bene solo se presa a piccole dosi. E infatti la Costituzione pone notevoli limiti alla possibilita' di referendum, al fine di evitare che il suo abuso provochi effetti sconvolgenti. I tre referendum proposti su alcuni problemi della giustizia, pur non rientrando fra quelli proibiti, possono pero' avere effetti negativi, perche' le materie in questione non si prestano ad essere risolte semplicemente con un si' o con un no; ed e' significativo che l' iniziativa abbia gia' provocato profonde spaccature nella maggioranza di Governo. L' A. avverte inoltre che il referendum sulla responsabilita' civile dei magistrati pone domande difficilmente comprensibili per il cittadino comune, che non puo' conoscere la "filosofia" complessiva del sistema in cui sono inseriti, e avanza il sospetto che sia stato proposto per fini esclusivamente politici. I problemi della giustizia non possono essere risolti ponendo sotto accusa la Magistratura, ma promuovendo le riforme necessarie. (Titolo: 4 col / Testo: 2 col).
art. 55 c.p.c. art. 56 c.p.c. art. 74 c.p.c.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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