| L' A. ricorda che la riforma della contabilita' di Stato ha
introdotto la legge finanziaria come strumento utile per autorizzare
lo Stato a indebitarsi fino a una certa cifra, e per modificare
eventualmente una serie di norme in vigore, cosi' da adeguare il
bilancio alla situazione economica. Le intenzioni erano buone, ma l'
esperienza non e' stata positiva, e si e' tentato di introdurre nella
finanziaria cose di ogni genere, indulgendo a richieste corporative
ed agitazioni propagandistiche. E' stato fallito, invece, lo scopo di
spingere l' attivita' dello Stato verso una programmazione
pluriennale del bilancio, fissando anche un tetto per le spese
correnti; purtroppo, ad ogni discussione sulla finanziaria si rinnova
un' orgia di demagogia di vario segno. L' A. chiede che la prossima
legge non venga sovraccaricata di contenuti, e costituisca occasione
per una realistica programmazione triennale della finanza statale;
debbono essere evitati gli stanziamenti di propaganda, che non
servono a nulla. (Titolo: 2 col / Testo: 1.2 col).
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