| L' A. interviene sulla questione di un' eventuale amnistia, rilevando
in primo luogo che, se il provvedimento e' ineluttabile, deve almeno
essere varato in fretta. Sorgeranno pero' problemi se, come sembra,
la DC e il PSI presenteranno emendamenti per inserire nell' amnistia
anche i reati contro la p.a.. Il disegno di legge governativo e' in
proposito assai chiaro, escludendo dai benefici di legge tutti i
reati contro la p.a. puniti con almeno 3 anni di reclusione, nonche'
il reato di falso in bilancio, presupposto per la gestione di "fondi
neri" di enti pubblici; analoghe esclusioni sono previste dall'
indulto. La richiesta di comprendere anche questi reati nel
provvedimento poggia sul fatto che il Parlamento sta discutendo una
riforma dei reati contro la p.a., che mira a impedire il sindacato
dei giudici su questioni che attengono strettamente questioni
politiche. L' A. giudica tale richiesta balzana e cervellotica,
perche' il codice e la Costituzione prevedono chiaramente che, quando
interviene una legge piu' favorevole, questa agisce retroattivamente
e provoca la cessazione degli effetti penali della legge
precedentemente in vigore. L' A. conclude che la richiesta di DC e
PSI ha il fine non dichiarato di estendere l' amnistia ai ladri di
stato, e va quindi respinta. (Titolo: 2 col / Testo: 1.3 col).
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