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43255
IDG861302928
86.13.02928 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ventura Angelo
Giustizia-referendum. Tre specchietti per le allodole
Resto del carlino, an. 101 (1986), fasc. 158 (17 giugno), pag. 4
D0231; D4026; D02113; D02138
Secondo l' A., l' iniziativa dei tre referendum sulla giustizia contiene un potenziale devastante nei confronti dello Stato di diritto e del quadro politico, e rappresenta una minaccia grave alla societa' civile e alle istituzioni. L' A. sostiene che il referendum per l' abrogazione della Commissione Inquirente non ne determinerebbe l' abolizione, come si vuol far credere, bensi' quella delle sole norme che ne regolano le procedure. Il fondamento giuridico dell' esistenza dell' Inquirente, infatti, sta in norme le quali sono la puntuale applicazione degli artt. 90 e 96 della Costituzione. Analoghe considerazioni possono valere per l' abrogazione delle norme per l' elezione del Cons. Sup. Mag. per ridurne la politicizzazione. In questo caso si tratta di uno "specchietto per le allodole", ricordando che il PSI ha proposto di modificare la composizione dell' Organo di autogoverno, aumentando il numero dei membri "laici", eletti dal Parlamento su designazione dei partiti. Effetti immediatamente devastanti avrebbe il successo del referendum teso ad introdurre la responsabilita' civile dei magistrati. L' A., esposti argomenti fermissimi, ritiene che, invece che abolire l' immunita' dei giudici, "si avrebbe l' immunita' della mafia e della camorra, degli affaristi malavitosi e dei politici corrotti, dei cospiratori e dei terroristi eccellenti con le spalle coperte". (Titolo: 3 col/Testo: 1 col).
art. 90 Cost. art. 96 Cost. l. cost. 11 marzo 1953, n. 1
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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