| In Olanda una donna, saputo di aspettare cinque gemelli, ha chiesto
di abortire. I suoi medici le hanno consigliato di tenerne due, e
hanno poi proceduto al primo "aborto selettivo" della storia della
ginecologia. L' A. ritiene che questo tipo di aborto acquisti valenze
etiche assai piu' pesanti di quelle sollevate dall' aborto c.d.
"normale". L' A. si domanda se, a differenza dell' aborto al quale,
bene o male, siamo abituati, questo "aborto selettivo" assomigli
assai piu' ad un pluriomicidio freddo e premeditato. Forse, precisa
l' A., non esistono sostanziali differenze sotto il profilo etico, ma
certamente una sensazione di disagio rimane. In conclusione, a fronte
della domanda se esistono differenze fra l' aborto "normale" e quello
"selettivo", l' A. risponde che se esistono, e' presumibile che il
medico abortista, prima degli altri, debba porsi su basi puramente
scientifiche il problema della necessita' dell' aborto "selettivo".
Se non esistono, sono entrambi condannabili o assolvibili, a fronte
di una scelta che tutti, medici o non medici, hanno di fatto gia'
attuato. (Titolo: 7 col/Testo: 1 col).
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