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Documento


43274
IDG861302947
86.13.02947 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Miglio Gianfranco
Per governare ci vorrebbe un direttorio
Sole, an. 122 (1986), fasc. 128 (1 giugno), pag. 1
D0213
Le vere basi della Costituzione vigente, sostiene l' A., sono da ricercare nel "compromesso" raggiunto tra due opposte meta' della classe politica affiorata nel secondo dopoguerra: i moderati e i socialcomunisti. Il "compromesso" fu trovato nella scelta costituzionale di un "Governo che non governasse", in modo da non spostare il precario equilibrio esistente: i marxisti sperando nel passaggio degli italiani al "campo socialista", ed i moderati nella conversione dei ceti popolari ai vantaggi dell' economia di mercato. Questo tipo di regime fu individuato nel sistema "parlamentare - integrale". Il "compromesso" a favore del "Governo debole" presupponeva anche un regime "consociativo - spartitorio". All' esclusivita' del partito unico fascista succedeva, cosi', l' esclusivita' del "sistema egemonico dei partiti reciprocamente garantiti". L' A. sostiene che sussistono le condizioni che rendono necessario accantonare il "compromesso" a favore del "Governo debole", per passare a una Costituzione "presidenziale". Il passaggio dovrebbe avvenire, sostiene ancora l' A., attraverso una forma "direttoriale", intesa come "controllo collegiale del "decisore", ossia la forma razionale e "forte" del "Governo di coalizione". (Titolo: 4 col/Testo: 2 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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