| Le vere basi della Costituzione vigente, sostiene l' A., sono da
ricercare nel "compromesso" raggiunto tra due opposte meta' della
classe politica affiorata nel secondo dopoguerra: i moderati e i
socialcomunisti. Il "compromesso" fu trovato nella scelta
costituzionale di un "Governo che non governasse", in modo da non
spostare il precario equilibrio esistente: i marxisti sperando nel
passaggio degli italiani al "campo socialista", ed i moderati nella
conversione dei ceti popolari ai vantaggi dell' economia di mercato.
Questo tipo di regime fu individuato nel sistema "parlamentare -
integrale". Il "compromesso" a favore del "Governo debole"
presupponeva anche un regime "consociativo - spartitorio". All'
esclusivita' del partito unico fascista succedeva, cosi', l'
esclusivita' del "sistema egemonico dei partiti reciprocamente
garantiti". L' A. sostiene che sussistono le condizioni che rendono
necessario accantonare il "compromesso" a favore del "Governo
debole", per passare a una Costituzione "presidenziale". Il passaggio
dovrebbe avvenire, sostiene ancora l' A., attraverso una forma
"direttoriale", intesa come "controllo collegiale del "decisore",
ossia la forma razionale e "forte" del "Governo di coalizione".
(Titolo: 4 col/Testo: 2 col).
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