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43320
IDG861302993
86.13.02993 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Miglio Gianfranco
Nel voto della Sicilia i mali della politica italiana. Clienti e aspiranti mutano la stabilita' in un sistema di correita' diffusa
Sole, an. 122 (1986), fasc. 151 (28 giugno), pag. 3
D0200
L' A. interpreta i risultati delle elezioni del 22 giugno in Sicilia alla luce della propria tesi, secondo cui il sistema politico italiano e' un sistema "clientelare - integrale". La prova di stabilita' che e' stata colta dai molti commentatori in quei risultati e' la conseguenza dell' efficienza del sistema clientelare raggiunta in Sicilia. E' possibile, quindi, all' A. formulare il seguente corollario: "un sistema politico, quanto piu' e' incline all' assetto clientelare, tanto piu' e' stabile". Questa valutazione consente la formulazione di un secondo corollario: la regola della "alternanza", cioe' del cambiamento della frazione di classe politica al potere, e quindi dei "seguaci" fruitori di rendite politiche ("spoil system") e' possibile soltanto quando questi ultimi non costituiscano una frazione "troppo rilevante" della popolazione "attiva". In Sicilia, e in tutta Italia, un cambiamento di maggioranza rappresenterebbe un evento catastrofico per i seguaci - clienti. Anche una parte cospicua dell' opposizione partecipa a questo sistema clientelare, per cui e' possibile affermare che la "prova di stabilita'" e' in effetti una "prova di correita'". Tutti i sistemi "rappresentativi - elettivi" soffrono di questo male istituzionale. Tuttavia, in alcuni di essi sono presenti meccanismi che consentono assetti intermedi relativamente funzionali, come ad esempio una competizione durissima e una selezione sostanzialmente meritocratica dei quadri sociali. (Titolo: 3 col/Testo: 1.2 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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