| L' A. osserva che, in seguito alla recente sentenza con cui la Corte
di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna dei presunti
assassini del giudice Chinnici, il PCI ha presentato un'
interrogazione al ministro di Grazia e Giustizia, avanzando il
sospetto che la Cassazione tenga un atteggiamento lassista nei
confronti della mafia. Dopo aver brevemente ricordato la funzione
svolta nel nostro ordinamento dalla Corte di Cassazione, l' A. rileva
che i giudici di merito hanno mostrato, negli ultimi tempi, di voler
spingere piu' a fondo il sindacato sulle motivazioni delle sentenze,
allo scopo di porre un freno ad una giurisprudenza che ha attenuato
il rigore delle regole probatorie. In casi particolari, come quello
della lotta alla mafia, esiste la tentazione di abbassare il livello
minimo della prova, per esigenze di difesa sociale, ma cio'
comporterebbe una diminuzione dell' attendibilita' dell' istituzione
giudiziaria. L' A. conclude che, in questo quadro, l' interrogazione
del PCI e' difficilmente comprensibile: il Parlamento non puo'
interferire sulle decisioni dei giudici. (Titolo: 4 col / Testo: 1
col).
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