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Stampa d'opinione

Documento


43324
IDG861302997
86.13.02997 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Zagrebelsky Vladimiro
Caso Chinnici: le polemiche sulla Cassazione. La prova e il sospetto
Stampa, an. 120 (1986), fasc. 132 (6 giugno), pag. 1-2
D635; D422; F428; D51310; D021151
L' A. osserva che, in seguito alla recente sentenza con cui la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna dei presunti assassini del giudice Chinnici, il PCI ha presentato un' interrogazione al ministro di Grazia e Giustizia, avanzando il sospetto che la Cassazione tenga un atteggiamento lassista nei confronti della mafia. Dopo aver brevemente ricordato la funzione svolta nel nostro ordinamento dalla Corte di Cassazione, l' A. rileva che i giudici di merito hanno mostrato, negli ultimi tempi, di voler spingere piu' a fondo il sindacato sulle motivazioni delle sentenze, allo scopo di porre un freno ad una giurisprudenza che ha attenuato il rigore delle regole probatorie. In casi particolari, come quello della lotta alla mafia, esiste la tentazione di abbassare il livello minimo della prova, per esigenze di difesa sociale, ma cio' comporterebbe una diminuzione dell' attendibilita' dell' istituzione giudiziaria. L' A. conclude che, in questo quadro, l' interrogazione del PCI e' difficilmente comprensibile: il Parlamento non puo' interferire sulle decisioni dei giudici. (Titolo: 4 col / Testo: 1 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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