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| IDG861303049 | |
| 86.13.03049 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Conti Luciano
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| Purche' non si perda la ragione
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| Tempo, an. 43 (1986), fasc. 167 (23 giugno), pag. 2
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| (testo con illustrazioni)
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| D18100
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| L' A. (professore ordinario presso la Facolta' di Scienze dell'
Universita' di Roma) svolge alcune considerazioni sulla questione
nucleare, alla luce delle conseguenze dell' incidente di Chernobyl.
Dopo aver rilevato che il problema energetico non puo' prescindere
dalle 3 principali fonti oggi esistenti (petrolio, carbone, atomo),
osserva che la paura del nucleare ha fondamenti culturali (scarsa
conoscenza della materia) e scientifici: infatti, nessuno puo'
garantire al cento per cento che non si verifichino incidenti nelle
centrali nucleari. A tale proposito, avverte la necessita' di
istituire un organo internazionale che verifichi il grado di
sicurezza delle centrali nucleari, e afferma che sarebbe inutile una
rinuncia al nucleare da parte dell' Italia, senza un' analoga
rinuncia da parte degli altri Paesi. L' opinione pubblica, conclude
l' A., deve essere adeguatamente informata, sia sui rischi del
nucleare, sia sulle perdite in termini di benessere che la rinuncia
al nucleare comporterebbe. (Titolo: 2 col / Testo: 1.7 col).
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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