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Documento


43434
IDG861303107
86.13.03107 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ruffilli Roberto
La crisi di governo ha portato in primo piano l' esigenza di correttezza, trasparenza ed efficienza nei rapporti fra gli organi dello Stato e piu' ancora fra i partiti. Voto palese e voto segreto
Discussione, an. 34 (1986), fasc. 28 (14 luglio), pag. 3
D02113; D0433
L' A. giudica indispensabile eliminare gli abusi del voto segreto, che deve rimanere soltanto come garanzia per il singolo parlamentare, quando dev' essere tutelata, come nel caso di valutazioni sulle persone, la sua assoluta indipendenza di giudizio. Varie proposte sono state gia' elaborate per un graduale avvio della prevalenza del voto palese, e ora si tratta di procedere speditamente alla loro attuazione. Il voto palese, infatti, e' la via maestra per una piena assunzione di responsabilita' di fronte a tutti, mentre invece il primato del voto segreto contribuisce ad aumentare l' instabilita' dei rapporti politici ed istituzionali. L' A. ritiene peraltro che la condizione di fondo per la soluzione del problema sia l' instaurazione di rapporti corretti dei partiti con le istituzioni, e soprattutto fra di loro. Cio' al fine di realizzare maggioranze solide, evitando conflittualita' perverse e improduttive, dannose nei governi di coalizione. Nell' ambito della coalizione, non si deve da alcun partito pretendere il ruolo-guida come una specie di diritto assoluto; l' A. considera decisiva la disponibilita' a regolare i rapporti interni alla coalizione sulla base di patti e convenzioni, che possono anche fissare le modalita' della rotazione della Presidenza del Consiglio.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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