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Documento


43453
IDG861303126
86.13.03126 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Panebianco Angelo
Idee chiare per la riforma elettorale
Mondo economico, an. 39 (1986), fasc. 15 (21 aprile), pag. 29
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D02102
Fra le tante proposte di riforma del sistema elettorale avanzate in Italia, solo tre si possono considerare "forti", cioe' tali da determinare cambiamenti sostanziali nel sistema politico. Esse hanno in comune l' obiettivo di voler creare le condizioni per una competizione "bipolare" fra coalizioni di partiti. La prima e' quella del sistema maggioritario a doppio turno, sul modello francese, prima che fosse riformato da Mitterand. E' stata sostenuta fin dagli anni Sessanta dal politologo Domenico Fisichella e oggi ripresa da alcuni esponenti del PSI e del PLI. La seconda e' stata formulata da Gianfranco Pasquino, politologo e senatore della Sinistra indipendente. Questa proposta prevede il mantenimento della proporzionale, ma anche, al tempo stesso, la riduzione del numero delle circoscrizioni, il doppio turno e il premio di maggioranza. La terza proposta di riforma "forte" e' stata avanzata da Marco Pannella, e prevede la maggioritaria "secca", a un solo turno, in collegi uninominali, ossia il sistema anglosassone. L' A. esamina criticamente queste proposte, rilevandone i presumibili effetti che produrrebbero sulle istituzioni e sul sistema dei partiti. Essi sarebbero tali che le forze politiche non sono interessate ad attuarne alcuna. Soltanto un movimento politico organizzato, che aggregasse vasti consensi, potrebbe esercitare una pressione organizzata tale da obbligare i partiti alla riforma. Questo, ritiene l' A., e' molto improbabile, anche se non impossibile.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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