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Documento


43563
IDG861303236
86.13.03236 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
La Pergola Antonio; (a cura di Padellaro Antonio)
Intervista a La Pergola, neopresidente della Corte costituzionale. "La Consulta? Non la vorrei ne' moderata ne' decisionista"
Corr. sera, an. 25 (1986), fasc. 26 (7 luglio), pag. 2
(testo con illustrazioni)
D0214
(Sommario: Troppe volte sono stati surrogati poteri e responsabilita' che spettano al Parlamento e al governo". "Il sistema della giustizia deve operare come e' stato configurato")
L' A. ritiene che in Italia sarebbe fonte di gravi difficolta' la possibilita' di approccio diretto alla Corte Costituzionale da parte del singolo cittadino; d' altra parte qualsiasi giudice puo' proporre quesiti di legittimita' e cio' apre una diffusa via di accesso alla Corte. Per correttezza non esprime un parere sul problema dei giudizi di accusa, pur rilevando che il prevalente suggerimento della dottrina e' quello di riservare alla Corte solo i giudizi per illeciti del Capo dello Stato. Quanto al ruolo fondamentale della Corte, l' A. sostiene che ad essa spetta una tipica giurisdizione di annullamento; tuttavia le viene chiesto spesso di pronunciare sentenze additive, che hanno l' effetto di aggiungere qualche cosa alla norma. In questo campo, l' organo puo' esercitare il potere di integrazione soltanto nei limiti delle sue competenze; se si trova di fronte ad una richiesta di tipo legislativo deve pronunciare l' inammissibilita' della questione. Il problema e' attenersi al giusto componimento fra l' attivismo giudiziale, il potere d' intervento e l' automoderazione. (Titolo: 4 col / Testo: 1.3 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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