| L' A. svolge alcune considerazioni sull' insegnamento scolastico
della religione, dopo che genitori e studenti hanno effettuato la
scelta se avvalersi, o meno, dell' insegnamento stesso. Avverte che
sono da respingere gli eccessi emersi nel dibattito fra laici e
cattolici, e che probabilmente l' alto numero di adesioni in favore
dell' ora di religione non e' riconducibile ad un comune
denominatore. Dopo aver affermato che l' insegnamento della
religione, quale e' regolato dal nuovo Concordato, dal Protocollo
aggiuntivo, e dalla successiva Intesa fra lo Stato e la CEI non e' il
migliore che poteva essere fissato, conclude che fortunatamente in
questo caso il buon senso della maggioranza degli italiani ha
prevalso sugli eccessi di pochi. (Titolo: 2 col / Testo: 1.1 col).
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