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Documento


43721
IDG861303394
86.13.03394 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Pieraccioni Dino
Opinioni. Religione: e ora pensiamo a insegnarla sul serio
Popolo, an. 43 (1986), fasc. 178 (31 luglio), pag. 8
D9415; D18410; D18433
L' A. afferma che, considerato l' esiguo numero di alunni che non sara' presente all' ora di religione, non c' e' alcun bisogno di materie aggiuntive, delle quali non si parla ne' nel Concordato, ne' nell' Intesa con la CEI. La materia aggiuntiva, infatti, fu introdotta con circolare ministeriale, forse nel timore che molti studenti rifiutassero l' insegnamento religioso per stare a scuola un' ora di meno. Osserva che in varie scuole secondarie superiori gli studenti che hanno rinunciato alla religione sono stati meno dei genitori che hanno fatto la stessa scelta per i loro figli negli altri ordini di scuola, il che dimostra che anche i giovani non praticanti sono convinti del valore culturale e formativo dell' insegnamento religioso. Accenna al problema degli insegnanti elementari, il 30% dei quali si e' detto non disponibile per l' insegnamento religioso; raccomanda, infine, che le autorita' ecclesiastiche adempiano al dovere di assicurare, a coloro che in cosi' gran numero hanno chiesto di avvalersi dell' insegnamento della religione, docenti altamente qualificati, selezionati e aggiornati. (Titolo: 2 col / Testo: 1.8 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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