| L' A. afferma che, considerato l' esiguo numero di alunni che non
sara' presente all' ora di religione, non c' e' alcun bisogno di
materie aggiuntive, delle quali non si parla ne' nel Concordato, ne'
nell' Intesa con la CEI. La materia aggiuntiva, infatti, fu
introdotta con circolare ministeriale, forse nel timore che molti
studenti rifiutassero l' insegnamento religioso per stare a scuola
un' ora di meno. Osserva che in varie scuole secondarie superiori gli
studenti che hanno rinunciato alla religione sono stati meno dei
genitori che hanno fatto la stessa scelta per i loro figli negli
altri ordini di scuola, il che dimostra che anche i giovani non
praticanti sono convinti del valore culturale e formativo dell'
insegnamento religioso. Accenna al problema degli insegnanti
elementari, il 30% dei quali si e' detto non disponibile per l'
insegnamento religioso; raccomanda, infine, che le autorita'
ecclesiastiche adempiano al dovere di assicurare, a coloro che in
cosi' gran numero hanno chiesto di avvalersi dell' insegnamento della
religione, docenti altamente qualificati, selezionati e aggiornati.
(Titolo: 2 col / Testo: 1.8 col).
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