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Documento


43733
IDG861303406
86.13.03406 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Rodota' Stefano
Tutti i poteri del Quirinale
Repubblica, an. 11 (1986), fasc. 162 (11 luglio), pag. 10
D02126
L' A. afferma che da molto tempo si registra una espansione dei poteri del Capo dello Stato, e specialmente di quelli legati alla gestione delle crisi di Governo e allo scioglimento delle Camere. Infatti abbiamo un sistema a multipartitismo esasperato, nel quale il ruolo di chi abbia una funzione unificante cresce in rapporto alla formulazione delle forze in campo. Quanto alla crisi di questi giorni, l' A. sottolinea la difficolta' del compito presidenziale, ben diverso da quello di pura registrazione che tocca ai Capi di Stato dove vige il bipartitismo. I poteri di Cossiga, che deve andare alla ricerca di tutte le maggioranze possibili, sarebbero quasi arbitrari e decisivi, se non trovassero un limite nel Parlamento, cui spetta confermare o meno la soluzione da lui indicata. Nei riguardi del Parlamento c' e' un potere di stimolo, da esercitare con incarichi che favoriscono l' emergere delle maggioranze possibili. L' A. conclude auspicando che questo potere sia esercitato in prima persona; ritiene che le disposizioni d' animo di Craxi o di De Mita si sarebbero potute saggiare direttamente, al termine delle prime consultazioni o subito dopo la relazione del presidente del Senato. (Titolo: 1 col / Testo: 0.9 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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