| L' A. afferma che da molto tempo si registra una espansione dei
poteri del Capo dello Stato, e specialmente di quelli legati alla
gestione delle crisi di Governo e allo scioglimento delle Camere.
Infatti abbiamo un sistema a multipartitismo esasperato, nel quale il
ruolo di chi abbia una funzione unificante cresce in rapporto alla
formulazione delle forze in campo. Quanto alla crisi di questi
giorni, l' A. sottolinea la difficolta' del compito presidenziale,
ben diverso da quello di pura registrazione che tocca ai Capi di
Stato dove vige il bipartitismo. I poteri di Cossiga, che deve andare
alla ricerca di tutte le maggioranze possibili, sarebbero quasi
arbitrari e decisivi, se non trovassero un limite nel Parlamento, cui
spetta confermare o meno la soluzione da lui indicata. Nei riguardi
del Parlamento c' e' un potere di stimolo, da esercitare con
incarichi che favoriscono l' emergere delle maggioranze possibili. L'
A. conclude auspicando che questo potere sia esercitato in prima
persona; ritiene che le disposizioni d' animo di Craxi o di De Mita
si sarebbero potute saggiare direttamente, al termine delle prime
consultazioni o subito dopo la relazione del presidente del Senato.
(Titolo: 1 col / Testo: 0.9 col).
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