| L' A. avverte che la questione dell' insegnamento scolastico della
religione e' tutt' altro che risolta. Infatti, entro il dicembre 1987
dovranno essere definiti i nuovi programmi. Dopo aver ricordato
alcune norme del Protocollo aggiuntivo al Concordato e dell' Intesa
fra lo Stato e la CEI, l' A. segnala che lo stesso presidente della
CEI ha fornito le linee generali dei nuovi programmi di religione;
questi non saranno piu' di tipo "catechetico", ma culturale e
specificamente storico. L' innovazione e' certo positiva, ma pone
notevoli problemi riguardo a chi sara' autorizzato ad insegnare
religione. Infatti, mentre un insegnamento catechetico giustifica la
presenza di insegnanti portatori riconosciuti della dottrina
cattolica, un insegnamento storico non puo' essere affidato
esclusivamente a insegnanti che si rifanno all' interpretazione
imposta dalla Chiesa. L' A. ritiene quindi che vi sia un forte
contrasto fra l' "apertura" dei programmi e l' arcaica difesa del
privilegio di avere un' ora riservata alla religione, impartita da
insegnanti scelti dalla Chiesa. Il Concordato, conclude l' A., puo'
garantire l' ortodossia della "dottrina", che e' cosa di fede, ma non
della "storia", che e' cosa di liberta' laica. E' questa una
questione di principio che dovra' essere ridiscussa. (Titolo: 2 col /
Testo: 1.4 col).
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