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43760
IDG861303433
86.13.03433 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ventura Angelo
Giustizia. I rischi devastanti dei referendum
Resto del carlino, an. 101 (1986), fasc. 183 (12 luglio), pag. 4
D02113; D023; D02138; D0231; D4026
Secondo l' A., l' iniziativa dei tre referendum sulla giustizia contiene un potenziale devastante nei confronti dello Stato di diritto e del quadro politico, e rappresenta una minaccia grave alla societa' civile e alle istituzioni. L' A. sostiene che il referendum per l' abrogazione della Commissione Inquirente non ne determinerebbe l' abolizione, come si vuol far credere, bensi' quella delle sole norme che ne regolano le procedure. Il fondamento giuridico dell' esistenza dell' Inquirente, infatti, sta in norme le quali sono la puntuale applicazione degli artt. 90 e 96 della Costituzione. Analoghe considerazioni possono valere per l' abrogazione delle norme per l' elezione del Cons. Sup. Mag. per ridurre la politicizzazione. A questo riguardo, in particolare, si tratta di uno "specchietto per le allodole", se si pensa che il PSI ha proposto di modificare la composizione dell' Organo di autogoverno aumentando il numero dei membri "laici" eletti dal Parlamento su designazione dei partiti. Effetti immediatamente devastanti avrebbe il successo del referendum teso ad introdurre la responsabilita' civile dei magistrati. L' A., esposta una serie di argomenti, ritiene che, invece di abolire l' immunita' dei giudici, "si avrebbe l' immunita' della mafia e della camorra, degli affaristi malavitosi e dei politici corrotti". (Titolo: 3 col / Testo: 0.8 col).
art. 90 Cost. art. 96 Cost. l. Cost. 11 marzo 1953, n. 1
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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