| L' A. offre un' analisi dell' attuale crisi di Governo, collocandola
nell' ambito dell' antagonismo tra i due maggiori partiti della
coalizione per il controllo delle posizioni istituzionali dalle quali
si ottengono i vantaggi materiali e morali, per i propri "seguaci",
tipici di una democrazia "personale - clientelare"; di una democrazia
"dimezzata", perche' ha la rappresentanza degli "interessi", ma non
la rappresentanza "politica". Tuttavia, l' A. ritiene poco sensata la
contesa per la Presidenza del Consiglio che non sia accompagnata dal
controllo dei Ministeri - chiave, quelli, cioe', che funzionano come
"macchine da voto". La crisi attuale conferma la tesi secondo la
quale si rende opportuna una disciplina istituzionale per regolare
non solo l' alternanza alla Presidenza del Consiglio, ma anche un
minimo di "collegialita'" nella gestione del Governo. L' A. inserisce
questa eventualita' nel quadro della soluzione "direttoriale",
proposta dallo stesso A. per l' attuale congiuntura politica
italiana. Il Presidente della Repubblica, pur restando nei limiti
della sua funzione, potrebbe incoraggiare prima l' adozione
"contrattuale", e poi la formulazione "istituzionale" di un
meccanismo di quel tipo. (Titolo: 4 col/Testo: 2 col).
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