| L' A. afferma che la mancata risposta dello Stato al crescente
bisogno di nuova e moderna giustizia e' fra le cause piu' importanti
della pericolosa lacerazione sviluppatasi nel connettivo della
societa' civile. Infatti il settore penale e' ancorato al sistema
oscurantista e antilibertario dello Stato fascista, e noi dobbiamo
liberare i codici dai presenti influssi del passato contesto
politico. In particolare, il codice di procedura penale e' impregnato
di una volonta' disumana mostruosa, nonostante la materia sia stata
colpita da piu' di 70 sentenze della Corte Costituzionale. Dopo aver
ricordato la rivoluzione portata nel diritto penale, nel primo '700,
dagli illuministi italiani e francesi, rileva che, dall' approvazione
della Costituzione, tutti hanno invocato e invocano la sostituzione
dei codici fascisti, ma nessuno e' riuscito a far varare la riforma
almeno di quello di procedura penale, sempre quasi pronto ma sempre
rinviato. Attribuisce la situazione alle incapacita' della classe
politica dirigente, legata alla tradizione e alla conservazione, e
conclude che se la riforma tardera' ancora la colpa sara' soprattutto
degli specifici operatori del ramo e dell' intero Paese, che non
decidono di provocare dal basso, come consente la Costituzione, la
definizione del problema. (Titolo: 5 col / Testo: 1.8 col).
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