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Documento


43861
IDG861303534
86.13.03534 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Albarella Giuseppe
Vi e' la necessita' di superare per sempre la logica fascista che ha dato vita all' attuale normativa. Riforma del codice di procedura penale: un' esigenza indifferibile
Umanita', an. 39 (1986), fasc. 173 (30 luglio), pag. 2
D68
L' A. afferma che la mancata risposta dello Stato al crescente bisogno di nuova e moderna giustizia e' fra le cause piu' importanti della pericolosa lacerazione sviluppatasi nel connettivo della societa' civile. Infatti il settore penale e' ancorato al sistema oscurantista e antilibertario dello Stato fascista, e noi dobbiamo liberare i codici dai presenti influssi del passato contesto politico. In particolare, il codice di procedura penale e' impregnato di una volonta' disumana mostruosa, nonostante la materia sia stata colpita da piu' di 70 sentenze della Corte Costituzionale. Dopo aver ricordato la rivoluzione portata nel diritto penale, nel primo '700, dagli illuministi italiani e francesi, rileva che, dall' approvazione della Costituzione, tutti hanno invocato e invocano la sostituzione dei codici fascisti, ma nessuno e' riuscito a far varare la riforma almeno di quello di procedura penale, sempre quasi pronto ma sempre rinviato. Attribuisce la situazione alle incapacita' della classe politica dirigente, legata alla tradizione e alla conservazione, e conclude che se la riforma tardera' ancora la colpa sara' soprattutto degli specifici operatori del ramo e dell' intero Paese, che non decidono di provocare dal basso, come consente la Costituzione, la definizione del problema. (Titolo: 5 col / Testo: 1.8 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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