| L' A. discute le proposte di autoregolamentazione del diritto di
sciopero, illustrate sulla medesima pagina da Lucio Libertini, e
afferma che la questione centrale del problema e' decidere se, in
presenza di scioperi conformi al codice di autoregolamentazione,
debbano essere comunque garantiti alcuni servizi essenziali,
attraverso una regolazione contrattuale. Ritiene che su questo punto
la risposta sia affermativa; e' contrario, invece, ad una
regolamentazione per legge, sia pure come soluzione di ultima
istanza, che sarebbe pericolosa per i diritti civili dei singoli, e
impotente a fronteggiare le infrazioni piu' consistenti. Insiste
sulla proposta di una "tregua estiva", alla quale Libertini si
dichiara contrario; si tratta di sospendere gli scioperi nei servizi
di interesse collettivo nel periodo "piu' caldo", quando i disagi
sarebbero patiti dai piu' poveri. Conclude esprimendo solidarieta' ai
dirigenti sindacali che avvertono la responsabilita' di discutere,
anzitutto all' interno delle loro organizzazioni, i criteri non solo
tecnici, ma etici della lotta sociale nei grandi servizi di interesse
collettivo. (Titolo: 4 col / Testo: 0.9 col).
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