Banche dati professionali (ex 3270)
Stampa d'opinione

Documento


43977
IDG861303650
86.13.03650 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Morra Gianfranco
Guerra e poteri dello Stato
Avvenire, an. 19 (1986), fasc. 181 (7 agosto), pag. 1
D04400; D1860; D02126
L' A. ricorda che la parola "guerra" figura 4 volte nella Costituzione, e rileva che il contenuto di queste norme non ha richiesto particolare attenzione nel corso di un quarantennio di pace. Ma ora che la violenza terroristica, appoggiata anche da Stati stranieri, puo' costringere a decisioni immediate e sofferte, si presenta il problema dei poteri del Governo e del Capo dello Stato. E non e' un problema facile, perche' il nostro tipo di Repubblica parlamentare, pur riservando al Presidente alcune funzioni decisionali, assegna tutto il potere esecutivo al Governo. La Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica l' onore del comando delle Forze armate, ma ai ministri i poteri decisionali. E' giusto che Cossiga solleciti chiarimenti sulle competenze del Consiglio Supremo di Difesa, e sottolinei la necessita' di essere sempre informato momento per momento; ma questa e' un' esigenza che non puo' non restare entro i vincoli fissati al Presidente, appunto, da una Repubblica parlamentare. L' A. conclude che gli strumenti della guerra moderna possono creare situazioni che richiedono, per sopravvivere, una risposta senza il minimo ritardo, e che questa spetta a chi ha peso e responsabilita' nell' Esecutivo. (Titolo: 1 col / Testo: 0.9 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



Ritorna al menu della banca dati