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Documento


53166
IDG881302920
88.13.02920 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Leone Giovanni; (a cura di Graldi Paolo)
La fine dell' Inquirente / Con la nuova normativa approvata ieri, la Commissione parlamentare non avra' piu' poteri istruttori: ma per i politici sotto accusa c' e' una scappatoia. Fatta la legge, trovato l' inganno. L' ex presidente Leone: "Tutto da rifare, ci vuole un referendum"
Intervista
Corr. sera, an. 113 (1988), fasc. 220 (7 ottobre), pag. 11
(testo con illustrazioni)
D02138; D02113
L' A. (ex Presidente della Repubblica) esprime un giudizio negativo sulla riforma della Commissione Inquirente, approvata recentemente dal Parlamento. Ritiene particolarmente deprecabile la possibilita' che il Parlamento vieti l' autorizzazione a procedere ove si reputi che l' inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato o per un preminente interesse pubblico. Conclude avanzando la proposta di far giudicare i ministri e il Presidente della Repubblica dalla Corte Costituzionale e non dal giudice ordinario. (Titolo: 4 col / Testo: 0.7 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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