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53290
IDG881303044
88.13.03044 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Colajanni Napoleone
E ora riformiamo la legge elettorale...
Repubblica, an. 13 (1988), fasc. 225 (16 ottobre), pag. 12
D02113; D02102
L' abolizione del voto segreto per alcune votazioni parlamentari impedira' certo le imboscate dei franchi tiratori, ma non favorira', a giudizio dell' A., la stabilita' governativa; l' instabilita' degli Esecutivi dev' esser fatta risalire alla frammentazione delle forze politiche. E' anche errato sostenere che il voto segreto difendesse la sovranita' del Parlamento; piuttosto, difendeva l' indipendenza personale del parlamentare, il quale peraltro era comunque nelle mani del partito per quanto riguarda l' inserimento nella lista elettorale. Il modo migliore per difendere l' indipendenza dei parlamentari consiste in un diverso rapporto fra eletto ed elettori; e questo nuovo rapporto puo' essere ottenuto solo con una revisione della legge elettorale. L' alternativa e' fra un sistema uninominale a due turni (che difende l' indipendenza dei parlamentari ma non favorisce la stabilita' dei Governi) ed un sistema che preveda il premio di maggioranza. I due sistemi contengono ugual numero di vantaggi e svantaggi; si tratta ora di operare una scelta precisa. Forse, conclude l' A., il premio di maggioranza si presenta come il sistema migliore. (Titolo: 1 col / Testo: 0.9 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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