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| IDG891301898 | |
| 89.13.01898 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Sbriccioli Mario
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| Le grandi innovazioni dovettero scontrarsi con l' ostilita' dei
giudici e le tragiche condizioni carcerarie. Ma per il Regno era
troppo moderno
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| Sole, an. 125 (1989), fasc. 178 (1 luglio), pag. 15
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| (testo con illustrazioni)
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| D50; S77
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| Il codice Zanardelli inseriva l' Italia nel piccolo numero delle
nazioni che rinnegavano la pena di morte e nell' ancor piu' ristretto
numero di quelle che erano state capaci di darsi un regime penale
tecnicamente molto progredito, aperto e innovativo. Tuttavia, l'
impatto con la realta' non fu molto felice. L' Italia, infatti,
restava un Paese immerso nelle contraddizioni e condizionato dall'
arretratezza: la cultura di quel codice era molto piu' avanzata di
quella dei giudici chiamati ad applicarlo. L' arretratezza del
sistema carcerario dell' epoca e l' inadeguatezza del codice di
procedura penale. Una legge di pubblica sicurezza illiberale e
classista. Il codice Zanardelli si trasformo' in un ostacolo sulla
via della repressione dell' opposizione politica di cui il fascismo
si libero'. (Titolo: 6 col / Testo: 1.6 col).
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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