| Onorevoli Colleghi! -- In data 18 settembre 1988, quali
deputati al Parlamento della Democrazia cristiana, inviammo al
Magnifico rettore della università degli studi di Napoli la
seguente lettera:
"Magnifico Rettore,
le esaltanti scadenze europeistiche del 1992 per alcuni
hanno la forza di ridestare ricordi, che parevano sopiti o
forse addirittura sepolti. Così rivive in noi la figura
dell'imperatore Federico II, che proprio nel 1194 nacque,
fondatore, tra l'altro, dell'Ateneo, meridionale per
eccellenza, il primo nel mondo a fondazione statale, quello
nostro di Napoli, da Lei rappresentato magnificamente.
E' lontana da noi l'intenzione di sottolineare per questa
prossima ricorrenza la
matrice cristiana di questo grande Imperatore, comune questa
ai guelfi come ai ghibellini; siffatta tematica può darsi che
sia d'interesse appropriato per gli studiosi attuali di
teologia politica premoderna, scrutatori forse del riscoperto
pensiero giuridico di Carl Schmitt.
Quando si rinsaldano i nuovi e gli antichi legami tra le
nazioni europee, politici, culturali, economici, il progetto
politico di quell'Imperatore, per il quale la fondazione della
università statale non era un episodio involontario o
marginale, irrompe nella sua viva interezza.
L'idea sovranazionale dell'Europa, accomunata da grandi
valori e da antiche tradizioni, ricca di diversità non
laceranti, l'attenzione riservata allo Stato romano d'oriente,
così vicino per la sua origine classica e cristiana, la
rilevanza
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delle relazioni complesse e feconde instaurate con i popoli
mediterranei di fede islamica, la concezione suprema ed
imparziale del diritto, radicata profondamente nelle
tradizioni universalistiche romane, la visione, infine,
sorprendentemente moderna, della natura che ci circonda, da
conservare e da godere, sono tutti aspetti di una memoria
storica che è patrimonio inestimabile del nostro popolo.
Alla vocazione popolare del nostro partito sentiamo di
obbedire, con amore per il nostro Paese, nel rivolgerci a Lei,
Magnifico Rettore, capo della nostra Madre degli studi, non
per una rituale celebrazione, ma perché questo retaggio
prezioso venga studiato, valorizzato, come merita, utilizzato,
se possibile, quale esperienza che ammaestri in vista dei
compiti che sono avanti alla classe politica italiana nella
più vasta dimensione europea.
Per queste ragioni, Magnifico Rettore della università
federiciana, La invitiamo, nell'approssimarsi della ricorrenza
secolare della nascita dell'Imperatore, a voler assumere le
iniziative che potranno sembrarle più adatte per venire
incontro a questi sentimenti, che Le abbiamo manifestato con
rispetto. Noi saremo lieti di
offrirle tutta la nostra più schietta collaborazione".
In risposta a questa lettera il professore Carlo Ciliberto,
rettore dell'università, promosse alcuni incontri già per i
giorni 14 novembre 1988 e 9 gennaio 1989; incontri che si
svolsero tra i senatori ed i deputati di tutti i gruppi
politici e con i membri del Senato accademico.
Da parte di tutti venne riconosciuta la particolare
rilevanza di Federico II di Svevia, sovrano del più importante
Stato italiano pre-unitario ed imperatore del Sacro Romano
Impero; si condivise quindi l'opinione che la complessità del
personaggio storico doveva prevedere opportunamente la
partecipazione di diverse istituzioni italiane e straniere,
quale, ad esempio, il Land Baden-Wurttemberg, nella Repubblica
federale tedesca.
Alle valutazioni così ora cennate la proposta di legge che
segue vuole essere testimonianza di doverosa e convinta
adesione e ne richiediamo l'approvazione da parte del
Parlamento, fiduciosi che si vorrà riproporre utilmente la
giusta considerazione di uno statista italiano ed europeo
dalla straordinaria suggestione culturale.
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