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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XII Legislatura

Documento


142836
SMC0249-0055
Bollettino Giunte e Commissioni n. 249 del 6 dicembre 1995 - edizione definitiva - (SMC12-249)
(suddiviso in 94 Unità Documento)
Unità Documento n.55 (che inizia a pag.135 dello stampato)
              ...XII COMMISSIONE PERMANENTE
                       (Affari sociali)
 
 
DISCUSSIONE DI RISOLUZIONE
7 - 00536; 8 - 00013. LAVCOMM
7 - 00536; 8 - 00013.
7-00536 Calderoli ed altri: Interferone beta (30 novembre 1995).
Roberto CALDEROLI, presidente. Piergiorgio MASSIDDA. Valerio MIGNONE. Flavio DEVETAG. Antonio SAIA. Il sottosegretario Mario CONDORELLI.
Mercoledì 6 dicembre 1995. - Presidenza del Presidente Roberto CALDEROLI. - Interviene il sottosegretario di Stato alla sanità Mario Condorelli.
ZZSMC ZZRES ZZSMC061295 ZZSMC951206 ZZSMC001295 ZZSMC000095 ZZSMC249 ZZ12 ZZD ZZC12 ZZNO ZZXX ZZFF
  (Discussione e approvazione in un nuovo testo n.
  8-00013).
 
     Roberto CALDEROLI,  presidente,  illustra la
  risoluzione all'ordine del giorno
 
                              Pag. 136
 
  sulla quale chiede quale sia l'orientamento del Governo.
     Il sottosegretario Mario CONDORELLI fa presente che la
  questione sollevata dalla risoluzione concerne non solo
  l'interferone e riguarda il comportamento dello Stato di
  fronte alla scoperta di farmaci innovativi, molto costosi che
  devono essere dispensati gratuitamente dal Servizio sanitario
  nazionale ai pazienti.  Ciò pone notevoli difficoltà in
  presenza delle limitate risorse economiche dello Stato in
  contrasto con le esigenze e le aspettative sempre crescenti
  dei cittadini.  Non c'è dunque solo la necessità di una
  valutazione attenta da parte dello Stato del rapporto tra
  costo ed efficacia dei nuovi prodotti, anche con riferimento
  agli altri trattamenti già esistenti, da effettuare nel quadro
  delle registrazioni, o meglio in tempi successivi, essendo
  noto che solo un'ampia estensione nella pratica clinica
  corrente consente di esprimere un giudizio in tal senso
  fondato.  Ciò è intanto più necessario oggi in presenza di una
  registrazione europea valida per tutti gli Stati membri.
     Un esempio importante di tale problematica può essere
  individuato nell'impiego dell'interferone beta per il
  trattamento della sclerosi multipla.  La disponibilità del
  farmaco per la terapia di una patologia di grande rilevanza
  sociale, gravemente invalidante e che colpisce soggetti in età
  giovanile, pone al Servizio sanitario nazionale veri problemi
  legati da un lato alle esigenze di contenimento della spesa
  farmaceutica e dall'altro alle aspettative delle associazioni
  e dei pazienti interessati.
     E' necessario a questo punto una premessa sulle tipologie
  di interferone beta proposti per il trattamento della sclerosi
  multipla.  Esistono per la cura della sclerosi multipla
  fondamentalmente due tipi di interferone beta:
         a)  l'interferone beta-1 a ricombinante da cellule
  di mammifero prodotto da Serono, Retef, da Biogen Ajoppex;
         b)  l'interferone beta 1-b ricombinante prodotto da
  Schering e Betaseron.
     Il prodotto interferone beta 1-b ha già completata la
  necessaria sperimentazione clinica ed in ottemperanza
  all'attuale regolamento 2309/93 CEE è stato approvato
  dell'EMEA, l'Agenzia europea dei farmaci  (European Agency
  for the Evaluation of the Medical Products),  che ha sede in
  Londra.
     Il prodotto della Serono, interferone beta 1a, pur essendo
  autorizzato in Italia per altre indicazioni terapeutiche,
  viene da tempo utilizzato per il trattamento di pazienti
  affetti da sclerosi multipla.  Ciò in quanto una parte di tali
  pazienti è inserita in una sperimentazione clinica attuata a
  carico dell'azienda, mentre altri pazienti lo hanno finora
  ricevuto a seguito di concessione delle unità sanitarie locali
  per uso compassionevole ai sensi di una norma contenuta
  inizialmente nel decreto-legge n. 415 del 30 giugno 1994,
  recentemente abrogata per iniziativa parlamentare (nell'ultima
  reiterazione, il decreto-legge 30 ottobre 1995, n. 448, è
  stato convertito in legge).  Pur trattandosi di un prodotto
  biotecnologico sottoposto al regime di registrazione europea,
  è stato autorizzato a suo tempo con procedura nazionale, ai
  sensi del paragrafo 3, articolo 2 della direttiva 87/22.
     Nell'aprile 1995 la ditta Serono ha però presentato
  domanda di variazione delle indicazioni alla direzione
  generale farmaco del Ministero della sanità e non all'EMEA.
     Altri prodotti industriali a base di interferone beta sono
  già portati all'attenzione dell'EMEA.
     Per quanto riguarda gli effetti terapeutici dei beta
  interferoni i dati attualmente disponibili sembrano indicare
  che in pazienti con sclerosi multipla
  relapsing-remitting  entrambi i tipi di beta interferone
  possono indurre una riduzione della gravità delle ricadute e
  indurre una riduzione della comparsa di lesioni attive e
  dell'area lesionale totale in risonanza magnetica (RNM).
  L'efficacia dell'interferone 1a è stata testata sulla
  disabilità.  Il  follow up  in due anni ha documentato un
  aumento del 13,7 per cento di pazienti  progression
  free.
 
                              Pag. 137
 
     L'INFB - 1b è stato approvato dalla FDA degli USA, oltre
  che dall'EMEA, con la specifica indicazione terapeutica:
  "Riduzione della frequenza delle ricadute (-30 per cento) e
  della loro gravità nella sclerosi multipla
  relapsing-remitting ".
     Circa la valutazione numerica della popolazione italiana
  con sclerosi multipla potenzialmente elegibile per il
  trattamento con interferone beta, si fonda su due
  considerazioni di base: una relativa alla forma clinica di
  sclerosi multipla in cui è stata documentata l'efficacia di
  questo farmaco e l'altra relativa ai dati epidemiologici
  disponibili.
     Per quanto attiene le forme cliniche di sclerosi multiple
  trattabili con interferone beta, gli unici dati pubblicati di
  cui si dispone si riferiscono all'IFNB-1b utilizzato nel
  trattamento in pazienti con sclerosi multipla di tipo
  recidivante - rimettente (SM-RR) e con autonomia
  deambulatoria.  E questa costituisce appunto l'indicazione
  dell'INFB-1b (Betaseron) registrato negli USA nel luglio del
  1953 e più recentemente anche in Australia e dall'EMEA.
     Va sottolineato che l'INFB-1b è l'unico farmaco finora
  registrato al mondo con questa indicazione terapeutica.
     Quanto ai dati epidemiologici italiani sulla SM-RR,
  osserva che in base ai dati epidemiologici più recenti, la
  prevalenza media della sclerosi multipla in Italia si aggira
  intorno ai 50 casi per 100.000 abitanti, il che equivale ad un
  totale di circa 300.000 pazienti.
     Considerato che la percentuale dei pazienti affetti da
  SM-RR (unica forma clinica per la quale è stata documentata
  l'efficacia dell'INFB) è di circa il 40 per cento del totale,
  il numero dei pazienti è di 12.000.  Tenendo conto tuttavia di
  una serie di fatti che condizionano l'impiego terapeutico -
  rifiuto della terapia, sfiducia nella terapia da parte del
  medico curante, timore di effetti collaterali - la dimensione
  numerica dei pazienti italiani trattabili solo con l'INFB si
  aggirerebbe sui 6-7 mila.
     Per quanto riguarda il costo della terapia con INFB della
  sclerosi multipla a carico del SSN, non è facile fare esatte
  previsioni.  Molto dipenderà dalla corretta prescrizione del
  farmaco da parte di medici specialisti limitatamente alla
  forma clinica (remittente-recidivante) dimostratasi in parte
  sensibile al trattamento con INFB e dal prezzo del farmaco nel
  nostro Paese.
     Da notizie ottenute dal Ministero della sanità della
  Spagna, risulterebbe in quel Paese che il costo della cura
  della sclerosi multipla con IFNB si agirerebbe intorno a 5
  miliardi per 1 milione di abitanti per anno.
     Secondo questi dati in Italia il costo della terapia per
  la sclerosi multipla con INFB dovrebbe aggirarsi intorno ai
  250 miliardi.
     Occorrerebbe tuttavia precisare che al momento non risulta
  che una decisione dell'EMEA riguardante l'approvazione
  dell'uso dell'interferone beta-1b (Beta interferone Shering)
  per la riduzione della frequenza e gravità delle recidive
  cliniche in pazienti affetti da sclerosi multipla
  relapsing-remitting  sia stata ancora pubblicata sulla
  Gazzetta Ufficiale europea,  atto propedeutico ai fini
  della commercializzazione di un farmaco nei singoli Paesi né
  risulta notificata ai Paesi membri della UE ai sensi
  dell'articolo 91 del trattato di Roma.
     La causa del ritardo, verosimilmente, deve ravvisarsi
  proprio nelle difficoltà di definizione del regime di
  dispensazione del prodotto.
     Del resto, anche per la concomitanza del vivace dibattito
  internazionale sulla reale efficacia dell'interferone beta nel
  trattamento specifico della sclerosi multipla, nessun
  provvedimento conseguente alle decisioni assunte in sede
  comunitaria è stato finora adottato da alcun Paese membro.
     D'altra parte, la vigente normativa italiana e comunitaria
  in un solo caso permette ai pazienti, al di fuori dei
  programmi di sperimentazione clinica, l'utilizzo di farmaci
  non ancora registrati od autorizzati per differenti
  indicazioni terapeutiche.  L'articolo 25, comma 4, del decreto
  legislativo n. 178 del 1991 dispone, infatti, che la normativa
  in materia di autorizzazione all'immissione in commercio
 
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  non si applica ai medicinali industriali preparati su
  richiesta del medico, scritta e non sollecitata, che si
  impegni ad utilizzare i prodotti su pazienti propri o della
  struttura cui egli è preposto, sotto la sua diretta e
  personale responsabilità.
     Il comma seguente impone al produttore, in tali casi, di
  comunicare subito al Ministero della sanità le preparazioni
  effettuate su ordinazione.
     Quanto ai costi derivanti dalla regolare somministrazione
  dei farmaci non rimborsabili, con particolare riferimento
  all'interferone beta e per di più prescritto in caso di
  sclerosi multipla, sono in aumento i casi in cui i pazienti si
  rivolgono al pretore del lavoro per ottenerne la dispensazione
  gratuita, risultandone imputata la relativa spesa all'azienda
  per i servizi sanitari competente per territorio.
     Come richiamato nella risoluzione per appurare la reale
  efficacia dell'interferone beta e permetterne la
  somministrazione nel trattamento della sclerosi multipla
  evitandone l'uso improprio o indiscriminato, ed in
  considerazione del fatto che la dispensazione gratuita operata
  dalle unità sanitarie locali non comporta alcun apprezzabile
  risultato sul piano dell'ampliamento delle conoscenze, la CUF,
  nel corso della seduta del 3 luglio 1995, presenti il Ministro
  della sanità ed il sottosegretario, nonché esperti e tecnici
  del settore, ha deciso di procedere ad uno studio clinico
  esteso e controllato del farmaco.
     Per realizzare tale studio nel modo più ampio e
  documentato, è necessaria la predisposizione di precisi
  protocolli di sperimentazione, definendo le condizioni
  sperimentali di trattamento, individuando i criteri di scelta
  dei pazienti da sottoporre alle ricerche, indicando i centri e
  le strutture di coordinamento a cui i neurologi coinvolti nel
  programma di sperimentazione dovranno organicamente fare
  riferimento, stabilendo le modalità di coordinamento e
  controllo spettanti al Ministero della sanità.
     Per meglio poter definire e delimitare il quadro di
  riferimento da cui iniziare ad operare, è stato anche
  costituito un gruppo misto, composto appunto da membri della
  Commissione e da esperti.
     La bozza di progetto di studio clinico elaborato dal
  gruppo misto è stata presentata ed esaminata nella successiva
  riunione della Commissione del 31 luglio 1995.
     Nel corso della seduta sono stati illustrati gli aspetti
  più rilevanti dello studio clinico: indicazione dei farmaci da
  utilizzare e dei relativi dosaggi da sperimentare; numero dei
  pazienti ammessi alla sperimentazione, tenuto conto di un
  prevedibile  droup out  del 60 per cento; problema dei
  costi; organizzazione generale dello studio, con particolare
  attenzione all'omogenea preparazione del personale impiegato e
  all'attività dei necessari gruppi di controllo.
     Quanto all'individuazione dei centri da adibire alla
  sperimentazione, ne sono stati scelti quindici, sulla base di
  un dettagliato e complesso questionario, al quale hanno
  risposto sessantacinque strutture sanitarie ubicate nel
  territorio nazionale.
     La Commissione ha stabilito, inoltre, che, una volta messo
  a punto, il protocollo di sperimentazione dovrà ricevere la
  preventiva approvazione da parte degli esperti in
  sperimentazione cliniche operanti presso organismi ufficiali
  quali, ad esempio, l'NIH e l'EMEA.
     Il protocollo di sperimentazione, intitolato "Studio
  italiano della sclerosi multipla (SISM): Interferone beta
  ricombinante sulla progressione della disabilità nella forma
  relapsing - remitting " è stato formalmente messo a punto
  il 2 ottobre scorso: particolari elementi, anche se talora
  della massima importanza, potranno tuttavia essere meglio
  definiti nel corso dell'ulteriore seguito.
     Il protocollo "SISM" è stato illustrato agli esperti ed ai
  rappresentanti delle aziende interessate nel corso della
  riunione della CUF del 6 novembre 1995 e rientra nell'ambito
  delle attività sperimentali previste da uno specifico
  strumento legislativo già predisposto.
     In occasione della seduta del 30 ottobre 1995, la CUF, in
  considerazione delle aspettative dei pazienti e, nel contempo,
  delle perplessità ed incertezze determinate
 
                              Pag. 139
 
  dal ricorso all'interferone beta per la terapia della
  sclerosi multipla, nonché, più in particolare, avvertendo la
  necessità di agire di concerto con i maggiori Paesi europei,
  ha invitato ad un incontro i rappresentanti dei Servizi
  sanitari nazionali di Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e
  Svezia, per delineare le modalità ed i criteri più idonei a
  stabilire una politica comune di intervento riguardo alla
  valutazione delle specifiche indicazioni terapeutiche,
  all'effetto della disabilità, alle modalità di distribuzione,
  agli aspetti più strettamente economici (costi, prezzi,
  rimborsabilità).
     Durante tale incontro la Commissione ha intenzione di
  presentare il protocollo di studio "SISM" elaborato proprio
  per ottenere una risposta agli interrogativi, tuttora
  esistenti, sulla reale efficacia dell'interferone beta nel
  rallentamento della progressione delle patologie riferibili
  alla sclerosi multipla.
     E' importante sottolineare che, comunque, la CUF ha
  ritenuto doveroso procedere alla classificazione del Betaferon
  - oggetto delle valutazioni dell'EMEA -, e ha deciso, nella
  riunione del 6 novembre 1995, di classificare il prodotto
  nella classe A, con il simbolo H, limitandone pertanto
  l'impiego agli ospedali, cliniche e case di cura,
  aggiungendovi una nota che stabilisce dettagliate limitazioni,
  quali quelle ricavabili dal "SISM" e le altre che potranno
  essere suggerite da esperti.
     Inoltre, la validità della classificazione è stata
  prefissata in un anno, così che alla scadenza del periodo
  l'intera questione potrà essere ripresa in esame e valutata
  anche alla luce dei dati nel frattempo acquisiti.
     Tutto ciò potrà avvenire in regime di  day hospital,
  che, con costi nettamente inferiori a quelli assai elevati
  dei ricoveri (giustamente denunciati nella risoluzione) e
  della stessa dispensazione ordinaria tramite le farmacie,
  permetterà inoltre il costante controllo medico delle
  condizioni di salute dei pazienti riguardo alla valutazione
  degli effettivi progressi terapeutici e dei negativi fenomeni
  secondari.
     Roberto CALDEROLI,  presidente,  in considerazione
  degli impegni del sottosegretario Condorelli presso la I
  Commissione sospende brevemente la seduta.
 
     La seduta, sospesa alle 16,35, è ripresa alle
  16,50.
 
     Piergiorgio MASSIDDA (gruppo forza Italia) prende atto
  con soddisfazione della posizione favorevole di molte
  istituzioni scientifiche all'utilizzo dell'interferone beta
  per la cura della sclerosi multipla ed è favorevole
  all'allargamento della sperimentazione.  Devono invece essere
  fissate regole uguali per tutte le regioni quanto alla
  dispensazione gratuita di tale farmaco, considerati i costi.
  Preannuncia infine il voto favorevole del suo gruppo alla
  risoluzione.
 
     Valerio MIGNONE (gruppo progressisti-federativo)
  riteneva che l'uso compassionevole dell'interferone beta nella
  cura della sclerosi multipla fosse dannoso sia per i pazienti
  sia per la finanza pubblica.  Alla luce dei dati presentati dal
  Governo è oggi costretto a rivedere tale posizione, in
  considerazione della serietà della sperimentazione clinica in
  corso.  Richiede di conoscere quali criteri siano stati
  adottati per l'individuazione dei 15 centri ed invita il
  Governo ad adottare le misure necessarie per rendere possibile
  l'impiego a domicilio dell'interferone per gli ammalati che
  non fossero in condizione di raggiungere i centri.
 
     Flavio DEVETAG (gruppo FLD) sottolinea il ritardo con
  cui il Governo ha riconosciuto l'utilità dell'interferone beta
  nella cura della sclerosi multipla.  I costi di ciascun ciclo
  di terapia sono molto elevati, ammontando a circa 24 milioni.
  A seguito delle misure ricordate dal sottosegretario
  Condorelli i cicli di terapia si svolgeranno secondo precisi
  protocolli clinici ed è quindi necessario consentire ai
  pazienti che hanno già iniziato un diverso ciclo di terapia il
  proseguimento dello stesso, aumentando nel contempo il numero
  dei pazienti ammessi, tenuto conto degli effetti della terapia
  che riduce gli esiti della malattia
 
                              Pag. 140
 
  ed allontana le recidive, migliorando la qualità della
  vita.  Per i pazienti non arruolati bisogna consentire la cura
  secondo i farmaci innovativi reperibili sul mercato.
 
     Antonio SAIA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) è favorevole alla risoluzione
  all'ordine del giorno, non solo perché riconosce efficacia
  all'interferone nella cura della sclerosi multipla, ma anche
  perché nell'affrontare questo tipo di problema, bisogna tenere
  presente il tipo di malato, cronico e gravissimo, e la
  situazione che questo deve affrontare, anche da un punto di
  vista economico.  Di conseguenza se non si riesce a confutare
  scientificamente l'utilità del farmaco a fini terapeutici, lo
  Stato deve farsi carico della relativa dispensazione.
 
     Il sottosegretario Mario CONDORELLI rispondendo al
  deputato Mignone fa presente che i centri non sono stati
  scelti dall'alto ma hanno spontaneamente aderito alla proposta
  del Ministero della sanità riconoscendo i protocolli di
  sperimentazione.  Il ministero quindi è aperto ad altre
  soluzioni.  Condivide l'importanza della vicinanza dei centri
  al malato, problema che si connette alla regolamentazione
  dell'assistenza domiciliare della quale Parlamento e Governo
  devono farsi carico.  Quanto al dibattito sulla efficacia
  dell'interferone nella cura della sclerosi multipla deposita
  presso la segreteria della Commissione alcuni verbali della
  CUF in seno alla quale si sono verificati contrasti molto
  forti.  Preannuncia infine che il Governo intende sottoporre ad
  ulteriori valutazioni di esperti il protocollo di
  sperimentazione.
 
     Roberto CALDEROLI,  presidente,  dopo aver
  ricordato che è assegnata alla Commissione una proposta di
  legge riguardante la cura della sclerosi multipla, prende atto
  con soddisfazione del diverso atteggiamento manifestato oggi
  dal Governo nella discussione di un atto di indirizzo, che non
  può fare a meno di connettere agli esiti della audizione di
  ieri del ministro della sanità.  Esprime vivo stupore per i
  confortanti dati forniti dal sottosegretario per l'efficacia
  terapeutica dell'interferone, fortemente contestata da taluni
  componenti della CUF.  Dopo aver fatto presente al
  sottosegretario Condorelli che il decreto-legge n. 448 del
  1995 non è stato ancora convertito, propone alla Commissione
  di modificare la risoluzione prevedendo l'adozione da parte
  del ministro della sanità di una apposita regolamentazione che
  impedisca ai componenti di commissioni istituite presso il
  Ministero della sanità di divulgare informazioni
  sull'efficacia dei farmaci oggetto di valutazione, se non
  attraverso canali scientifici, per evitare immotivate reazioni
  dei cittadini.
     La Commissione approva quindi il nuovo testo  della
  risoluzione n. 8-00013.
 
     La seduta termina alle 17,20.
 
DATA=951206 FASCID=SMC12-249 TIPOSTA=SMC LEGISL=12 NCOMM=12 SEDE=XX NSTA=0249 TOTPAG=0184 TOTDOC=0094 NDOC=0055 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C12D PAGINIZ=0135 RIGINIZ=032 PAGFIN=0140 RIGFIN=051 UPAG=NO PAGEIN=135 PAGEFIN=140 SORTRES=9512063 SORTDDL= FASCIDC=12SMC 00249 SORTNAV=59512060 00249 b00000 ZZSMC249 NDOC0055 TIPDOCB DOCTIT0055 NDOC0055



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