| Onorevoli Deputati! -- La legge 28 agosto 1989, n.
302, disciplina il credito peschereccio di esercizio. Detto
strumento ha lo scopo di valorizzare ed incrementare la
produzione ittica in relazione alle esigenze di mercato; di
migliorare sotto l'aspetto funzionale le strutture produttive
aziendali e interaziendali; di aumentare la produttività delle
imprese di pesca ed acquacoltura; di migliorare le condizioni
di reddito ed occupazione delle categorie; di potenziare la
cooperazione e l'associazionismo al fine di assicurare alle
imprese maggiore competitività sul mercato. A tal fine è
previsto il concorso dello Stato nel pagamento degli interessi
sulle operazioni di credito peschereccio di esercizio. La
legge in questione, esaminata con esito positivo dalla
Commissione delle Comunità europee, ha consentito di far
fronte, a
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causa delle limitate disponibilità finanziarie, a solo cento
iniziative circa sulle mille che sono state ad oggi presentate
all'amministrazione marittima.
L'attivazione delle suddette iniziative ha costituito
elemento estremamente positivo per le imprese beneficiarie, di
guisa che l'intero comparto vede con il massimo favore lo
strumento di intervento in esame. Ciò in ragione della grande
massa di finanziamenti che si riescono ad attivare attraverso
il concorso dello Stato nel pagamento degli interessi (il
rapporto è di 1 a 7 circa).
E' stato, pertanto, predisposto il presente decreto-legge
con il quale si prevede il rifinanziamento della legge n. 302
del 1989 per l'anno 1993 con la somma di lire 9.000
milioni.
La somma in questione consentirà, quindi, di attivare
iniziative per un importo di circa 60.000 milioni e di
consentire una corretta attività gestionale ad un rilevante
numero di imprese (almeno duecento), che altrimenti potrebbero
patire sofferenze in dipendenza della particolare congiuntura
economica anche con gravi ripercussioni sul piano
occupazionale.
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