| La Commissione prosegue l'esame congiunto dei progetti di
legge.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' rileva di non
essere in grado di fornire tutti i chiarimenti sollecitati
nelle precedenti sedute, essendo ancora in corso alcune
verifiche; è comunque in condizione di dare le risposte sui
singoli emendamenti presentati.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) rileva che alle precedenti sedute
aveva partecipato per il Ministero dei trasporti il
sottosegretario Cappelli.
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Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore per la parte
relativa ai trasporti e alla navigazione, sottolinea che è
evidente che l'impostazione di fondo della manovra finanziaria
del Governo è ispirata alla necessità di ridurre le spese, e
che anche il settore dei trasporti non sfugge a questa
tendenza. Pur dichiarandosi disponibile, se qualche collega lo
ritenesse opportuno, ad approfondire le questioni di ordine
generale, ritiene che sia preferibile concentrarsi in questa
sede sulle questioni emerse. Rileva poi che da parte dei
colleghi dell'opposizione è stato affermato che nella manovra
mancherebbe un disegno generale per il settore dei trasporti;
peraltro, tutti sono concordi circa la necessità di affrontare
temi quali il riequilibrio tra le varie modalità, la riforma
del trasporto pubblico locale e dell'autotrasporto, la
valorizzazione del cabotaggio, il rilancio del trasporto aereo
e la soluzione dei problemi del trasporto urbano. Occorre
tuttavia tener presente che l'attuale Governo è stato chiamato
a ricostruire una casa senza trovare né mattoni né cemento ma
solo rovine, e che nell'attuale fase non vi è certo la
disponibilità di risorse adeguate ad affrontare tutti i
problemi sollevati. Peraltro, nel comparto dei trasporti si
registrano forti esuberi di personale: ciò vale per le
ferrovie come per l'Alitalia, come per il settore portuale. La
insufficienza della rete viaria, il caos del traffico urbano e
l'arretratezza del trasporto marittimo traggono quindi origine
dalle cattive gestioni che sicuramente risalgono a prima della
costituzione dell'attuale Governo.
Sottolinea poi che si attendeva un significativo
contributo dalle proposte emendative che erano state
preannunciate; deve tuttavia rilevare, sia pure con rammarico,
che ciò non è avvenuto. In particolare, al collega Angelini,
che aveva fatto riferimento ad un intervento del professor
Onida sul Sole 24 ore, fa presente che in un articolo
pubblicato oggi su La Repubblica si sottolinea la
necessità di un chiarimento da parte delle opposizioni circa i
provvedimenti che avrebbero adottato se avessero vinto le
elezioni. In effetti, ancora non si sa nulla sulle decisioni
che le opposizioni vorrebbero assumere per quanto riguarda la
manovra finanziaria in generale, e più specificamente il
settore dei trasporti.
Il sottosegretario Antonio MARANO, replicando, rileva
che lo stato di previsione del Ministero delle poste e delle
telecomunicazioni prevede un ammontare di spesa complessiva
pari a 153 miliardi circa, 135 dei quali di parte corrente e
18 in conto capitale. Rispetto allo scorso anno si registra un
aumento pari a 13 miliardi di parte corrente dovuta, per 10
miliardi, alla trasmissione radiofonica delle sedute
parlamentari. Delle spese in conto corrente 78 miliardi circa
attengono a quelle per il personale e 47 all'acquisto di beni
e servizi. Quanto ai trasferimenti, circa 10 miliardi si
riferiscono al contributo all'Unione postale universale e
all'Unione internazionale delle telecomunicazioni. Le spese in
conto capitale riguardano per 10 miliardi l'attività
dell'Istituto superiore PT e per 8 miliardi il controllo delle
emissioni radiolettriche. Rileva poi l'opportunità di
provvedere ad alcune correzioni negli stanziamenti previsti ai
capitoli 1004, riducendo il relativo ammontare da 700 a 500
milioni; 1013, riducendo l'ammontare da 5.300 a 4.000 milioni,
1026, da 2.500 a 1.000 milioni; 1109 da 2.400 a 1.400 milioni;
e aumentando gli stanziamenti di cui ai capitoli 7011 da
10.000 a 12.000 milioni e 7101 da 8.000 a 10.000 milioni.
Precisa inoltre che entro il mese di ottobre il Ministro
Tatarella presenterà al Consiglio di Stato il nuovo
regolamento per la ristrutturazione del Ministero. Quanto ai
rilievi sollevati dal presidente Perticaro circa la legge n.
71/94, precisa quindi che tale legge attribuisce al Ministero
il compito di sovraintendere ai servizi postali, di bancoposta
e di telecomunicazioni, nonché i poteri di indirizzo,
coordinamento, vigilanza, controllo e di gestione delle
radiofrequenze. Infine, riguardo ai rilievi avanzati
dall'onorevole Michielon circa la spesa per la manutenzione
degli immobili, sottolinea che i 700 milioni si riferiscono
alla manutenzione di tutti gli immobili del Ministero e non
soltanto a quelli presi in affitto.
Pag. 137
Adolfo URSO (gruppo alleanza nazionale-MSI),
relatore per la parte relativa alle poste e alle
telecomunicazioni, rileva che il dibattito sin qui svolto
ha confermato quanto da lui sostenuto all'inizio dei lavori
circa la scarsa incidenza dello stato di previsione delle
poste nel complesso della spesa statale. All'onorevole
Biricotti che aveva poi contestato una presunta frettolosità
nelle relazioni svolte, fa presente che alla materia delle
poste è stato dedicato in questa sessione un'attenzione e uno
spazio largamente superiori a quella assegnati lo scorso anno.
Quanto ai rilievi avanzati dall'onorevole Michielon circa
l'opportunità di modificare gli stanziamenti previsti da
alcuni capitoli, nel richiamarsi alle considerazioni svolte
dal sottosegretario Marano, preannuncia la presentazione di
specifiche proposte emendative. Intende comunque precisare che
le spese per la consulenza di soggetti estranei
all'amministrazione sembrano giustificate dalla delicatezza
delle competenze attribuite al Ministero. Ricorda poi che il
presidente Perticaro ha posto il problema della necessità di
rivedere la legge n. 71/94, problema su cui si è registrato
l'orientamento favorevole delle opposizioni; ciò potrebbe
ridare al Parlamento e al Governo quei ruoli di controllo e di
indirizzo che competono loro. Circa il riassetto del
Ministero, sottolinea poi che, per quanto gli risulta, il
progetto che era stato definito dal precedente esecutivo è
stato ritirato dal Ministro Tatarella in quanto ritenuto
coerente con quella linea, ispirata ad una sorta di
"svuotamento" della politica, che se poteva apparire
comprensibile nella fase di Tangentopoli per la forte
delegittimazione delle istituzioni politiche, non risulta
accettabile nell'attuale situazione. Ritiene quindi che la
scelta adottata dal Ministro in proposito sia condivisibile, e
che occorra provvedere a modificare la legge n. 71/94. Quanto
alla creazione di una authority nel settore, ricorda che
nella precedente legislatura le Commissioni IX e X della
Camera avevano definito un testo unificato. Rileva poi che
essendo scaduta la delega conferita al Governo con la legge n.
537/93 per intervenire in materia, occorre ora verificare in
che termini affrontare la questione. Si tratta in sostanza di
chiarire se conferire una nuova delega all'esecutivo o se
esaminare le proposte di legge che nel frattempo sono state
ripresentate.
Più in generale, rileva che il Governo con la manovra
adottata ha inteso dare un chiaro segnale anche all'estero, e
che la maggioranza si è fatta carico della necessità di far
fronte alla attuale situazione di crisi in cui non si tratta
più di distribuire ricchezza ma di porre le condizioni per
crearne di nuova in una prospettiva che non si limiti al
presente ma che consideri anche le future generazioni.
Sante PERTICARO, Presidente, avverte che
risultano presentati alcuni emendamenti riferiti al disegno di
legge di bilancio A.C. 1072 (vedi allegato).
Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federativo)
raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 1072.10.2.9 e
1072.11.1.9.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, esprime
parere favorevole sui due emendamenti. Illustra poi il suo
emendamento 1072.Tab.10.2.9 che è finalizzato a consentire la
manutenzione dei mezzi navali ed aerei impiegati dalle
capitanerie di porto. Precisa comunque di essere consapevole
del fatto che l'emendamento non è compensato.
La Commissione approva quindi gli emendamenti Duca
1072.10.2.9 e 1072.11.1.9.
Il sottosegretario Gianfranco MICICCHE', pur esprimendo
la disponibilità del Governo sul merito dell'emendamento del
relatore 1072.Tab.10.2.9, rileva che lo stesso è privo di
compensazione.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore,
sottolinea che in questa sede possono adottarsi due
orientamenti: il primo tende ad affrontare le proposte
emendative nella prospettiva limitata del settore dei
trasporti rinviando alla Commissione bilancio
Pag. 138
le questioni attinenti alle relative compensazioni. La
seconda, cui ritiene di aderire, tende invece ad affrontare
già in questa sede i vari problemi in una prospettiva più
ampia, senza trascurare i risvolti di ordine finanziario che
le modifiche prospettate comportano. Per ragioni di coerenza,
ritira quindi il suo emendamento.
Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI)
ritiene che, in considerazione dei problemi di ordine
finanziario, l'emendamento possa essere trasfuso in ordine del
giorno che impegni il Governo ad intervenire rapidamente sul
problema dei mezzi delle capitanerie di porto che spesso
risalgono a 30 anni fa.
Dopo un intervento di Roberto CASTELLI (gruppo lega
nord), Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federatìvo) si
dichiara d'accordo sulla proposta di potenziare i mezzi delle
capitanerie di porto ma fa presente che nella nota relativa al
capitolo richiamato si precisa che la riduzione dello
stanziamento è diretta ad adeguare lo stesso alle effettive
esigenze: occorre quindi che il Governo chiarisca la sua
posizione in proposito.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) intende chiarire che ritiene opportuno
presentare direttamente presso la V Commissione tutti gli
emendamenti che incidono sul disegno di legge di bilancio.
Luigi MURATORI (gruppo forza Italia) auspica che la
maggioranza e il Governo si facciano comunque carico della
necessità di chiarire qual è il corpo competente per la
vigilanza delle coste. Ritiene infatti che, stanti le limitate
risorse, sia inopportuno mantenere quattro corpi le cui
competenze si sovrappongono con evidenti inefficienze.
Adolfo URSO (gruppo alleanza nazionale-MSI),
relatore, illustrando il suo emendamento
1072.Tab.11.1.9, ne raccomanda l'approvazione.
Favorevole il Governo, la Commissione approva
l'emendamento 1072.Tab. 11.1.9.
Sante PERTICARO, presidente, avverte che
risultano presentati alcuni emendamenti riferiti al disegno di
legge finanziaria A.C. 1364 (vedi allegato).
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, esprime
parere contrario sull'emendamento Giardiello 1364.4.4.9 in
quanto privo di copertura.
La Commissione respinge l'emendamento.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) ritira il suo
emendamento 1364.4.3.9 preannunciando la presentazione di un
ordine del giorno che ne riproduca il contenuto; ritiene
infatti che i parametri adottati per la ripartizione del FNT
non siano ancora soddisfacenti.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) rileva di non ritenere opportuno
affrontare in questa sede problemi che attengono alla riforma
del trasporto pubblico locale.
Paolo GALLETTI (gruppo progressisti-federativo),
illustrando l'emendamento 1364.4.13.9, sottolinea che lo
stesso ripropone la formulazione già contenuta nella legge
finanziaria dello scorso anno che a giudizio del suo gruppo va
mantenuta anche se la mancata trasmissione del contratto di
programma e dell'aggiornamento del contratto di servizio
impedisce di affrontare con la necessaria chiarezza il tema
trattato. Rileva poi che a fronte di dichiarazioni
dell'avvocato Necci che accoglierebbe le diverse istanze
avanzate dalle autorità locali e dalle organizzazioni
ambientaliste, il Ministro dei trasporti afferma poi cose
diverse e lancia sempre nuovi proclami inaugurando "finti
cantieri".
Avendo Francesco MARENCO (gruppo alleanza
nazionale-MSI) invitato il collega a verificare il fondamento
delle notizie citate, Paolo GALLETTI (gruppo progressisti
Pag. 139
-federativo) prosegue sottolineando che la mancata
presentazione dei contratti di programma e di servizio
contraddice la volontà del Parlamento e si accompagna alle
dichiarazioni "in libertà" rilasciate dal Ministro Fiori. Il
suo gruppo ritiene comunque che non si debbano tagliare le
linee ma che occorra trovare soluzioni moderne e ragionevoli
per far funzionare l'intera rete e procedere ai raddoppi e ai
quadruplicamenti solo dove ciò risulti veramente necessario e
sulla base di una valutazione costi-benefici. In tal senso,
non si debbono effettuare operazioni di natura finanziaria
discutibili come la TAV, interamente garantita dallo Stato e
senza rischi per i soci privati, così che, mentre si
socializzano le perdite, si privatizzano i profitti.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) rileva che la Commissione si trova di
fronte alla necessità di fare una scelta fra diverse
alternative. La prima soluzione è quella di mantenere la
formulazione prevista nella precedente finanziaria che è
sufficientemente ambigua e generica da lasciare aperte tutte
le strade, anche se nel frattempo il progetto dell'alta
velocità è comunque andato avanti. Preannuncia quindi il suo
voto favorevole sull'emendamento 1364.4.13.9 che si muove in
questo senso, pur consapevole del fatto che lo stesso non
impedirebbe la prosecuzione del progetto. In alternativa si
potrebbe rinviare la questione all'esame del contratto di
programma oppure, quale terza ipotesi, assumere esplicitamente
il progetto dell'alta velocità. Intende comunque chiarire che
a suo giudizio le priorità attengono ai trasporti ferroviari
dei pendolari nelle aree metropolitane e al trasporti
merci.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD) relatore, esprime
parere contrario sull'emendamento 1364.4.13.9 in quanto
ritiene che l'emendamento Castelli 1364.4.9.9, risponda più
efficacemente alle questioni prospettate.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) condivide solo
parzialmente le considerazioni dei colleghi Becchetti e
Boghetta. Ricorda poi che quando il gruppo della lega nord è
arrivato in Parlamento il progetto della TAV era già stato
avviato ed erano già stati stanziati vari miliardi. Se da un
punto di vista teorico potrebbe essere favorevole
all'emendamento 1364.4.13.9, rileva poi che il mancato
riferimento alla TAV rischia di ingenerare incertezze per cui
si potrebbe verificare che sarebbero portate a compimento solo
le linee per le quali sono già concluse le conferenze di
servizi: si tratta praticamente dalla tratta Roma-Napoli.
Ritiene invece che si debba privilegiare la tratta
Milano-Bologna che è la più congestionata. In sostanza, il
riferimento esplicito alla TAV contenuto nel suo emendamento
1364.4.9.9 deriva soltanto dalla necessità di fare chiarezza
dal punto di vista giuridico. Ricorda poi che la lega nord si
è impegnata per garantire il diritto degli enti locali a
partecipare alle conferenze dei servizi e per non consentire
al Governo di sostituirsi ad esse. Il suo emendamento,
inoltre, sottolinea l'importanza delle questioni ambientali.
Rileva altresì che le Ferrovie dello Stato hanno chiarito che
il sistema di quadruplicamento ferroviario si compone di tre
sottosistemi: la Torino-Venezia, strettamente integrata,
attraverso il collegamento Torino-Lione al sistema ferroviario
europeo, e destinata a servire realtà urbane con distanze di
circa 100 chilometri; la Milano-Napoli, asse dorsale centrale
che collega città con distanze in genere superiori ai 200
chilometri; e la Milano-Genova, essenziale anche per dare
respiro alla retroportualità genovese. Le FS hanno inoltre
chiarito che la velocità è solo un parametro progettuale che
non può oggi compromettere le potenzialità future. Pertanto,
si è adottato un modello che non prevede sulle citate tratte
velocità superiori ai 250 Km/h. Tale limite rimarrà fin quando
non si potranno acquisire migliori compatibilità con il
territorio anche se in alcune tratte, per motivi orografici ma
anche di ordine funzionale, la velocità comunque non
Pag. 140
potrà superare il limite predetto. Rileva in conclusione che
gli emendamenti presentati dal suo gruppo intendono garantire
costi certi per lo Stato.
A questo punto si può anche discutere se destinare risorse
ingenti a queste finalità sia compatibile con l'attuale
situazione finanziaria: ritiene comunque che tale situazione
non debba pregiudicare l'attuazione di investimenti.
In sostanza, i vari emendamenti presentati dal suo gruppo
conseguono allo sforzo compiuto per offrire precise garanzie:
dà quindi atto ai colleghi della maggioranza dell'impegno
svolto per trovare una soluzione soddisfacente.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) rileva che l'alta velocità non pone
soltanto problemi di ordine ambientale: occorre infatti
chiarire se il progetto dà una risposta adeguata all'esigenza
della mobilità del nostro paese. Personalmente non ritiene che
ciò avvenga. Sottolinea poi che la formulazione
dell'emendamento 1364.4.9.9 sostanzialmente precluderebbe la
possibilità di svolgere in sede di esame del contratto di
programma ulteriori verifiche: non si sa, infatti, quali sono
i tracciati, i nodi, le tecnologie, il costo complessivo e il
rapporto costi-benefici. Da quando nella legislazione
nazionale è intervenuto il concetto di alta velocità, in
effetti, il Parlamento non ha mai potuto acquisire
informazioni precise nel merito.
Adolfo URSO (gruppo alleanza nazionale-MSI) preannuncia
il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 1364.4.9.9;
rileva quindi che l'emendamento 1364.4.13.9 contiene una
formulazione ambigua mentre invece è necessario fare
chiarezza.
Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo) non
ha difficoltà a dare atto al gruppo della lega nord di quanto
ha fatto in passato. Proprio per questo motivo voterà contro
l'emendamento Castelli 1364.4.9.9 in quanto contraddittorio
con le posizioni assunte in precedenza dalla lega nord.
Ricorda poi che i responsabili delle FS nel corso della
recente audizione non hanno fatto cenno alle perplessità
manifestate dal collega Castelli circa i rischi che l'adozione
della stessa formulazione contenuta nella finanizaria dello
scorso anno comporterebbe. Il suo gruppo ritiene che il
quadruplicamento sia essenziale nel caso di linee sature: in
tal senso precisa che è stata predisposta una mozione di cui
sarà chiesta la discussione in Assemblea in tempi rapidi. Non
nutre quindi obiezioni a consentire l'investimento privato nei
trasporti collettivi, ma ricorda che lo stesso ragioniere
generale dello Stato ha espresso una posizione critica circa
il progetto dell'alta velocità. I privati, infatti, dovrebbero
assumere i rischi di impresa; invece, il meccanismo della TAV
è un prestito a tassi garantiti. Spera quindi che in occasione
della discussione in Assemblea della mozione cui ha fatto
riferimento sia possibile registrare il consenso di chi è già
stato protagonista di precedenti battaglie e anche di altre
parti politiche.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) ribadisce che il
suo emendamento è giustificato esclusivamente da esigenze di
chiarezza normativa per evitare che l'alta velocità sia
limitata alla tratta Roma-Napoli. A questo punto ritiene che
il Governo debba chiarire se la formulazione già contenuta
nella legge finanziaria dello scorso anno porrebbe i problemi
cui si è fatto riferimento oppure no. In caso contrario, si
dichiara disponibile a concordare con l'emendamento
1364.4.13.9. La lega nord ha adottato la scelta politica di
governare il processo in atto, che non va fermato, anche dal
punto di vista finanziario. Ricorda poi che recenti prese di
posizione delle FS forniscono le garanzie richieste dalle
realtà locali che giustamente pongono forti resistenze.
Auspica quindi un chiarimento del Governo dal punto di vista
della tecnica giuridica.
Francesco LA SAPONARA (gruppo progressisti-federativo)
è sostanzialmente d'accordo con il collega Angelini; rileva
Pag. 141
tuttavia che occorre tener presente che la velocità
ferroviaria determina impatti anche sulla ricerca scientifica,
e che ne vanno valutati anche gli effetti dal punto di vista
economico. In materia, riterrebbe importante svolgere una
audizione del ragioniere generale dello Stato.
Sottolinea poi che nel nostro paese si registra una grave
confusione fra l'alta velocità per il trasporto di passeggeri
e quella per il trasporto merci. Occorre inoltre considerare
le questioni che attengono al profilo orografico non essendo
ancora sufficientemente studiati gli effetti dell'alta
velocità ad esempio nei tratti con lunghe gallerie. Rileva
comunque una influenza notevole della lobby costituita
dalle imprese costruttrici e sottolinea che occorre fare
chiarezza.
Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI)
ritiene opportuno evitare in questa sede di ridiscutere del
progetto dell'alta velocità; se comunque si procedesse
diversamente, sottolinea che vi sono anche altre opere da
considerare e, in particolare, la tratta Milano-Genova.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' condivide la
opportunità di alcuni approfondimenti per chiarire meglio i
vari aspetti che attengono al progetto TAV. Ritiene tuttavia
strano che si rimetta ora in discussione quel progetto, nato
diversi anni fa; non si può infatti evitare di stanziare
risorse per la velocizzazione della rete, la cui realizzazione
è stata affidata in concessione alla TAV Spa.
Dopo ulteriori interventi di Francesco MARENCO (gruppo
alleanza nazionale-MSI) e Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti), il sottosegretario Gianfranco
MICCICHE' prosegue precisando che il contratto di programma è
praticamente pronto e che al massimo fra due settimane potrà
essere trasmesso al Parlamento.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) non ritiene corretto l'ordine seguito
per l'esame e la votazione degli emendamenti; in particolare,
fa riferimento al suo emendamento 1364.4.7.9 che è stato
collocato successivamente a quelli sin qui esaminati.
Sante PERTICARO, presidente, fa presente che
l'emendamento 1364.4.9.9 è interamente sostitutivo del comma 2
dell'articolo 4 e va quindi esaminato prima degli emendamenti
soltanto parzialmente modificativi.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) precisa che il suo emendamento
1364.4.7.9 deve intendersi come subemendamento all'emendamento
Castelli 1364.4.9.9. Rileva poi che la tratta Torino-Lione
investe una zona in cui già si pongono rilevanti problemi per
cui occorre verificare più attentamente dove realizzare il
tunnel previsto.
Paolo MAMMOLA (gruppo forza Italia) sottolinea che la
Torino-Lione è ancora tutta da definire e che comunque nessuno
contesterà la necessità di valutarne l'impatto ambientale. Vi
è quindi la disponibilità a discutere in primo luogo con gli
enti locali per trovare la soluzione migliore. Occorre
tuttavia tener presente la necessità di evitare di costruire
una rete limitata soltanto al territorio nazionale che
inevitabilmente si tradurrebbe in una "cattedrale nel
deserto".
Paolo GALLETTI (gruppo progressisti-federativo) rileva
che l'intervento testé svolto dal collega Mammola conferma che
forse non è stato saggio partire dalla Roma-Napoli. Sottolinea
poi che non è chiaro cosa si andrà a discutere con il ministro
Fiori quando già i cantieri sono stati aperti. Auspica
comunque che le altre tratte siano affidate secondo regole
chiare e appalti internazionali. Comunque, ritiene errato fare
riferimento già nella finanziaria alla Torino-Lione che
dovrebbe piuttosto essere rinviata al contratto di programma.
In sostanza, si ha l'impressione di assistere ad una
contrattazione extra istituzionale per cui un giorno si
chiedono le dimissioni di qualcuno e il giorno dopo si
raggiungono gli accordi.
Pag. 142
Nel preannunciare il voto favorevole sull'emendamento
1364.4.7.9, ribadisce che a giudizio del suo gruppo la TAV
deve essere una operazione dove i privati investono e non si
limitano ad effettuare speculazioni finanziarie a rischio
zero; ciò anche in considerazione delle perplessità
manifestate dal ragioniere generale dello Stato.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' si dichiara
stupito: le questioni che sono state sollevate dovevano
infatti probabilmente essere poste anni fa. Peraltro, per la
prima volta il Governo e la maggioranza si dichiarano
disponibili a discutere la materia. Concorda poi con
l'onorevole Mammola circa il fatto che l'alta velocità in
Italia non avrebbe senso senza i collegamenti con l'estero.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, esprime
parere contrario sull'emendamento 1364.4.7.9.
Francesco LA SAPONARA (gruppo progressisti-federativo)
ricorda che per vari anni le ferrovie francesi hanno richiesto
inutilmente un collegamento con le FS; sottolinea peraltro di
ritenere essenziale il collegamento Torino-Lione.
La Commissione respinge l'emendamento 1364.4.13.9, nonché
l'emendamento 1364.4.7.9, come subemendamento dell'emendamento
Castelli 1364.4.9.9. Approva poi l'emendamento 1364.4.9.9
preclusivo degli emendamenti 1364.4.5.9 e 1364.4.6.9.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, non è
contrario all'emendamento 1364.4.8.9, ma ritiene che la sua
formulazione sia impropria.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) ricorda al sottosegretario Micciché di
essersi attivato per tempo riguardo alla TAV. Sottolinea poi
che la sede propria dell'emendamento 1364.4.8.9 è il contratto
di programma.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, rileva
che nella precedente finanziaria, a differenza di quella in
esame, si escludevano esplicitamente riduzioni di linee.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) ritiene che sia più
opportuno affrontare la materia in sede di esame del contratto
di programma.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' condivide il
giudizio per cui la sede più opportuna è il contratto di
programma. Sottolinea peraltro di non poter accogliere una
formulazione che escluda riduzione di linee, incluse quelle
inutili o antieconomiche; ciò costituirebbe infatti una
forzatura.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, ricorda
che in molti casi i cosiddetti "rami secchi" sono linee di
grande importanza la cui realizzazione va completata.
Sante PERTICARO, Presidente, sospende brevemente
la seduta.
La seduta, sospesa alle 18, è ripresa alle
18,05.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, invita i
presentatori a ritirare l'emendamento 1364.4.8.9.
Eugenio RICCIO (gruppo alleanza nazionale-MSI) ritira
l'emendamento preannunciando che la questione sarà riproposta
nell'ambito del contratto di programma.
Antonio LIA (gruppo PPI) fa suo l'emendamento
1364.4.8.9.
Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI)
condivide il giudizio per cui la sede più opportuna è quella
del contratto di programma; in effetti, la formulazione
dell'emendamento non appare corretta.
Paolo GALLETTI (gruppo progressisti-federativo) rileva
una incorenza laddove mentre si intende includere già in
questa sede la TAV, si rinvia la questione testé
Pag. 143
prospettata all'esame del contratto di programma.
La Commissione respinge l'emendamento 1364.4.8.9.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, esprime
parere favorevole sul subemendamento 0.1364.4.2.9.1 e
sull'emendamento 1364.4.2.9.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) rileva che le due
proposte emendative dimostrano lo sforzo della maggioranza per
introdurre precise garanzie riguardo alla TAV.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) sottolinea la necessità di un
chiarimento circa la vigenza o meno del limite degli interessi
a carico dello Stato nella misura di 5.500 miliardi. Rileva
poi la necessità di capire la portata delle proposte
emendative prospettate.
Sante PERTICARO, Presidente, sospende brevemente
la seduta.
La seduta, sospesa alle 18,20, è ripresa alle
18,25.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, propone
di accantonare il subemendamento 0.1364.4.2.9.1 e
l'emendamento 1364.4.2.9.
La Commissione consente.
Paolo GALLETTI (gruppo progressisti-federativo),
illustrando l'emendamento 1364.4.1.9, ricorda che dal 1968,
anno in cui fu istituito il fondo centrale di garanzia per le
autostrade e le ferrovie metropolitane, non è poi stato mai
finanziato nulla per le ferrovie metropolitane con il suddetto
fondo. Rileva quindi la necessità di attingere alle relative
disponibilità, che ammonterebbero a circa 120 miliardi
all'anno, per consentirne l'utilizzo da parte dell'Enas per
favorire il decongestionamento del traffico nelle aree urbane.
Raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento che senza
introdurre nuove tasse permette di utilizzare risorse
consistenti per far fronte all'emergenza del traffico nelle
aree urbane.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, pur
giudicando positivamente le finalità dell'emendamento, si
riserva di verificarne la portata in sede di esame del
decreto-legge n. 547, trasmesso dal Senato, che fra le altre
cose tratta proprio questa materia.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE', pur essendo
favorevole agli obiettivi prospettati, invita al ritiro
dell'emendamento il cui contenuto potrebbe essere trasfuso in
un ordine del giorno; la questione sarebbe poi affrontata in
sede di esame del decreto n. 547.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord), in considerazione
dell'orientamento espresso dal rappresentante del Governo, si
associa all'invito al ritiro.
Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo) non
comprende le perplessità manifestate; ritiene anzi che proprio
questa sia la sede idonea per affrontare la questione
prospettata.
Sante PERTICARO, Presidente, propone,
consentendovi la Commissione, di accantonare l'emendamento
1364.4.1.9.
Enzo SAVARESE (gruppo forza Italia) ritira il suo
emendamento 1364.Tab.A.18.9 riservandosi di ripresentarlo
presso la Commissione bilancio. Rileva poi che lo stesso era
diretto a favorire il risanamento dell'Alitalia consentendo
ulteriori 800 prepensionamenti.
Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo)
illustra l'emendamento 1364.Tab.A.11.9 rilevando che nel
disegno di legge A.C. 1370 si copre solo per una parte
limitata il debito pregresso delle aziende di trasporto
pubblico locale. Ritiene invece che il risanamento e la
riforma del settore debbano intrecciarsi e che lo Stato debba
concorrere al ripiano dei disavanzi almeno nella misura del 60
per cento. Sottolinea infine di attendere
Pag. 144
ancora la presentazione del disegno di legge governativo.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, rileva
che l'emendamento è privo di compensazione.
Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo)
prosegue rilevando di riservarsi di prospettare una
compensazione presso la Commissione bilancio.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, per
coerenza con gli orientamenti da lui manifestati in
precedenza, esprime parere contrario.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) preannuncia il suo voto favorevole.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) non comprende la
posizione assunta dai colleghi dell'opposizione.
Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo)
rileva che la Commissione può anche approvare emendamenti non
compensativi. Sottolinea inoltre di non ritenere opportuno
intervenire in altri settori, al di fuori di una logica
complessiva, per reperire le coperture agli emendamenti
presentati.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) rileva una modifica
nell'atteggiamento dei colleghi del PDS che lo scorso anno
avevano votato contro emendamenti di analogo tenore.
Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo)
precisa che lo scorso anno il suo gruppo si era espresso
contro emendamenti che prevedevano coperture non
condivisibili.
La Commissione respinge l'emendamento 1364.Tab.A.11.9.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, nel
rilevare che il suo emendamento 1364.Tab.B.18.9 intendeva dare
attuazione alla convenzione di Amburgo sul soccorso in mare
mediante l'adeguamento delle sale operative delle capitanerie
di porto, ne preannuncia il ritiro per coerenza con gli
orientamenti già espressi.
Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI) fa
suo l'emendamento.
La Commissione approva l'emendamento 1364.Tab.B.18.9.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore,
illustrando il suo emendamento 1364.Tab.C.17.9, sottolinea che
lo stesso intende far fronte ad esigenze vitali per le
capitanerie di porto.
Enzo SAVARESE (gruppo forza Italia) preannuncia il suo
voto contrario per la compensazione prospettata dal relatore.
Ritiene infatti che vada tutelata l'agricoltura nazionale.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) con rammarico
preannuncia la sua astensione.
Il sottosegretario Gianfranco MACCICHE', ritenendo
inopportuna la compensazione proposta, si rimette alla
Commissione.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, alla luce
delle considerazioni svolte dagli intervenuti, ritira il suo
emendamento; ritiene comunque che sia stato utile porre il
problema della mancanza di mezzi di cui soffrono le
capitanerie di porto.
Anna Maria BIRICOTTI (gruppo progressisti-federativo)
raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1364.Tab.F.10.9 che
non pone problemi di compensazioni. Si tratta solo di avere la
volontà di por mano alla ristrutturazione
dell'autotrasporto.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, esprime
parere contrario in quanto l'anticipazione al 1995
comporterebbe un aumento del saldo netto da finanziare.
Dopo un intervento di Eugenio DUCA (gruppo
progressisti-federativo), la Commissione
Pag. 145
respinge l'emendamento 1364.Tab.F.10.9.
Giuliano GODINO (gruppo forza Italia) ritira il suo
emendamento 1364.Tab.F.16.9 per aderire all'emendamento
1364.Tab.F.12.9.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, si
rimette alla Commissione riguardo all'emendamento
1364.Tab.F.12.9 non condividendo le compensazioni
prospettate.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) ricorda di essere
stato l'unico di avere avuto il coraggio di presentare una
proposta di legge di riforma dell'autotrasporto. Rileva poi
che sembra di essere in presenza di una sorta di guerra tra i
poveri; ritiene pertanto che forse è meglio che il Governo si
faccia carico di reperire le risorse necessarie a coprire gli
emendamenti presentati.
Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI),
illustrando l'emendamento 1364.Tab.F.12.9, precisa che si
tratta di ripristinare gli stanziamenti già previsti per il
1995 per consentire alle imprese, che attendono il pagamento
dei crediti vantati nei confronti dello Stato, di
corrispondere le retribuzioni alle maestranze. Il Governo deve
quindi mantenere gli impegni assunti dai precedenti esecutivi,
stante il rischio di affondare definitivamente la
cantieristica nazionale.
Mauro MICHIELON (gruppo lega nord) ritiene che vada
chiarito se si tratta di dare soltanto una temporanea boccata
di ossigeno, e se l'intervento riguardi anche i privati.
Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI)
prosegue sottolineando che sono interessati anche i cantieri
privati, e che non si tratta di assistenzialismo né di
clientelismo.
Dopo un ulteriore intervento di Mauro MICHIELON (gruppo
lega nord), il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' ritiene
che sia meglio ritirare tutti gli emendamenti che riguardano
la questione prospettata per predisporre un ordine del giorno
ed affrontare nuovamente la questione presso la Commissione
bilancio, evitando comunque di ridurre gli stanziamenti per i
trasporti rapidi di massa e per gli aeroporti di Roma e di
Milano.
Enzo SAVARESE (gruppo forza Italia) condivide la
richiesta di ritirare gli emendamenti per predisporre un
ordine del giorno.
Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federativo) ritiene
che occorre considerare che le banche hanno emesso
fidejussioni di garanzia non svincolate su navi già ultimate
perché nel frattempo non sono arrivati i fondi dallo Stato.
Sottolinea poi che il suo emendamento 1364.Tab.F.14.9, intende
prospettare una soluzione intermedia mentre l'emendamento
1364.Tab.F.15.9 di cui è primo firmatario, pone una questione
di ordine prevalentemente politico. Il suo gruppo è comunque
contrario a reperire le compensazioni a carico
dell'autotrasporto e degli aeroporti.
Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI)
rileva che non si può giocare sulla pelle della gente e che si
tratta di un problema serio.
La Commissione respinge l'emendamento 1364.Tab.F.12.9.
Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federativo)
raccomanda l'approvazione del suo emendamento
1364.Tab.F.14.9.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, esprime
parere contrario in quanto l'emendamento comporta un aumento
del saldo netto da finanziare. Ribadisce quindi la convinzione
che si debba difendere strenuamente l'attuale finanziaria
improntata al rigore e rileva di ritenere di dover assumere,
in qualità di relatore di maggioranza, un comportamento serio
e responsabile.
Pag. 146
Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI) dà
atto al relatore della coerenza manifestata anche nella difesa
delle capitanerie di porto. Rileva poi che al collega Duca è
mancato il coraggio di reperire nel suo emendamento le risorse
con le quali far fronte alla esigenza prospettata: ritiene
invece che bisogna assumersi le proprie responsabilità e
mostrare coraggio perché altrimenti si fa solo demagogia.
Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federativo) non
comprende perché il collega Marenco contesti a lui il
contenuto della finanziaria che è stata firmata da ministri
appartenenti ad Alleanza nazionale.
Luigi MURATORI (gruppo forza Italia) intende
sottolineare che i deputati del gruppo di forza Italia hanno
assunto, analogamente al relatore, un atteggiamento coerente
con gli accordi di maggioranza, a sostegno della manovra del
Governo, evitando di scendere in polemiche.
La Commissione respinge l'emendamento 1364.Tab.F.14.9,
nonché l'emendamento 1364.Tab.F.15.9.
Si riprende quindi l'esame degli emendamenti
precedentemente accantonati.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE', dopo una
verifica effettuata, precisa che è venuto meno il tetto,
precedentemente previsto, dell'indebitamento statale per
l'ammontare di 5.500 miliardi. Esprime quindi parere
favorevole sul subemendamento 0.1364.4.2.9.1.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) chiede che si chiarisca con quale atto
il Governo ha revocato la decisione, assunta il 29 novembre
1992, di fissare un tetto massimo per l'indebitamento a carico
dello Stato. Ricorda poi che l'ingegner Incalza in quella
occasione sostenne in pratica che con quel tetto non si poteva
realizzare il progetto dell'alta velocità. Invita quindi il
Governo a precisare come ritenga possibile evitare di
stabilire nei documenti di bilancio l'entità dell'onere
relativo agli interessi.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' rileva che
l'eliminazione del tetto conseguiva proprio della
impossibilità di definire a priori l'ammontare degli
interessi. Sottolinea poi che il parere favorevole espresso
sul subemendamento dimostra la trasparenza e la correttezza
del Governo.
La Commissione approva il subemendamento
0.1364.4.2.9.1.
Paolo GALLETTI (gruppo progressisti-federativo)
preannuncia il voto favorevole all'emendamento 1364.4.2.9
anche se ancora una volta occorre prendere atto che le
decisioni vengono assunte in sede extra istituzionali. E'
necessario comunque disporre di elementi precisi stante il
fatto che il ritardo nella presentazione del contratto di
programma non consente di valutare l'intera vicenda.
La Commissione approva quindi l'emendamento 1364.4.2.9.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, ribadisce
il parere contrario sull'emendamento 1364.4.1.9 e rileva che
la questione potrà essere più opportunamente affrontata in
occasione dell'esame del decreto-legge n. 547.
Paolo GALLETTI (gruppo progressisti-federativo) ritiene
che la questione debba essere affrontata in questa sede poiché
il decreto-legge citato conferma un uso distorto dei fondi.
La Commissione respinge l'emendamento 1364.4.1.9.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, rileva
l'opportunità di apportare al disegno di legge finanziaria la
seguente correzione per ragioni di chiarezza:
All'articolo 4 comma 4, dopo le parole: e di
gestione aggiungere la seguente: e.
Pag. 147
1364.4.20.9.
La Commissione approva l'emendamento.
Sante PERTICARO, Presidente, avverte che
risultano presentati alcuni ordini del giorno riferiti alla
Tabella n. 10. Comunica inoltre che gli stessi saranno
comunque posti in votazione, su richiesta dei presentatori,
anche nel caso in cui risultassero accolti dal Governo (vedi
allegato).
Anna Maria BIRICOTTI (gruppo progressisti-federativo)
illustra l'ordine del giorno 0/1072/Tab.10/IX/1 che impegna il
Governo ad assumere un atteggiamento coerente a quello
adottato da altri paesi membri della CEE.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' accoglie
l'ordine del giorno.
La Commissione approva l'ordine del giorno
0/1072/Tab.10/IX/1.
Antonio LIA (gruppo PPI) illustra l'ordine del giorno
0/1072/Tab.10/IX/2.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE', non essendo in
condizioni di valutarne il contenuto, si rimette alla
Commissione.
La Commissione approva l'ordine del giorno
0/1072/Tab.10/IX/2.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' accoglie gli
ordini del giorno 0/1072/Tab.10/IX/3 e 0/1072/Tab.10/IX/4.
La Commissione approva gli ordini del giorno
0/1072/Tab.10/IX/3 e 0/1072/Tab.10/IX/4.
Mario CARUSO (gruppo alleanza nazionale-MSI) raccomanda
l'ordine del giorno 0/1072/Tab.10/IX/5 rilevando che appare
chiaro che si sta realizzando una sorta di lobby
nordista che intende costringere il Sud in uno stato ancora
più penoso di quello attuale.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' conosce la
situazione cui l'ordine del giorno fa riferimento e comprende
le finalità dello stesso. Ricorda tuttavia che nel contratto
di programma, che sarà presto trasmesso al Parlamento, al Sud
è destinata una quota importante di investimenti per
consentire, fra le altre cose, il raddoppio della
Palermo-Messina. Invita quindi al ritiro dell'ordine del
giorno.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) potrebbe votare a
favore dell'ordine del giorno poiché sicuramente sono più al
Nord che al Sud le linee non raddoppiate.
Esprime quindi l'auspicio che il nuovo contratto di
programma non abbia carattere clientelare. Rileva infine la
necessità di procedere ad un approfondimento delle questioni
relative al collegamento tra la Calabria e la Sicilia
valutando le varie ipotesi, oltre a quella del ponte, che sono
state prospettate, e che spesso costano meno e sono più
serie.
Ritirato l'ordine del giorno 0/1072/Tab.10/IX/5, Ugo
BOGHETTA (gruppo rifondazione comunista-progressisti) si
dichiara contrario all'ordine del giorno
0/1072/Tab.10/IX/6.
Sante PERTICARO, Presidente, sottolinea la
necessità di evitare di rimettere in discussione l'accordo
raggiunto nella conferenza Stato-regioni per la ripartizione
del fondo.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) ritira l'ordine del
giorno di cui è primo firmatario; invita tuttavia la
Presidenza a provvedere nel senso di calendarizzare in
Commissione, subito dopo l'esame della finanziaria, le
proposte di legge di riforma del trasporto pubblico locale.
Sante PERTICARO, Presidente, si impegna a
proporre nell'ambito dell'Ufficio di presidenza la
calendarizzazione delle proposte di legge sollecitate.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' precisa che è
pronto il testo del disegno di legge del Governo di riforma
del trasporto pubblico locale.
Pag. 148
Sante PERTICARO, Presidente, avverte che risulta
presentato un ordine del giorno riferito alla Tabella n. 11
(vedi allegato).
Adolfo URSO (gruppo alleanza nazionale-MSI),
relatore, è contrario all'ultimo paragrafo della prima
parte dell'ordine del giorno nonché al punto 2 del
dispositivo.
Anna Maria BIRICOTTI (gruppo progressisti-federativo)
raccomanda l'approvazione dell'ordine del giorno e ritiene
paradossale che ne sia contestato il contenuto pur essendosi
il Governo impegnato sulle questioni dallo stesso
prospettate.
Sante PERTICARO, Presidente, ricorda che l'altro
ieri l'amministratore delegato di Telecom Italia ha
sostanzialmente richiesto di poter disporre della totale
libertà di manovra riguardo alle tariffe e prospettato
l'istituzione di una authority che costituirebbe
l'ultima spoliazione dei poteri spettanti al Parlamento e al
Governo. Occorre quindi modificare la legge n. 71/94
restituendo ai soggetti cui istituzionalmente competono i
poteri di intervento, stante l'importanza vitale e strategica
del settore delle telecomunicazioni. Ricorda quindi che in
materia la Commissione ha deliberato lo svolgimento di una
indagine conoscitiva.
Mauro MICHIELON (gruppo lega nord), pur condividendo
l'opportunità di riconoscere al Parlamento e al Governo i
poteri di indirizzo e di controllo, non vorrebbe che con la
prospettata modifica della legge n. 71 il Governo voglia
avocare a sé la materia svuotando la riforma che ha consentito
la trasformazione dell'amministrazione delle poste in Ente
poste ai fini della successiva costituzione di una Spa.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) ricorda che al Senato è stato votato
all'unanimità un ordine del giorno che impegna il Governo ad
adottare procedure differenti per le privatizzazioni nel
settore delle telecomunicazioni. Invita quindi l'esecutivo ad
attenersi a quell'ordine del giorno.
Anna Maria BIRICOTTI (gruppo progressisti-federativo)
rileva l'incoerenza e l'assenza di logica nell'atteggiamento
assunto dai membri della maggioranza.
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' si rimette alla
Commissione riguardo all'ordine del giorno
0/1072/Tab.11/IX/1.
Adolfo URSO (gruppo alleanza nazionale-MSI), relatore,
ribadisce di essere contrario all'ordine del giorno.
Anna Maria BIRICOTTI (gruppo progressisti-federativo)
insiste perché l'ordine del giorno sia posto in votazione
nella sua attuale formulazione.
La Commissione respinge l'ordine del giorno
0/1072/Tab.11/IX/1.
Sante PERTICARO, Presidente, avverte che risulta
presentato un ordine del giorno relativo al disegno di legge
finanziaria (vedi allegato).
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' e Paolo
BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, si rimettono alla
Commissione.
Sante PERTICARO, Presidente, rileva che la
questione potrà essere più approfonditamente studiata
nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'economia dei
trasporti e della pesca marittima, deliberata dalla
Commissione: invita pertanto i presentatori al ritiro
dell'ordine del giorno.
Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo)
ritira l'ordine del giorno.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, propone
la seguente relazione relativa allo stato di previsione dei
trasporti e della navigazione e alle connesse parti del
disegno di legge finanziaria:
La IX Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni,
esaminata la Tabella n. 10 (recante lo stato di previsione del
Ministero dei trasporti e della navigazione per l'anno
finanziario 1995) e le connesse parti del disegno di legge
finanziaria A.C. 1364
Pag. 149
DELIBERA
DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
con le seguenti osservazioni:
a) sia verificata la possibilità di integrare gli
stanziamenti previsti alla tabella A) relativamente al
Ministero dei trasporti e della navigazione al fine di
consentire l'adozione di provvedimenti di riforma di carattere
prioritario nei settori del trasporto pubblico locale e
dell'autotrasporto di cose per conto terzi. In proposito,
occorre considerare, quanto alla prima questione, che il
risanamento, con l'azzeramento delle situazioni debitorie
pregresse delle aziende di trasporto pubblico locale,
costituisce la premessa indispensabile per una effettiva
riforma, mentre, riguardo alla seconda questione, occorre
adottare tutti gli interventi idonei a favorire la crescita
dimensionale delle aziende per aumentarne l'efficienza e la
competitività nei mercati;
b) quanto al trasporto aereo, siano adottate le
misure idonee ad agevolare il processo di risanamento,
recentemente avviato, delle aziende del gruppo Alitalia,
verificando in particolare la possibilità di consentire
ulteriori prepensionamenti, nella misura di 800 unità, oltre a
quelli disposti in base alla legge n. 451/94, di conversione
del decreto-legge n. 299/94, per i dipendenti delle aziende
stesse;
c) sia chiarito che gli ulteriori investimenti nel
settore del trasporto ferroviario cui lo Stato contribuisce ai
sensi dell'articolo 4 del disegno di legge A.C. 1364 debbono
realizzarsi anche con particolare attenzione alle linee locali
che svolgono funzioni di preminente interesse pubblico per le
comunità interessate. In proposito, occorre dedicare
particolare attenzione al potenziamento e all'ammodernamento
delle linee ferroviarie del Mezzogiorno. Infine, occorre
garantire la realizzazione delle infrastrutture la cui
progettazione sia già pervenuta ad uno stadio avanzato, nonché
il completamento di opere e lavori già iniziati, anche con
riferimento agli interventi previsti dalla legge n.
211/1992;
d) si valutino le iniziative da adottare riguardo
alle ferrovie concesse o in gestione governativa per quanto
riguarda l'assetto organizzativo e gestionale al fine di
favorirne l'efficienza e la idoneità a corrispondere alle
esigenze dell'utenza;
e) riguardo al trasporto marittimo e ai settori
della cantieristica e dell'armatoria, sia privilegiata, nella
corresponsione di contributi, la costruzione di nuove
imbarcazioni con particolare riferimento alle esigenze della
sicurezza della navigazione;
f) con riferimento alla portualità, sia verificata
la possibilità di favorire il riassetto del settore anche
mediante il ricorso ad ulteriori prepensionamenti del
personale in esubero.
Adolfo URSO (gruppo alleanza nazionale-MSI),
relatore, propone la seguente relazione relativa allo
stato di previsione del Ministero delle poste e delle
telecomunicazioni e alle connesse parte del disegno di legge
finanziaria:
La IX Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni,
esaminata la Tabella n. 11, recante lo stato di previsione del
Ministero delle poste e delle telecomunicazioni, e le connesse
parti del disegno di legge finanziaria A.C. 1364
delibera di riferire favorevolmente
Sante PERTICARO, Presidente, avverte che sono
state presentate le seguenti proposte di relazione alternative
a quelle dei relatori:
La IX Commissione Trasporti,
esaminato lo stato di previsione del Ministero dei
trasporti e della navigazione per il 1995 e le connesse parti
del disegno di legge finanziaria per il 1995 delibera di
riferire in senso contrario in base alle seguenti
considerazioni:
1) nelle proposte in esame è assente una politica per
i trasporti credibile, in grado di favorire la modernizzazione
dell'Italia elevandone la competitività, colmando gli storici
ritardi del Mezzogiorno, elevando la qualità del vivere e
riducendo
Pag. 150
il fabbisogno energetico. Non si individuano priorità, ma si
propone un caotico elenco di opere privo di strategie e
credibilità in singolare continuità con le politiche dei
governi del passato;
2) non esiste un Governo del settore ed ai molteplici,
quotidiani annunci di riforma (del trasporto pubblico locale,
alla portualità, all'ANAV) fanno seguito nomine di commissari
e decreti-legge. Non una delle annunciate proposte è ancora
stata presentata al Parlamento;
3) si tace sulla necessità, resa più urgente dalla
soppressione del CIPET, di un unico Ministero dei trasporti
che assommi in se anche le competenze in materia di
mobilità;
4) nelle aree urbane prigioniere di una vera e propria
emergenza si concentrano i problemi di congestione della
circolazione, di inquinamento e danni per la salute, di
diseconomie dovute alla arretratezza del sistema della
mobilità. Questa è la prima delle priorità su cui intervenire
con scelte che favoriscano l'integrazione fra le varie
modalità ed il trasporto collettivo a partire
dall'indifferibile risanamento e ristrutturazione del
trasporto locale e della realizzazione nelle principali aree
metropolitane nel paese dei progetti di rete di mezzi moderni
e puliti per il trasporto rapido di massa utilizzando anche
risorse prelevate dal sistema autostradale (attuale
sovrapprezzo sui pedaggi);
5) il sistema ferroviario deve essere ammodernato e
velocizzato nella sua interezza utilizzando le tecnologie più
avanzate e realizzando laddove necessari i raddoppi e
quadruplicamenti delle tratte con una rigorosa valutazione
costi/benefici nonché di "impatto ambientale", potenziando i
sistemi regionali e metropolitani. Il Governo, non rispettando
la risoluzione 6-00022 approvata dalla Camera nel 1993 e
riproponendo un progetto Alta Velocità respinto dal
Parlamento, la finanziaria 1994 ostacola e ritarda la
possibilità che le ferrovie costituiscano l'asse di una
modernizzazione del sistema dei trasporti fondata
sull'integrazione e l'intermodalità.
L'assenza del contratto di programma e di Servizio tra
Governo ed FS la cui presentazione era stata annunciata per il
15 ottobre rende ancora più oscure le scelte per il trasporto
ferroviario;
6) si continua ad allontanare nel tempo l'attuazione
della legge 66/92 sulla ristrutturazione dell'autotrasporto
mentre incombe sempre più la politica della CEE;
7) non si rintraccia la proposta tesa a favorire il
processo di ristrutturazione dell'ALITALIA e l'ammodernamento
del comparto del trasporto aereo;
8) anche nell'economia marittima si assegnano risorse
al di fuori di ogni criterio di programmazione.
Per quanto riguarda la portualità vengono cancellati gli
stanziamenti per gli enti di gestione come se la legge di
riforma non fosse stata bloccata dal Governo che si è
preoccupato solo di emanare decreti per il commissariamento
delle istituende autorità portuali la conseguenza è che il
settore vive nella più completa incertezza con la paralisi dei
programmi di investimento e sviluppo degli scali.
Né la sicurezza della navigazione e dei porti può essere
garantita dal previsto rafforzamento delle capitanerie di
porto senza impegnare risorse adeguate in ricerca tecnologica
e modernizzazione. Insufficienti sono anche gli strumenti
previsti per l'intervento nella cantieristica da indirizzare
nella innovazione, nel quadro degli orientamenti europei, per
rendere più sicura e competitiva la flotta. Infine, i ritardi
gravissimi nella presentazione al Parlamento del nuovo piano
di ristrutturazione della FINMARE fanno presumere un vero e
proprio abbandono della flotta pubblica.
Angelini, Galletti, Biricotti, Guardiello, Canesi, Duca,
Bova.
La IX Commissione delibera di riferire in senso contrario
sullo stato di previsione del Ministero delle poste e delle
Pag. 151
telecomunicazioni in base alle seguenti considerazioni:
1) in base al capo II della legge 29 gennaio 1994, n.
71, di conversione con modifiche del decreto legge 1^ dicembre
1993, n. 487, attraverso l'emanazione del decreto del
Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro delle
poste e delle telecomunicazioni, di concerto con i Ministri
per la funzione pubblica e del tesoro, sentite le
organizzazioni sindacali, doveva essere creata la struttura
organizzativa del Ministero delle poste e delle
telecomunicazioni attraverso la definizione:
a) dell'articolazione della sede centrale e
delle sedi periferiche;
b) delle procedure di mobilità e di
inquadramento del personale;
c) dell'assegnazione del personale agli
uffici;
d) del riordino dell'Istituto superiore tecnico
delle poste e delle telecomunicazioni e del Consiglio
superiore delle poste e delle telecomunicazioni e
dell'automazione;
e) della posizione pensionistica e previdenziale
del personale transitato al Ministero;
f) del trasferimento gratuito,
dall'Amministrazione delle poste e delle telecomunicazioni al
Ministero delle finanze degli immobili da assegnare in uso al
Ministero delle poste e delle telecomunicazioni;
2) la proposta di decreto del Presidente della
Repubblica presentata, per il parere al Consiglio di Stato dal
precedente Governo nell'aprile scorso, é stata successivamente
ritirata dall'attuale Ministro, senza che a tutt'oggi ne sia
stata predisposta una sostitutiva;
3) tali comportamenti di completa inapplicazione della
legge n. 71/94 stanno comportando un grave disonrientamento
operativo nello svolgimento dei compiti Ministeriali previsti
e non attribuiti ad alcuna struttura, con conseguenze negative
per la tutela della cittadinanza e per la sicurezza ed
efficienza delle telecomunicazioni e radiocomunicazioni,
nonché notevole disagio per il personale addetto, privo di
qualsiasi inquadramento organico e riferimento
contrattuale;
4) con la data del 30 settembre 1994 è scaduto il
termine previsto dalle norme di delega inserite nella legge
537/94 per l'istituzione di organismi indipendenti di
regolazione dei servizi di rilevante interesse pubblico,
attribuendo adetti organismi anche funzioni attualmente
esercitate dai Ministeri, senza che sia stato predisposto il
decreto legislativo per l'istituzione dell'Autorità per le
comunicazioni. Detto organismo è del resto previsto dalla
direttiva 388 del lontano 1990 ed è considerato elemento
indispensabile per garantire un'assetto istituzionale certo ed
in linea con gli orientamenti comunitari e le scelte operate
dai principali paesi ad economia avanzata, oltreché
rappresentare il presupposto regolamentare, previsto
dall'articolo 1- bis del decreto legge 332/94 convertito
con la legge 474/94 riguardante le norme per l'accelerazione
delle procedure di dismissione di partecipazione dello Stato e
degli enti pubblici in società per azioni.
Biricotti, Angelini, Galletti, Duca, Canesi, Giardiello,
Bova.
Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo)
rileva che alla fine del dibattito svolto e dell'esame dei
vari emendamenti presentati il relatore faticherà
nell'affermare che la manovra adottata dal Governo è diversa
da quelle precedenti e che siano riconoscibili precise scelte
e indicazioni politiche nel settore dei trasporti; anche nei
confronti del Sud alcune delle disposizioni previste sono
infatti addirittura offensive. Il Governo, se per un verso
ritarda nella presentazione del contratto di programma, per
l'altro ha poi pietito il ritiro di emendamenti e di ordini
del giorno.
Non si fa inoltre cenno alla ipotesi, da molti
prospettata, di individuare un centro unico responsabile per
il settore dei trasporti; cio è tanto più grave in quanto è
stato soppresso il CIPET. Si sceglie quindi
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di tutto un pò per tentare di accontentare tutti: ma questa è
la politica dello spreco delle risorse cui si è già assistito.
Nel frattempo, si susseguono gli annunci e si aprono nuovi
cantieri che non si sa come saranno portati a compimento:
anche questa non è cosa nuova.
Per il suo gruppo il nodo prioritario nel settore dei
trasporti è costituito dall'emergenza nelle aree urbane e
metropolitane. La maggioranza ha invece preferito intervenire
disordinatamente evitando scelte chiare; cresce intanto il
divario, anche nel settore dei trasporti, fra Nord e Sud e non
si provvede alla esigenza essenziale dell'intermodalità.
Significativo in proposito apppare il fatto che dopo diversi
mesi, il Governo non sia ancora in condizione, nell'ambito
dell'esame del disegno di legge n. 1370, che presto sarà
discusso in Assemblea, di definire un piano degli interporti.
Il suo gruppo non ha messo in discussione l'esigenza del
rigore ma ha contestato l'uso delle risorse e le priorità
indicate. Preannuncia quindi la presentazione di ulteriori
proposte emendative presso la Commissione bilancio e in
Assemblea per trovare ulteriori occasioni di confronto ed
auspica che la maggioranza trovi il coraggio di adottare
scelte precise.
Luigi MURATORI (gruppo forza Italia) sottolinea che il
voto favorevole del gruppo di forza Italia non è la
conseguenza scontata della appartenenza alla maggioranza di
Governo, ma è invece convinta adesione alle linee ispiratrici
di una complessa manovra economica. Da più parti, anche dai
settori dell'industria sino ad oggi tiepidi nei confronti del
Governo Berlusconi, sono giunte parole di approvazione alle
scelte della manovra finanziaria e sono stati valutati in modo
positivo i tagli operati in ampi settori di spesa.
Le decisioni del Governo sono state giudicate
"coraggiose", "innovative", "rispondenti ad una logica di
necessità"; i segnali di consenso provenienti dagli ambienti
finanziarii nazionali e stranieri fanno giustizia di un luogo
comune che ha contribuito a determinare la protesta sociale.
Occorre ricordare al riguardo (e di questa polemica si è avuto
eco anche nel corso del dibattito che si è svolto in
Commissione) che gran parte del dibattito politico, con una
visione miope e riduttiva della azione di Governo, ha posto
l'accento esclusivamente su quegli aspetti che riguardano le
spese sociali, le pensioni, e la sanità. Sono invece state
messe in ombra altre parti della manovra, ossia i tagli
complessivi operati in tutti i settori pubblici. Quando si
entra nel merito delle singole voci, ci si accorge invece
della ampiezza della manovra e della sua incisività.
Si scoprono per esempio che sono state attuate misure
efficaci nei settori dell'elusione delle imposte societarie,
si sono adeguati i canoni di affitto degli immobili di
prestigio. Inevitabilmente, le riduzioni di spese nei settori
sociali appaiono drastiche e dolorose, ancorché inevitabili,
ma esse derivano dalla necessità di porre fine ad un regime di
spesa pubblica che ha alimentato illusioni e che ha portato
alla crescita a dismisura del deficit pubblico. Se come
cittadini si ritiene di dover accettare un maggior rigore nei
settori della socialità e della solidarietà, a maggior
ragione, convinti della esigenza di avviare il risanamento
della finanza pubblica, come membri della IX Commissione, si
può concordare con l'impostazione che è stata data al bilancio
annuale pluriennale ed agli stati di previsione della spesa
dei Ministeri dei trasporti e delle poste. Il coraggio nelle
scelte, il carattere innovativo della manovra finanziaria nel
suo complesso, consentiranno infatti a questo Governo di
sopperire con le capacità operative, alla riduzione dei fondi
destinati ai bilanci di questi ministeri, e procedere,
malgrado i minori mezzi disponibili, sulla via della
razionalizzazione dei servizi di trasporto di cui si parla da
anni. Infatti, i grandi piani di trasformazione delle
infrastrutture dei trasporti si sono scontrati in passato con
l'inefficacia dei Governi che non sapevano tradurre poi in
progetti esecutivi quanto previsto, e non erano in grado di
spendere tempestivamente quanto veniva stanziato. Si sono
accumulati nei decenni miliardi di
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"residui passivi", mentre le opere già avviate restavano
incompiute. Numerosi esempi di questo modo di procedere
giungono dalle ferrovie, per limitarsi all'essenziale, ricorda
soltanto alcuni dei raddoppi ferroviari di linee principali e
trasversali che, previsti già all'inizio degli anni '60 non
sono stati ancora completati e che oggi, ancorché fondamentali
per la modernizzazione della rete, sono divenuti troppo
costosi, e che perciò non saranno portati a compimento.
Eppure, si tratta di opere che erano state già finanziate
interamente molti anni fa.
E nel novero delle opere ferroviarie tuttora incomplete
malgrado i cospicui stanziamenti, vi è, per quanto riguarda
Roma, l'anello ferroviario, una infrastruttura fondamentale
per la vivibilità della capitale perché in grado di dirottare
su ferro gran parte del traffico stradale pubblico e privato
ed il cui completamento è adesso previsto addirittura nel
2000! E' quindi davvero strano questo accordo fra la giunta
Rutelli e le FS considerato che la realizzazione dell'anello
entro i primi anni del mandato di sindaco è stato uno dei
motivi di fondo con cui Rutelli ha condotto la campagna
elettorale nello scorso autunno.
Il nuovo modo di governare dell'esecutivo ridurrà
certamente il fenomeno dei residui passivi, e
l'amministrazione sarà in grado di spendere in modo oculato e
per tempo quanto stanziato; a suo avviso è più serio, anche se
più impopolare, prevedere risorse "risibili" ma realistiche,
piuttosto che scrivere sulla carta cifre che non si
spenderanno mai per incapacità, per inerzia, per
l'impossibilità di superare gli ostacoli burocratici.
Piuttosto, in tema di tranvie veloci c'è da augurarsi che gli
stanziamenti del Governo trovino nelle amministrazioni
comunali interlocutori capaci ed oculati nella programmazione
delle linee e nell'impiego delle risorse e che non vi siano
sprechi di risorse come è avvenuto in passato. La capitale
offre al riguardo un esempio tangibile della leggerezza con
cui sono state affrontate le spese nel settore dei trasporti
urbani: alla linea di tram realizzata per i mondiali di calcio
per collegare piazza Flaminio con il nodo delle linee di
autobus di piazza Mancini, è stata aggiunta una inutile
appendice verso via Alberto Ferrero, dove è stata creata una
vera e propria stazione.
Questa struttura non è stata tuttavia utilizzata nemmeno
una volta da quando, nel giugno del 1990, è stata
completata.
Lo spreco non si limita alla spesa per qualche centinaio
di metri di binari o per la linea della alimentazione
elettrica: sono stati infatti acquistati anche tram
"bidirezionali", ossia convogli dotati di due cabine di guida,
con portiere automatiche su entrambe le fiancate delle
vetture. Dunque, sono stati acquistati mezzi molto più costosi
dei comuni tram monodirezionali: uno spreco inconcepibile che
testimonia di un modo troppo disinvolto di amministrare il
denaro pubblico in un recente passato.
Per ritornare ai temi della finanziaria, appare
pretestuosa la questione nominalistica che si è accesa sulla
definizione da dare alla nuova linea
Torino-Milano-Roma-Napoli: poco importa se il progetto, con la
sua appendice da Milano verso Venezia, sia definito
"quaduplicamento veloce" ovvero "alta velocità"; quel che
conta è che prosegue l'impegno finanziario per questa
infrastruttura, che ai cantieri già aperti se ne aggiungano
presto altri e che siano rispettati i tempi della consegna
delle opere ultimate. E' quindi opportuno, per assicurare
tempi certi nella esecuzione dei lavori, l'emendamento attuato
che limita il contributo dello Stato al pagamento degli
interessi nei 62 mesi previsti, limite temperato per la tratta
Bologna-Firenze, ed accresciuto sino a 78 mesi in
considerazione delle obiettive difficoltà nella definizione
del tracciato, del progetto e nella esecuzione dei lavori.
C'è da auspicare che la Camera fornirà una indicazione
politica di grande valore per riaffermare la volontà politica
di dar vita al piano per l'AV quando verrà discussa in
Assemblea una mozione presentata in materia gruppo di forza
Italia: il progetto troverà gli appoggi necessari per il suo
sviluppo presso i suoi naturali sbocchi
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verso la Calabria nel Mezzoggiorno, verso le frontiere,
per raccordare Torino con Lione e Parigi, per potenziare la
linea del Brennero e che infine offre a Genova quel nuovo
collegamento ferroviario veloce per inserire il porto ligure
nell'Europa. Se si vuole che il progresso non violenti la
natura, come auspicato da tutti occorre imporre alla industria
delle costruzioni ed a quelle di materiale rotabile
ferroviario sempre nuovi obiettivi costringendole a progettare
le nuove linee con occhio attento alla salvaguardia del
territorio e, per quanto riguarda il rumore, realizzare,
quando possibile, linee interrate e treni, ancorché veloci, il
più silenziosi possibile. L'impianto della manovra sostiene
strumenti per ridurre lo squilibrio delle modalità di
trasporto delle persone e delle merci; il rilancio delle
ferrovie non può essere peraltro limitato all'alta velocità,
ma deve riguardare l'intera rete ferroviaria esistente. Non
deve essere soppresso un solo metro di rotaia; le tratte
considerate "rami secondi" devono essere strutturate in modo
da divenire attive; in questo senso riteniamo di dover
impegnare il Governo, e noi stessi, su una attenta vigilanza:
l'esperienza insegna che le linee eventualmente soppresse
difficilmente vengono poi ricostruite se, a distanza di
qualche anno, se ne sente la mancanza. Per evitare errori del
genere è opportuno sviluppare il loro rapporto di
collaborazione tra le FS ed enti locali sotto il controllo del
Governo e del Parlamento. L'approvazione della legge
finanziaria e di bilancio non è dunque un passo obbligato ma
è, per la maggioranza, adesione convinta ad un piano di
sviluppo dei trasporti armonico e dimensionato alle reali
possibilità economiche del paese. Il Parlamento esercita
comunque il suo controllo sul Governo, stimolandolo
nell'adempimento degli impegni e vigilando sulla corretta
gestione dell'intero comparto dei trasporti pubblici.
Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) ritiene che la
Commissione abbia svolto un ottimo lavoro. Rileva poi che non
è facile far parte della maggioranza poiché, a fronte di
esigenze infinite, le risorse sono limitate. Oltre tutto, le
condizioni dell'amministrazione statale sono tali per cui in
pochi mesi difficilmente il Governo poteva fare molto. Rileva
tuttavia che finalmente con la finanziaria si parla di valichi
ferroviari verso la Francia e la Germania e di collegamento
tra la Calabria e la Sicilia cui si può far fronte in vari
modi. E' inoltre emersa la volontà di affrontare il problema
del trasporto pubblico locale. Il gruppo della lega nord ha
presentato una proposta di legge sull'intermodalità, mentre
riguardo agli interporti, se è vero che tuttora non c'è un
piano, è altresì vero che sono previste condizioni per farli
nascere su basi oggettive e non clientelari. Quanto
all'autotrasporto, presto si verificherà se la Commissione
avrà il coraggio di incidere su un settore in cui si
registrano fortissimi interessi corporativi.
Quanto al Sud, rileva che anche la lega nord ha fatto la
sua parte consentendo l'approvazione del provvedimento del
Governo che libera ingenti stanziamenti per le ferrovie in
concessione e in gestione governativa, in larga parte
interessanti il Mezzogiorno: resta il fatto che il suo gruppo
è favorevole a favorire gli investimenti ma non allo spreco di
risorse.
Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) rileva che purtroppo si registra una
continuità nelle manovre finanziarie riguardando i tagli
sempre le stesse voci (sanità e previdenza). Rileva poi che
quello della TAV è un progetto nato nel periodo di
Tangentopoli, e che tuttora non se ne valutano i vari aspetti.
Quanto ai valichi, sottolinea che a proposito del Brennero si
ripetono tutti gli anni le stesse cose, mentre per la
Torino-Lione ricorda che se ne parlò già tempo fà, ma poi si è
proceduto diversamente. Quanto al trasporto pubblico locale,
sottolinea che già nella precedente legislatura se ne era
ampiamente discusso, mentre per quel che attiene agli
interporti, rileva che in passato la IX Commissione ne aveva
valutato negativamente la eccessiva proliferazione. E'
evidente comunque la necessità di chiarire come si intende
modificare il piano generale dei trasporti; viceversa,
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quello del Ministro Fiori corrisponde a un vecchio modo di
affrontare le questioni. Occorre quindi chiarire la necessità
di evitare di scambiare la politica con la lottizzazione, il
che è perfettamente coerente con quanto avveniva in
passato.
Achille Enoc MARIANO (gruppo alleanza nazionale-MSI)
sottolinea che il lavoro delle Commissione si è svolto in una
maniera nuova che ha consentito un confronto sereno per
risolvere in concreto i problemi emersi. Nel rilevare che il
suo gruppo ha sempre combattuto la lottizzazione, auspica che
il confronto possa consentire di superare le questioni
prospettate. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo
gruppo.
Anna Maria BIRICOTTI (gruppo progressisti-federativo),
richiamandosi alle considerazioni contenute nella proposta di
relazione presentata dal suo gruppo per quello che attiene al
settore delle poste e delle telecomunicazioni, preannuncia il
voto contrario sulla proposta di relazione del relatore.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD) preannuncia il voto
favorevole del suo gruppo, anche alla luce delle
considerazioni svolte in una precedente seduta dal Presidente
della Commissione.
La Commissione approva quindi la proposta del relatore
Becchetti, relativa allo stato di previsione del Ministero dei
trasporti e della navigazione e alle connesse parti del
disegno di legge finanziaria, risultando preclusa quella
alternativa a prima firma dell'onorevole Angelini. Nomina
quindi relatore presso la V Commissione l'onorevole
Becchetti.
La Commissione approva altresì la proposta del relatore
Urso, relativa allo stato di previsione del Ministero delle
poste e delle telecomunicazioni e alle connesse parti del
disegno di legge finanziaria, risultando preclusa quella
alternativa a prima firma dell'onorevole Biricotti. Nomina
quindi relatore presso la V Commissione l'onorevole Urso.
Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), relatore, presenta
la seguente proposta di parere riferita al disegno di legge
A.C. 1365:
La IX Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni,
esaminato il disegno di legge A.C. 1365 delibera di esprimere
PARERE FAVOREVOLE
a condizione che siano soppressi i commi 2 e 3
dell'articolo 27.
La Commissione approva la proposta di parere del
relatore.
Sante PERTICARO, Presidente, avverte che
provvederà a trasmettere alla Commissione bilancio il parere,
le relazioni e gli emendamenti che sono stati approvati,
nonché le relazioni di minoranza.
La seduta termina alle 20,45.
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