Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XII Legislatura

Documento


64309
SMC0071-0067
Bollettino Giunte e Commissioni n. 71 del 18 ottobre 1994 - edizione definitiva - (SMC12-71)
(suddiviso in 107 Unità Documento)
Unità Documento n.67 (che inizia a pag.135 dello stampato)
                             Pag. 135
 
                  IX COMMISSIONE PERMANENTE
            (Trasporti, poste e telecomunicazioni)
 
 
IN SEDE CONSULTIVA
C1072, C1072bis, C1364, C1365. LAVCOMM
C1072, C1072bis, C1364, C1365.
Disegni di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1995 e bilancio pluriennale per il triennio 1995-1997 (1072). Nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1995 e bilancio pluriennale per il triennio 1995-1997 (1072-bis). Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1995) (1364). TABELLA N. 10: Stato di previsione del Ministero dei trasporti e della navigazione per l'anno finanziario 1995. TABELLA N. 11: Stato di previsione del Ministero delle poste e delle telecomunicazioni per l'anno finanziario 1995. (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del regolamento, dei disegni di legge per la relazione alla V Commissione e conclusione). Disegno di legge: Misure di razionalizzazione della finanza pubblica (1365). (Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole condizionato).
Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE. Ugo BOGHETTA. Paolo BECCHETTI. Il sottosegretario Antonio MARANO. Adolfo URSO. Sante PERTICARO, Presidente. Eugenio DUCA. Il sottosegretario Gianfranco MICICCHE. Francesco MARENCO. Dopo un intervento di Roberto CASTELLI. Luigi MURATORI. Sante PERTICARO, presidente. Roberto CASTELLI. Paolo GALLETTI. Avendo Francesco MARENCO. Giordano ANGELINI. Francesco LA SAPONARA. Dopo ulteriori interventi di Francesco MARENCO. Paolo MAMMOLA. Eugenio RICCIO. Antonio LIA. Enzo SAVARESE. Il sottosegretario Gianfranco MACCICHE. Anna Maria BIRICOTTI. Dopo un intervento di Eugenio DUCA. Giuliano GODINO. Mauro MICHIELON. Dopo un ulteriore intervento di Mauro MICHIELON. Mario CARUSO. Ritirato l'ordine del giorno 0/1072/Tab.10/IX. Achille Enoc MARIANO.
Martedì 18 ottobre 1994. - Presidenza del Presidente Sante PERTICARO. - Intervengono i sottosegretari di Stato per i trasporti e la navigazione Gianfranco Micicché e per le poste e le telecomunicazioni Antonio Marano.
ZZSMC ZZRES ZZSMC181094 ZZSMC941018 ZZSMC001094 ZZSMC000094 ZZSMC71 ZZ12 ZZD ZZCN ZZC9 ZZCO ZZHH ZZII ZZFF
     La Commissione prosegue l'esame congiunto dei progetti di
  legge.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' rileva di non
  essere in grado di fornire tutti i chiarimenti sollecitati
  nelle precedenti sedute, essendo ancora in corso alcune
  verifiche; è comunque in condizione di dare le risposte sui
  singoli emendamenti presentati.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) rileva che alle precedenti sedute
  aveva partecipato per il Ministero dei trasporti il
  sottosegretario Cappelli.
 
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     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore per la parte
  relativa ai trasporti e alla navigazione,  sottolinea che è
  evidente che l'impostazione di fondo della manovra finanziaria
  del Governo è ispirata alla necessità di ridurre le spese, e
  che anche il settore dei trasporti non sfugge a questa
  tendenza.  Pur dichiarandosi disponibile, se qualche collega lo
  ritenesse opportuno, ad approfondire le questioni di ordine
  generale, ritiene che sia preferibile concentrarsi in questa
  sede sulle questioni emerse.  Rileva poi che da parte dei
  colleghi dell'opposizione è stato affermato che nella manovra
  mancherebbe un disegno generale per il settore dei trasporti;
  peraltro, tutti sono concordi circa la necessità di affrontare
  temi quali il riequilibrio tra le varie modalità, la riforma
  del trasporto pubblico locale e dell'autotrasporto, la
  valorizzazione del cabotaggio, il rilancio del trasporto aereo
  e la soluzione dei problemi del trasporto urbano.  Occorre
  tuttavia tener presente che l'attuale Governo è stato chiamato
  a ricostruire una casa senza trovare né mattoni né cemento ma
  solo rovine, e che nell'attuale fase non vi è certo la
  disponibilità di risorse adeguate ad affrontare tutti i
  problemi sollevati.  Peraltro, nel comparto dei trasporti si
  registrano forti esuberi di personale: ciò vale per le
  ferrovie come per l'Alitalia, come per il settore portuale.  La
  insufficienza della rete viaria, il caos del traffico urbano e
  l'arretratezza del trasporto marittimo traggono quindi origine
  dalle cattive gestioni che sicuramente risalgono a prima della
  costituzione dell'attuale Governo.
     Sottolinea poi che si attendeva un significativo
  contributo dalle proposte emendative che erano state
  preannunciate; deve tuttavia rilevare, sia pure con rammarico,
  che ciò non è avvenuto.  In particolare, al collega Angelini,
  che aveva fatto riferimento ad un intervento del professor
  Onida sul  Sole 24 ore,  fa presente che in un articolo
  pubblicato oggi su  La Repubblica  si sottolinea la
  necessità di un chiarimento da parte delle opposizioni circa i
  provvedimenti che avrebbero adottato se avessero vinto le
  elezioni.  In effetti, ancora non si sa nulla sulle decisioni
  che le opposizioni vorrebbero assumere per quanto riguarda la
  manovra finanziaria in generale, e più specificamente il
  settore dei trasporti.
 
     Il sottosegretario Antonio MARANO, replicando, rileva
  che lo stato di previsione del Ministero delle poste e delle
  telecomunicazioni prevede un ammontare di spesa complessiva
  pari a 153 miliardi circa, 135 dei quali di parte corrente e
  18 in conto capitale.  Rispetto allo scorso anno si registra un
  aumento pari a 13 miliardi di parte corrente dovuta, per 10
  miliardi, alla trasmissione radiofonica delle sedute
  parlamentari.  Delle spese in conto corrente 78 miliardi circa
  attengono a quelle per il personale e 47 all'acquisto di beni
  e servizi.  Quanto ai trasferimenti, circa 10 miliardi si
  riferiscono al contributo all'Unione postale universale e
  all'Unione internazionale delle telecomunicazioni.  Le spese in
  conto capitale riguardano per 10 miliardi l'attività
  dell'Istituto superiore PT e per 8 miliardi il controllo delle
  emissioni radiolettriche.  Rileva poi l'opportunità di
  provvedere ad alcune correzioni negli stanziamenti previsti ai
  capitoli 1004, riducendo il relativo ammontare da 700 a 500
  milioni; 1013, riducendo l'ammontare da 5.300 a 4.000 milioni,
  1026, da 2.500 a 1.000 milioni; 1109 da 2.400 a 1.400 milioni;
  e aumentando gli stanziamenti di cui ai capitoli 7011 da
  10.000 a 12.000 milioni e 7101 da 8.000 a 10.000 milioni.
  Precisa inoltre che entro il mese di ottobre il Ministro
  Tatarella presenterà al Consiglio di Stato il nuovo
  regolamento per la ristrutturazione del Ministero.  Quanto ai
  rilievi sollevati dal presidente Perticaro circa la legge n.
  71/94, precisa quindi che tale legge attribuisce al Ministero
  il compito di sovraintendere ai servizi postali, di bancoposta
  e di telecomunicazioni, nonché i poteri di indirizzo,
  coordinamento, vigilanza, controllo e di gestione delle
  radiofrequenze.  Infine, riguardo ai rilievi avanzati
  dall'onorevole Michielon circa la spesa per la manutenzione
  degli immobili, sottolinea che i 700 milioni si riferiscono
  alla manutenzione di tutti gli immobili del Ministero e non
  soltanto a quelli presi in affitto.
 
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     Adolfo URSO (gruppo alleanza nazionale-MSI),
  relatore per la parte relativa alle poste e alle
  telecomunicazioni,  rileva che il dibattito sin qui svolto
  ha confermato quanto da lui sostenuto all'inizio dei lavori
  circa la scarsa incidenza dello stato di previsione delle
  poste nel complesso della spesa statale.  All'onorevole
  Biricotti che aveva poi contestato una presunta frettolosità
  nelle relazioni svolte, fa presente che alla materia delle
  poste è stato dedicato in questa sessione un'attenzione e uno
  spazio largamente superiori a quella assegnati lo scorso anno.
  Quanto ai rilievi avanzati dall'onorevole Michielon circa
  l'opportunità di modificare gli stanziamenti previsti da
  alcuni capitoli, nel richiamarsi alle considerazioni svolte
  dal sottosegretario Marano, preannuncia la presentazione di
  specifiche proposte emendative.  Intende comunque precisare che
  le spese per la consulenza di soggetti estranei
  all'amministrazione sembrano giustificate dalla delicatezza
  delle competenze attribuite al Ministero.  Ricorda poi che il
  presidente Perticaro ha posto il problema della necessità di
  rivedere la legge n. 71/94, problema su cui si è registrato
  l'orientamento favorevole delle opposizioni; ciò potrebbe
  ridare al Parlamento e al Governo quei ruoli di controllo e di
  indirizzo che competono loro.  Circa il riassetto del
  Ministero, sottolinea poi che, per quanto gli risulta, il
  progetto che era stato definito dal precedente esecutivo è
  stato ritirato dal Ministro Tatarella in quanto ritenuto
  coerente con quella linea, ispirata ad una sorta di
  "svuotamento" della politica, che se poteva apparire
  comprensibile nella fase di Tangentopoli per la forte
  delegittimazione delle istituzioni politiche, non risulta
  accettabile nell'attuale situazione.  Ritiene quindi che la
  scelta adottata dal Ministro in proposito sia condivisibile, e
  che occorra provvedere a modificare la legge n. 71/94.  Quanto
  alla creazione di una  authority  nel settore, ricorda che
  nella precedente legislatura le Commissioni IX e X della
  Camera avevano definito un testo unificato.  Rileva poi che
  essendo scaduta la delega conferita al Governo con la legge n.
  537/93 per intervenire in materia, occorre ora verificare in
  che termini affrontare la questione.  Si tratta in sostanza di
  chiarire se conferire una nuova delega all'esecutivo o se
  esaminare le proposte di legge che nel frattempo sono state
  ripresentate.
     Più in generale, rileva che il Governo con la manovra
  adottata ha inteso dare un chiaro segnale anche all'estero, e
  che la maggioranza si è fatta carico della necessità di far
  fronte alla attuale situazione di crisi in cui non si tratta
  più di distribuire ricchezza ma di porre le condizioni per
  crearne di nuova in una prospettiva che non si limiti al
  presente ma che consideri anche le future generazioni.
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  avverte che
  risultano presentati alcuni emendamenti riferiti al disegno di
  legge di bilancio A.C. 1072  (vedi allegato).
 
     Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federativo)
  raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 1072.10.2.9 e
  1072.11.1.9.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  esprime
  parere favorevole sui due emendamenti.  Illustra poi il suo
  emendamento 1072.Tab.10.2.9 che è finalizzato a consentire la
  manutenzione dei mezzi navali ed aerei impiegati dalle
  capitanerie di porto.  Precisa comunque di essere consapevole
  del fatto che l'emendamento non è compensato.
     La Commissione approva quindi gli emendamenti Duca
  1072.10.2.9 e 1072.11.1.9.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICICCHE', pur esprimendo
  la disponibilità del Governo sul merito dell'emendamento del
  relatore 1072.Tab.10.2.9, rileva che lo stesso è privo di
  compensazione.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,
  sottolinea che in questa sede possono adottarsi due
  orientamenti: il primo tende ad affrontare le proposte
  emendative nella prospettiva limitata del settore dei
  trasporti rinviando alla Commissione bilancio
 
                              Pag. 138
 
  le questioni attinenti alle relative compensazioni.  La
  seconda, cui ritiene di aderire, tende invece ad affrontare
  già in questa sede i vari problemi in una prospettiva più
  ampia, senza trascurare i risvolti di ordine finanziario che
  le modifiche prospettate comportano.  Per ragioni di coerenza,
  ritira quindi il suo emendamento.
 
     Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI)
  ritiene che, in considerazione dei problemi di ordine
  finanziario, l'emendamento possa essere trasfuso in ordine del
  giorno che impegni il Governo ad intervenire rapidamente sul
  problema dei mezzi delle capitanerie di porto che spesso
  risalgono a 30 anni fa.
 
     Dopo un intervento di Roberto CASTELLI (gruppo lega
  nord), Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federatìvo) si
  dichiara d'accordo sulla proposta di potenziare i mezzi delle
  capitanerie di porto ma fa presente che nella nota relativa al
  capitolo richiamato si precisa che la riduzione dello
  stanziamento è diretta ad adeguare lo stesso alle effettive
  esigenze: occorre quindi che il Governo chiarisca la sua
  posizione in proposito.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) intende chiarire che ritiene opportuno
  presentare direttamente presso la V Commissione tutti gli
  emendamenti che incidono sul disegno di legge di bilancio.
 
     Luigi MURATORI (gruppo forza Italia) auspica che la
  maggioranza e il Governo si facciano comunque carico della
  necessità di chiarire qual è il corpo competente per la
  vigilanza delle coste.  Ritiene infatti che, stanti le limitate
  risorse, sia inopportuno mantenere quattro corpi le cui
  competenze si sovrappongono con evidenti inefficienze.
 
     Adolfo URSO (gruppo alleanza nazionale-MSI),
  relatore,  illustrando il suo emendamento
  1072.Tab.11.1.9, ne raccomanda l'approvazione.
     Favorevole il Governo, la Commissione approva
  l'emendamento 1072.Tab. 11.1.9.
 
     Sante PERTICARO,  presidente,  avverte che
  risultano presentati alcuni emendamenti riferiti al disegno di
  legge finanziaria A.C. 1364  (vedi allegato).
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  esprime
  parere contrario sull'emendamento Giardiello 1364.4.4.9 in
  quanto privo di copertura.
     La Commissione respinge l'emendamento.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) ritira il suo
  emendamento 1364.4.3.9 preannunciando la presentazione di un
  ordine del giorno che ne riproduca il contenuto; ritiene
  infatti che i parametri adottati per la ripartizione del FNT
  non siano ancora soddisfacenti.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) rileva di non ritenere opportuno
  affrontare in questa sede problemi che attengono alla riforma
  del trasporto pubblico locale.
 
     Paolo GALLETTI (gruppo progressisti-federativo),
  illustrando l'emendamento 1364.4.13.9, sottolinea che lo
  stesso ripropone la formulazione già contenuta nella legge
  finanziaria dello scorso anno che a giudizio del suo gruppo va
  mantenuta anche se la mancata trasmissione del contratto di
  programma e dell'aggiornamento del contratto di servizio
  impedisce di affrontare con la necessaria chiarezza il tema
  trattato.  Rileva poi che a fronte di dichiarazioni
  dell'avvocato Necci che accoglierebbe le diverse istanze
  avanzate dalle autorità locali e dalle organizzazioni
  ambientaliste, il Ministro dei trasporti afferma poi cose
  diverse e lancia sempre nuovi proclami inaugurando "finti
  cantieri".
 
     Avendo Francesco MARENCO (gruppo alleanza
  nazionale-MSI) invitato il collega a verificare il fondamento
  delle notizie citate, Paolo GALLETTI (gruppo progressisti
 
                              Pag. 139
 
  -federativo) prosegue sottolineando che la mancata
  presentazione dei contratti di programma e di servizio
  contraddice la volontà del Parlamento e si accompagna alle
  dichiarazioni "in libertà" rilasciate dal Ministro Fiori.  Il
  suo gruppo ritiene comunque che non si debbano tagliare le
  linee ma che occorra trovare soluzioni moderne e ragionevoli
  per far funzionare l'intera rete e procedere ai raddoppi e ai
  quadruplicamenti solo dove ciò risulti veramente necessario e
  sulla base di una valutazione costi-benefici.  In tal senso,
  non si debbono effettuare operazioni di natura finanziaria
  discutibili come la TAV, interamente garantita dallo Stato e
  senza rischi per i soci privati, così che, mentre si
  socializzano le perdite, si privatizzano i profitti.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) rileva che la Commissione si trova di
  fronte alla necessità di fare una scelta fra diverse
  alternative.  La prima soluzione è quella di mantenere la
  formulazione prevista nella precedente finanziaria che è
  sufficientemente ambigua e generica da lasciare aperte tutte
  le strade, anche se nel frattempo il progetto dell'alta
  velocità è comunque andato avanti.  Preannuncia quindi il suo
  voto favorevole sull'emendamento 1364.4.13.9 che si muove in
  questo senso, pur consapevole del fatto che lo stesso non
  impedirebbe la prosecuzione del progetto.  In alternativa si
  potrebbe rinviare la questione all'esame del contratto di
  programma oppure, quale terza ipotesi, assumere esplicitamente
  il progetto dell'alta velocità.  Intende comunque chiarire che
  a suo giudizio le priorità attengono ai trasporti ferroviari
  dei pendolari nelle aree metropolitane e al trasporti
  merci.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD)  relatore,  esprime
  parere contrario sull'emendamento 1364.4.13.9 in quanto
  ritiene che l'emendamento Castelli 1364.4.9.9, risponda più
  efficacemente alle questioni prospettate.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) condivide solo
  parzialmente le considerazioni dei colleghi Becchetti e
  Boghetta.  Ricorda poi che quando il gruppo della lega nord è
  arrivato in Parlamento il progetto della TAV era già stato
  avviato ed erano già stati stanziati vari miliardi.  Se da un
  punto di vista teorico potrebbe essere favorevole
  all'emendamento 1364.4.13.9, rileva poi che il mancato
  riferimento alla TAV rischia di ingenerare incertezze per cui
  si potrebbe verificare che sarebbero portate a compimento solo
  le linee per le quali sono già concluse le conferenze di
  servizi: si tratta praticamente dalla tratta Roma-Napoli.
  Ritiene invece che si debba privilegiare la tratta
  Milano-Bologna che è la più congestionata.  In sostanza, il
  riferimento esplicito alla TAV contenuto nel suo emendamento
  1364.4.9.9 deriva soltanto dalla necessità di fare chiarezza
  dal punto di vista giuridico.  Ricorda poi che la lega nord si
  è impegnata per garantire il diritto degli enti locali a
  partecipare alle conferenze dei servizi e per non consentire
  al Governo di sostituirsi ad esse.  Il suo emendamento,
  inoltre, sottolinea l'importanza delle questioni ambientali.
  Rileva altresì che le Ferrovie dello Stato hanno chiarito che
  il sistema di quadruplicamento ferroviario si compone di tre
  sottosistemi: la Torino-Venezia, strettamente integrata,
  attraverso il collegamento Torino-Lione al sistema ferroviario
  europeo, e destinata a servire realtà urbane con distanze di
  circa 100 chilometri; la Milano-Napoli, asse dorsale centrale
  che collega città con distanze in genere superiori ai 200
  chilometri; e la Milano-Genova, essenziale anche per dare
  respiro alla retroportualità genovese.  Le FS hanno inoltre
  chiarito che la velocità è solo un parametro progettuale che
  non può oggi compromettere le potenzialità future.  Pertanto,
  si è adottato un modello che non prevede sulle citate tratte
  velocità superiori ai 250 Km/h.  Tale limite rimarrà fin quando
  non si potranno acquisire migliori compatibilità con il
  territorio anche se in alcune tratte, per motivi orografici ma
  anche di ordine funzionale, la velocità comunque non
 
                              Pag. 140
 
  potrà superare il limite predetto.  Rileva in conclusione che
  gli emendamenti presentati dal suo gruppo intendono garantire
  costi certi per lo Stato.
     A questo punto si può anche discutere se destinare risorse
  ingenti a queste finalità sia compatibile con l'attuale
  situazione finanziaria: ritiene comunque che tale situazione
  non debba pregiudicare l'attuazione di investimenti.
     In sostanza, i vari emendamenti presentati dal suo gruppo
  conseguono allo sforzo compiuto per offrire precise garanzie:
  dà quindi atto ai colleghi della maggioranza dell'impegno
  svolto per trovare una soluzione soddisfacente.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) rileva che l'alta velocità non pone
  soltanto problemi di ordine ambientale: occorre infatti
  chiarire se il progetto dà una risposta adeguata all'esigenza
  della mobilità del nostro paese.  Personalmente non ritiene che
  ciò avvenga.  Sottolinea poi che la formulazione
  dell'emendamento 1364.4.9.9 sostanzialmente precluderebbe la
  possibilità di svolgere in sede di esame del contratto di
  programma ulteriori verifiche: non si sa, infatti, quali sono
  i tracciati, i nodi, le tecnologie, il costo complessivo e il
  rapporto costi-benefici.  Da quando nella legislazione
  nazionale è intervenuto il concetto di alta velocità, in
  effetti, il Parlamento non ha mai potuto acquisire
  informazioni precise nel merito.
 
     Adolfo URSO (gruppo alleanza nazionale-MSI) preannuncia
  il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 1364.4.9.9;
  rileva quindi che l'emendamento 1364.4.13.9 contiene una
  formulazione ambigua mentre invece è necessario fare
  chiarezza.
 
     Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo) non
  ha difficoltà a dare atto al gruppo della lega nord di quanto
  ha fatto in passato.  Proprio per questo motivo voterà contro
  l'emendamento Castelli 1364.4.9.9 in quanto contraddittorio
  con le posizioni assunte in precedenza dalla lega nord.
  Ricorda poi che i responsabili delle FS nel corso della
  recente audizione non hanno fatto cenno alle perplessità
  manifestate dal collega Castelli circa i rischi che l'adozione
  della stessa formulazione contenuta nella finanizaria dello
  scorso anno comporterebbe.  Il suo gruppo ritiene che il
  quadruplicamento sia essenziale nel caso di linee sature: in
  tal senso precisa che è stata predisposta una mozione di cui
  sarà chiesta la discussione in Assemblea in tempi rapidi.  Non
  nutre quindi obiezioni a consentire l'investimento privato nei
  trasporti collettivi, ma ricorda che lo stesso ragioniere
  generale dello Stato ha espresso una posizione critica circa
  il progetto dell'alta velocità.  I privati, infatti, dovrebbero
  assumere i rischi di impresa; invece, il meccanismo della TAV
  è un prestito a tassi garantiti.  Spera quindi che in occasione
  della discussione in Assemblea della mozione cui ha fatto
  riferimento sia possibile registrare il consenso di chi è già
  stato protagonista di precedenti battaglie e anche di altre
  parti politiche.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) ribadisce che il
  suo emendamento è giustificato esclusivamente da esigenze di
  chiarezza normativa per evitare che l'alta velocità sia
  limitata alla tratta Roma-Napoli.  A questo punto ritiene che
  il Governo debba chiarire se la formulazione già contenuta
  nella legge finanziaria dello scorso anno porrebbe i problemi
  cui si è fatto riferimento oppure no.  In caso contrario, si
  dichiara disponibile a concordare con l'emendamento
  1364.4.13.9. La lega nord ha adottato la scelta politica di
  governare il processo in atto, che non va fermato, anche dal
  punto di vista finanziario.  Ricorda poi che recenti prese di
  posizione delle FS forniscono le garanzie richieste dalle
  realtà locali che giustamente pongono forti resistenze.
  Auspica quindi un chiarimento del Governo dal punto di vista
  della tecnica giuridica.
 
     Francesco LA SAPONARA (gruppo progressisti-federativo)
  è sostanzialmente d'accordo con il collega Angelini; rileva
 
                              Pag. 141
 
  tuttavia che occorre tener presente che la velocità
  ferroviaria determina impatti anche sulla ricerca scientifica,
  e che ne vanno valutati anche gli effetti dal punto di vista
  economico.  In materia, riterrebbe importante svolgere una
  audizione del ragioniere generale dello Stato.
     Sottolinea poi che nel nostro paese si registra una grave
  confusione fra l'alta velocità per il trasporto di passeggeri
  e quella per il trasporto merci.  Occorre inoltre considerare
  le questioni che attengono al profilo orografico non essendo
  ancora sufficientemente studiati gli effetti dell'alta
  velocità ad esempio nei tratti con lunghe gallerie.  Rileva
  comunque una influenza notevole della  lobby  costituita
  dalle imprese costruttrici e sottolinea che occorre fare
  chiarezza.
 
     Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI)
  ritiene opportuno evitare in questa sede di ridiscutere del
  progetto dell'alta velocità; se comunque si procedesse
  diversamente, sottolinea che vi sono anche altre opere da
  considerare e, in particolare, la tratta Milano-Genova.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' condivide la
  opportunità di alcuni approfondimenti per chiarire meglio i
  vari aspetti che attengono al progetto TAV.  Ritiene tuttavia
  strano che si rimetta ora in discussione quel progetto, nato
  diversi anni fa; non si può infatti evitare di stanziare
  risorse per la velocizzazione della rete, la cui realizzazione
  è stata affidata in concessione alla TAV Spa.
 
     Dopo ulteriori interventi di Francesco MARENCO (gruppo
  alleanza nazionale-MSI) e Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti), il sottosegretario Gianfranco
  MICCICHE' prosegue precisando che il contratto di programma è
  praticamente pronto e che al massimo fra due settimane potrà
  essere trasmesso al Parlamento.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) non ritiene corretto l'ordine seguito
  per l'esame e la votazione degli emendamenti; in particolare,
  fa riferimento al suo emendamento 1364.4.7.9 che è stato
  collocato successivamente a quelli sin qui esaminati.
 
     Sante PERTICARO,  presidente,  fa presente che
  l'emendamento 1364.4.9.9 è interamente sostitutivo del comma 2
  dell'articolo 4 e va quindi esaminato prima degli emendamenti
  soltanto parzialmente modificativi.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) precisa che il suo emendamento
  1364.4.7.9 deve intendersi come subemendamento all'emendamento
  Castelli 1364.4.9.9. Rileva poi che la tratta Torino-Lione
  investe una zona in cui già si pongono rilevanti problemi per
  cui occorre verificare più attentamente dove realizzare il
  tunnel previsto.
 
     Paolo MAMMOLA (gruppo forza Italia) sottolinea che la
  Torino-Lione è ancora tutta da definire e che comunque nessuno
  contesterà la necessità di valutarne l'impatto ambientale.  Vi
  è quindi la disponibilità a discutere in primo luogo con gli
  enti locali per trovare la soluzione migliore.  Occorre
  tuttavia tener presente la necessità di evitare di costruire
  una rete limitata soltanto al territorio nazionale che
  inevitabilmente si tradurrebbe in una "cattedrale nel
  deserto".
 
     Paolo GALLETTI (gruppo progressisti-federativo) rileva
  che l'intervento testé svolto dal collega Mammola conferma che
  forse non è stato saggio partire dalla Roma-Napoli.  Sottolinea
  poi che non è chiaro cosa si andrà a discutere con il ministro
  Fiori quando già i cantieri sono stati aperti.  Auspica
  comunque che le altre tratte siano affidate secondo regole
  chiare e appalti internazionali.  Comunque, ritiene errato fare
  riferimento già nella finanziaria alla Torino-Lione che
  dovrebbe piuttosto essere rinviata al contratto di programma.
  In sostanza, si ha l'impressione di assistere ad una
  contrattazione extra istituzionale per cui un giorno si
  chiedono le dimissioni di qualcuno e il giorno dopo si
  raggiungono gli accordi.
 
                              Pag. 142
 
     Nel preannunciare il voto favorevole sull'emendamento
  1364.4.7.9, ribadisce che a giudizio del suo gruppo la TAV
  deve essere una operazione dove i privati investono e non si
  limitano ad effettuare speculazioni finanziarie a rischio
  zero; ciò anche in considerazione delle perplessità
  manifestate dal ragioniere generale dello Stato.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' si dichiara
  stupito: le questioni che sono state sollevate dovevano
  infatti probabilmente essere poste anni fa.  Peraltro, per la
  prima volta il Governo e la maggioranza si dichiarano
  disponibili a discutere la materia.  Concorda poi con
  l'onorevole Mammola circa il fatto che l'alta velocità in
  Italia non avrebbe senso senza i collegamenti con l'estero.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  esprime
  parere contrario sull'emendamento 1364.4.7.9.
 
     Francesco LA SAPONARA (gruppo progressisti-federativo)
  ricorda che per vari anni le ferrovie francesi hanno richiesto
  inutilmente un collegamento con le FS; sottolinea peraltro di
  ritenere essenziale il collegamento Torino-Lione.
     La Commissione respinge l'emendamento 1364.4.13.9, nonché
  l'emendamento 1364.4.7.9, come subemendamento dell'emendamento
  Castelli 1364.4.9.9. Approva poi l'emendamento 1364.4.9.9
  preclusivo degli emendamenti 1364.4.5.9 e 1364.4.6.9.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  non è
  contrario all'emendamento 1364.4.8.9, ma ritiene che la sua
  formulazione sia impropria.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) ricorda al sottosegretario Micciché di
  essersi attivato per tempo riguardo alla TAV.  Sottolinea poi
  che la sede propria dell'emendamento 1364.4.8.9 è il contratto
  di programma.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  rileva
  che nella precedente finanziaria, a differenza di quella in
  esame, si escludevano esplicitamente riduzioni di linee.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) ritiene che sia più
  opportuno affrontare la materia in sede di esame del contratto
  di programma.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' condivide il
  giudizio per cui la sede più opportuna è il contratto di
  programma.  Sottolinea peraltro di non poter accogliere una
  formulazione che escluda riduzione di linee, incluse quelle
  inutili o antieconomiche; ciò costituirebbe infatti una
  forzatura.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  ricorda
  che in molti casi i cosiddetti "rami secchi" sono linee di
  grande importanza la cui realizzazione va completata.
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  sospende brevemente
  la seduta.
 
     La seduta, sospesa alle 18, è ripresa alle
  18,05.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  invita i
  presentatori a ritirare l'emendamento 1364.4.8.9.
 
     Eugenio RICCIO (gruppo alleanza nazionale-MSI) ritira
  l'emendamento preannunciando che la questione sarà riproposta
  nell'ambito del contratto di programma.
 
     Antonio LIA (gruppo PPI) fa suo l'emendamento
  1364.4.8.9.
 
     Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI)
  condivide il giudizio per cui la sede più opportuna è quella
  del contratto di programma; in effetti, la formulazione
  dell'emendamento non appare corretta.
 
     Paolo GALLETTI (gruppo progressisti-federativo) rileva
  una incorenza laddove mentre si intende includere già in
  questa sede la TAV, si rinvia la questione testé
 
                              Pag. 143
 
  prospettata all'esame del contratto di programma.
     La Commissione respinge l'emendamento 1364.4.8.9.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  esprime
  parere favorevole sul subemendamento 0.1364.4.2.9.1 e
  sull'emendamento 1364.4.2.9.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) rileva che le due
  proposte emendative dimostrano lo sforzo della maggioranza per
  introdurre precise garanzie riguardo alla TAV.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) sottolinea la necessità di un
  chiarimento circa la vigenza o meno del limite degli interessi
  a carico dello Stato nella misura di 5.500 miliardi.  Rileva
  poi la necessità di capire la portata delle proposte
  emendative prospettate.
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  sospende brevemente
  la seduta.
 
     La seduta, sospesa alle 18,20, è ripresa alle
  18,25.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  propone
  di accantonare il subemendamento 0.1364.4.2.9.1 e
  l'emendamento 1364.4.2.9.
     La Commissione consente.
 
     Paolo GALLETTI (gruppo progressisti-federativo),
  illustrando l'emendamento 1364.4.1.9, ricorda che dal 1968,
  anno in cui fu istituito il fondo centrale di garanzia per le
  autostrade e le ferrovie metropolitane, non è poi stato mai
  finanziato nulla per le ferrovie metropolitane con il suddetto
  fondo.  Rileva quindi la necessità di attingere alle relative
  disponibilità, che ammonterebbero a circa 120 miliardi
  all'anno, per consentirne l'utilizzo da parte dell'Enas per
  favorire il decongestionamento del traffico nelle aree urbane.
  Raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento che senza
  introdurre nuove tasse permette di utilizzare risorse
  consistenti per far fronte all'emergenza del traffico nelle
  aree urbane.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  pur
  giudicando positivamente le finalità dell'emendamento, si
  riserva di verificarne la portata in sede di esame del
  decreto-legge n. 547, trasmesso dal Senato, che fra le altre
  cose tratta proprio questa materia.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE', pur essendo
  favorevole agli obiettivi prospettati, invita al ritiro
  dell'emendamento il cui contenuto potrebbe essere trasfuso in
  un ordine del giorno; la questione sarebbe poi affrontata in
  sede di esame del decreto n. 547.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord), in considerazione
  dell'orientamento espresso dal rappresentante del Governo, si
  associa all'invito al ritiro.
 
     Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo) non
  comprende le perplessità manifestate; ritiene anzi che proprio
  questa sia la sede idonea per affrontare la questione
  prospettata.
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  propone,
  consentendovi la Commissione, di accantonare l'emendamento
  1364.4.1.9.
 
     Enzo SAVARESE (gruppo forza Italia) ritira il suo
  emendamento 1364.Tab.A.18.9 riservandosi di ripresentarlo
  presso la Commissione bilancio.  Rileva poi che lo stesso era
  diretto a favorire il risanamento dell'Alitalia consentendo
  ulteriori 800 prepensionamenti.
 
     Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo)
  illustra l'emendamento 1364.Tab.A.11.9 rilevando che nel
  disegno di legge A.C. 1370 si copre solo per una parte
  limitata il debito pregresso delle aziende di trasporto
  pubblico locale.  Ritiene invece che il risanamento e la
  riforma del settore debbano intrecciarsi e che lo Stato debba
  concorrere al ripiano dei disavanzi almeno nella misura del 60
  per cento.  Sottolinea infine di attendere
 
                              Pag. 144
 
  ancora la presentazione del disegno di legge governativo.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  rileva
  che l'emendamento è privo di compensazione.
 
     Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo)
  prosegue rilevando di riservarsi di prospettare una
  compensazione presso la Commissione bilancio.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  per
  coerenza con gli orientamenti da lui manifestati in
  precedenza, esprime parere contrario.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) preannuncia il suo voto favorevole.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) non comprende la
  posizione assunta dai colleghi dell'opposizione.
 
     Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo)
  rileva che la Commissione può anche approvare emendamenti non
  compensativi.  Sottolinea inoltre di non ritenere opportuno
  intervenire in altri settori, al di fuori di una logica
  complessiva, per reperire le coperture agli emendamenti
  presentati.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) rileva una modifica
  nell'atteggiamento dei colleghi del PDS che lo scorso anno
  avevano votato contro emendamenti di analogo tenore.
 
     Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo)
  precisa che lo scorso anno il suo gruppo si era espresso
  contro emendamenti che prevedevano coperture non
  condivisibili.
     La Commissione respinge l'emendamento 1364.Tab.A.11.9.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  nel
  rilevare che il suo emendamento 1364.Tab.B.18.9 intendeva dare
  attuazione alla convenzione di Amburgo sul soccorso in mare
  mediante l'adeguamento delle sale operative delle capitanerie
  di porto, ne preannuncia il ritiro per coerenza con gli
  orientamenti già espressi.
 
     Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI) fa
  suo l'emendamento.
     La Commissione approva l'emendamento 1364.Tab.B.18.9.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,
  illustrando il suo emendamento 1364.Tab.C.17.9, sottolinea che
  lo stesso intende far fronte ad esigenze vitali per le
  capitanerie di porto.
 
     Enzo SAVARESE (gruppo forza Italia) preannuncia il suo
  voto contrario per la compensazione prospettata dal relatore.
  Ritiene infatti che vada tutelata l'agricoltura nazionale.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) con rammarico
  preannuncia la sua astensione.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MACCICHE', ritenendo
  inopportuna la compensazione proposta, si rimette alla
  Commissione.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  alla luce
  delle considerazioni svolte dagli intervenuti, ritira il suo
  emendamento; ritiene comunque che sia stato utile porre il
  problema della mancanza di mezzi di cui soffrono le
  capitanerie di porto.
 
     Anna Maria BIRICOTTI (gruppo progressisti-federativo)
  raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1364.Tab.F.10.9 che
  non pone problemi di compensazioni.  Si tratta solo di avere la
  volontà di por mano alla ristrutturazione
  dell'autotrasporto.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  esprime
  parere contrario in quanto l'anticipazione al 1995
  comporterebbe un aumento del saldo netto da finanziare.
 
     Dopo un intervento di Eugenio DUCA (gruppo
  progressisti-federativo), la Commissione
 
                              Pag. 145
 
  respinge l'emendamento 1364.Tab.F.10.9.
 
     Giuliano GODINO (gruppo forza Italia) ritira il suo
  emendamento 1364.Tab.F.16.9 per aderire all'emendamento
  1364.Tab.F.12.9.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  si
  rimette alla Commissione riguardo all'emendamento
  1364.Tab.F.12.9 non condividendo le compensazioni
  prospettate.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) ricorda di essere
  stato l'unico di avere avuto il coraggio di presentare una
  proposta di legge di riforma dell'autotrasporto.  Rileva poi
  che sembra di essere in presenza di una sorta di guerra tra i
  poveri; ritiene pertanto che forse è meglio che il Governo si
  faccia carico di reperire le risorse necessarie a coprire gli
  emendamenti presentati.
 
     Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI),
  illustrando l'emendamento 1364.Tab.F.12.9, precisa che si
  tratta di ripristinare gli stanziamenti già previsti per il
  1995 per consentire alle imprese, che attendono il pagamento
  dei crediti vantati nei confronti dello Stato, di
  corrispondere le retribuzioni alle maestranze.  Il Governo deve
  quindi mantenere gli impegni assunti dai precedenti esecutivi,
  stante il rischio di affondare definitivamente la
  cantieristica nazionale.
 
     Mauro MICHIELON (gruppo lega nord) ritiene che vada
  chiarito se si tratta di dare soltanto una temporanea boccata
  di ossigeno, e se l'intervento riguardi anche i privati.
 
     Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI)
  prosegue sottolineando che sono interessati anche i cantieri
  privati, e che non si tratta di assistenzialismo né di
  clientelismo.
 
     Dopo un ulteriore intervento di Mauro MICHIELON (gruppo
  lega nord), il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' ritiene
  che sia meglio ritirare tutti gli emendamenti che riguardano
  la questione prospettata per predisporre un ordine del giorno
  ed affrontare nuovamente la questione presso la Commissione
  bilancio, evitando comunque di ridurre gli stanziamenti per i
  trasporti rapidi di massa e per gli aeroporti di Roma e di
  Milano.
 
     Enzo SAVARESE (gruppo forza Italia) condivide la
  richiesta di ritirare gli emendamenti per predisporre un
  ordine del giorno.
 
     Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federativo) ritiene
  che occorre considerare che le banche hanno emesso
  fidejussioni di garanzia non svincolate su navi già ultimate
  perché nel frattempo non sono arrivati i fondi dallo Stato.
  Sottolinea poi che il suo emendamento 1364.Tab.F.14.9, intende
  prospettare una soluzione intermedia mentre l'emendamento
  1364.Tab.F.15.9 di cui è primo firmatario, pone una questione
  di ordine prevalentemente politico.  Il suo gruppo è comunque
  contrario a reperire le compensazioni a carico
  dell'autotrasporto e degli aeroporti.
 
     Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI)
  rileva che non si può giocare sulla pelle della gente e che si
  tratta di un problema serio.
     La Commissione respinge l'emendamento 1364.Tab.F.12.9.
 
     Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federativo)
  raccomanda l'approvazione del suo emendamento
  1364.Tab.F.14.9.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  esprime
  parere contrario in quanto l'emendamento comporta un aumento
  del saldo netto da finanziare.  Ribadisce quindi la convinzione
  che si debba difendere strenuamente l'attuale finanziaria
  improntata al rigore e rileva di ritenere di dover assumere,
  in qualità di relatore di maggioranza, un comportamento serio
  e responsabile.
 
                              Pag. 146
 
     Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI) dà
  atto al relatore della coerenza manifestata anche nella difesa
  delle capitanerie di porto.  Rileva poi che al collega Duca è
  mancato il coraggio di reperire nel suo emendamento le risorse
  con le quali far fronte alla esigenza prospettata: ritiene
  invece che bisogna assumersi le proprie responsabilità e
  mostrare coraggio perché altrimenti si fa solo demagogia.
 
     Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federativo) non
  comprende perché il collega Marenco contesti a lui il
  contenuto della finanziaria che è stata firmata da ministri
  appartenenti ad Alleanza nazionale.
 
     Luigi MURATORI (gruppo forza Italia) intende
  sottolineare che i deputati del gruppo di forza Italia hanno
  assunto, analogamente al relatore, un atteggiamento coerente
  con gli accordi di maggioranza, a sostegno della manovra del
  Governo, evitando di scendere in polemiche.
     La Commissione respinge l'emendamento 1364.Tab.F.14.9,
  nonché l'emendamento 1364.Tab.F.15.9.
     Si riprende quindi l'esame degli emendamenti
  precedentemente accantonati.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE', dopo una
  verifica effettuata, precisa che è venuto meno il tetto,
  precedentemente previsto, dell'indebitamento statale per
  l'ammontare di 5.500 miliardi.  Esprime quindi parere
  favorevole sul subemendamento 0.1364.4.2.9.1.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) chiede che si chiarisca con quale atto
  il Governo ha revocato la decisione, assunta il 29 novembre
  1992, di fissare un tetto massimo per l'indebitamento a carico
  dello Stato.  Ricorda poi che l'ingegner Incalza in quella
  occasione sostenne in pratica che con quel tetto non si poteva
  realizzare il progetto dell'alta velocità.  Invita quindi il
  Governo a precisare come ritenga possibile evitare di
  stabilire nei documenti di bilancio l'entità dell'onere
  relativo agli interessi.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' rileva che
  l'eliminazione del tetto conseguiva proprio della
  impossibilità di definire a priori l'ammontare degli
  interessi.  Sottolinea poi che il parere favorevole espresso
  sul subemendamento dimostra la trasparenza e la correttezza
  del Governo.
     La Commissione approva il subemendamento
  0.1364.4.2.9.1.
 
     Paolo GALLETTI (gruppo progressisti-federativo)
  preannuncia il voto favorevole all'emendamento 1364.4.2.9
  anche se ancora una volta occorre prendere atto che le
  decisioni vengono assunte in sede extra istituzionali.  E'
  necessario comunque disporre di elementi precisi stante il
  fatto che il ritardo nella presentazione del contratto di
  programma non consente di valutare l'intera vicenda.
     La Commissione approva quindi l'emendamento 1364.4.2.9.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  ribadisce
  il parere contrario sull'emendamento 1364.4.1.9 e rileva che
  la questione potrà essere più opportunamente affrontata in
  occasione dell'esame del decreto-legge n. 547.
 
     Paolo GALLETTI (gruppo progressisti-federativo) ritiene
  che la questione debba essere affrontata in questa sede poiché
  il decreto-legge citato conferma un uso distorto dei fondi.
     La Commissione respinge l'emendamento 1364.4.1.9.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  rileva
  l'opportunità di apportare al disegno di legge finanziaria la
  seguente correzione per ragioni di chiarezza:
       All'articolo 4 comma 4, dopo le parole:  e di
  gestione  aggiungere la seguente:  e.
 
                              Pag. 147
 
  1364.4.20.9.
     La Commissione approva l'emendamento.
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  avverte che
  risultano presentati alcuni ordini del giorno riferiti alla
  Tabella n. 10.  Comunica inoltre che gli stessi saranno
  comunque posti in votazione, su richiesta dei presentatori,
  anche nel caso in cui risultassero accolti dal Governo (vedi
  allegato).
 
     Anna Maria BIRICOTTI (gruppo progressisti-federativo)
  illustra l'ordine del giorno 0/1072/Tab.10/IX/1 che impegna il
  Governo ad assumere un atteggiamento coerente a quello
  adottato da altri paesi membri della CEE.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' accoglie
  l'ordine del giorno.
     La Commissione approva l'ordine del giorno
  0/1072/Tab.10/IX/1.
 
     Antonio LIA (gruppo PPI) illustra l'ordine del giorno
  0/1072/Tab.10/IX/2.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE', non essendo in
  condizioni di valutarne il contenuto, si rimette alla
  Commissione.
     La Commissione approva l'ordine del giorno
  0/1072/Tab.10/IX/2.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' accoglie gli
  ordini del giorno 0/1072/Tab.10/IX/3 e 0/1072/Tab.10/IX/4.
     La Commissione approva gli ordini del giorno
  0/1072/Tab.10/IX/3 e 0/1072/Tab.10/IX/4.
 
     Mario CARUSO (gruppo alleanza nazionale-MSI) raccomanda
  l'ordine del giorno 0/1072/Tab.10/IX/5 rilevando che appare
  chiaro che si sta realizzando una sorta di  lobby
  nordista che intende costringere il Sud in uno stato ancora
  più penoso di quello attuale.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' conosce la
  situazione cui l'ordine del giorno fa riferimento e comprende
  le finalità dello stesso.  Ricorda tuttavia che nel contratto
  di programma, che sarà presto trasmesso al Parlamento, al Sud
  è destinata una quota importante di investimenti per
  consentire, fra le altre cose, il raddoppio della
  Palermo-Messina.  Invita quindi al ritiro dell'ordine del
  giorno.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) potrebbe votare a
  favore dell'ordine del giorno poiché sicuramente sono più al
  Nord che al Sud le linee non raddoppiate.
     Esprime quindi l'auspicio che il nuovo contratto di
  programma non abbia carattere clientelare.  Rileva infine la
  necessità di procedere ad un approfondimento delle questioni
  relative al collegamento tra la Calabria e la Sicilia
  valutando le varie ipotesi, oltre a quella del ponte, che sono
  state prospettate, e che spesso costano meno e sono più
  serie.
 
     Ritirato l'ordine del giorno 0/1072/Tab.10/IX/5, Ugo
  BOGHETTA (gruppo rifondazione comunista-progressisti) si
  dichiara contrario all'ordine del giorno
  0/1072/Tab.10/IX/6.
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  sottolinea la
  necessità di evitare di rimettere in discussione l'accordo
  raggiunto nella conferenza Stato-regioni per la ripartizione
  del fondo.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) ritira l'ordine del
  giorno di cui è primo firmatario; invita tuttavia la
  Presidenza a provvedere nel senso di calendarizzare in
  Commissione, subito dopo l'esame della finanziaria, le
  proposte di legge di riforma del trasporto pubblico locale.
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  si impegna a
  proporre nell'ambito dell'Ufficio di presidenza la
  calendarizzazione delle proposte di legge sollecitate.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' precisa che è
  pronto il testo del disegno di legge del Governo di riforma
  del trasporto pubblico locale.
 
                              Pag. 148
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  avverte che risulta
  presentato un ordine del giorno riferito alla Tabella n. 11
  (vedi allegato).
 
     Adolfo URSO (gruppo alleanza nazionale-MSI),
  relatore,  è contrario all'ultimo paragrafo della prima
  parte dell'ordine del giorno nonché al punto 2 del
  dispositivo.
 
     Anna Maria BIRICOTTI (gruppo progressisti-federativo)
  raccomanda l'approvazione dell'ordine del giorno e ritiene
  paradossale che ne sia contestato il contenuto pur essendosi
  il Governo impegnato sulle questioni dallo stesso
  prospettate.
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  ricorda che l'altro
  ieri l'amministratore delegato di Telecom Italia ha
  sostanzialmente richiesto di poter disporre della totale
  libertà di manovra riguardo alle tariffe e prospettato
  l'istituzione di una  authority  che costituirebbe
  l'ultima spoliazione dei poteri spettanti al Parlamento e al
  Governo.  Occorre quindi modificare la legge n. 71/94
  restituendo ai soggetti cui istituzionalmente competono i
  poteri di intervento, stante l'importanza vitale e strategica
  del settore delle telecomunicazioni.  Ricorda quindi che in
  materia la Commissione ha deliberato lo svolgimento di una
  indagine conoscitiva.
 
     Mauro MICHIELON (gruppo lega nord), pur condividendo
  l'opportunità di riconoscere al Parlamento e al Governo i
  poteri di indirizzo e di controllo, non vorrebbe che con la
  prospettata modifica della legge n. 71 il Governo voglia
  avocare a sé la materia svuotando la riforma che ha consentito
  la trasformazione dell'amministrazione delle poste in Ente
  poste ai fini della successiva costituzione di una Spa.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) ricorda che al Senato è stato votato
  all'unanimità un ordine del giorno che impegna il Governo ad
  adottare procedure differenti per le privatizzazioni nel
  settore delle telecomunicazioni.  Invita quindi l'esecutivo ad
  attenersi a quell'ordine del giorno.
 
     Anna Maria BIRICOTTI (gruppo progressisti-federativo)
  rileva l'incoerenza e l'assenza di logica nell'atteggiamento
  assunto dai membri della maggioranza.
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' si rimette alla
  Commissione riguardo all'ordine del giorno
  0/1072/Tab.11/IX/1.
 
     Adolfo URSO (gruppo alleanza nazionale-MSI), relatore,
  ribadisce di essere contrario all'ordine del giorno.
 
     Anna Maria BIRICOTTI (gruppo progressisti-federativo)
  insiste perché l'ordine del giorno sia posto in votazione
  nella sua attuale formulazione.
     La Commissione respinge l'ordine del giorno
  0/1072/Tab.11/IX/1.
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  avverte che risulta
  presentato un ordine del giorno relativo al disegno di legge
  finanziaria (vedi allegato).
 
     Il sottosegretario Gianfranco MICCICHE' e Paolo
  BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  si rimettono alla
  Commissione.
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  rileva che la
  questione potrà essere più approfonditamente studiata
  nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'economia dei
  trasporti e della pesca marittima, deliberata dalla
  Commissione: invita pertanto i presentatori al ritiro
  dell'ordine del giorno.
 
     Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo)
  ritira l'ordine del giorno.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  propone
  la seguente relazione relativa allo stato di previsione dei
  trasporti e della navigazione e alle connesse parti del
  disegno di legge finanziaria:
     La IX Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni,
  esaminata la Tabella n. 10 (recante lo stato di previsione del
  Ministero dei trasporti e della navigazione per l'anno
  finanziario 1995) e le connesse parti del disegno di legge
  finanziaria A.C. 1364
 
                              Pag. 149
 
                           DELIBERA
                  DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
     con le seguenti osservazioni:
         a)  sia verificata la possibilità di integrare gli
  stanziamenti previsti alla tabella A) relativamente al
  Ministero dei trasporti e della navigazione al fine di
  consentire l'adozione di provvedimenti di riforma di carattere
  prioritario nei settori del trasporto pubblico locale e
  dell'autotrasporto di cose per conto terzi.  In proposito,
  occorre considerare, quanto alla prima questione, che il
  risanamento, con l'azzeramento delle situazioni debitorie
  pregresse delle aziende di trasporto pubblico locale,
  costituisce la premessa indispensabile per una effettiva
  riforma, mentre, riguardo alla seconda questione, occorre
  adottare tutti gli interventi idonei a favorire la crescita
  dimensionale delle aziende per aumentarne l'efficienza e la
  competitività nei mercati;
         b)  quanto al trasporto aereo, siano adottate le
  misure idonee ad agevolare il processo di risanamento,
  recentemente avviato, delle aziende del gruppo Alitalia,
  verificando in particolare la possibilità di consentire
  ulteriori prepensionamenti, nella misura di 800 unità, oltre a
  quelli disposti in base alla legge n. 451/94, di conversione
  del decreto-legge n. 299/94, per i dipendenti delle aziende
  stesse;
         c)  sia chiarito che gli ulteriori investimenti nel
  settore del trasporto ferroviario cui lo Stato contribuisce ai
  sensi dell'articolo 4 del disegno di legge A.C. 1364 debbono
  realizzarsi anche con particolare attenzione alle linee locali
  che svolgono funzioni di preminente interesse pubblico per le
  comunità interessate.  In proposito, occorre dedicare
  particolare attenzione al potenziamento e all'ammodernamento
  delle linee ferroviarie del Mezzogiorno.  Infine, occorre
  garantire la realizzazione delle infrastrutture la cui
  progettazione sia già pervenuta ad uno stadio avanzato, nonché
  il completamento di opere e lavori già iniziati, anche con
  riferimento agli interventi previsti dalla legge n.
  211/1992;
         d)  si valutino le iniziative da adottare riguardo
  alle ferrovie concesse o in gestione governativa per quanto
  riguarda l'assetto organizzativo e gestionale al fine di
  favorirne l'efficienza e la idoneità a corrispondere alle
  esigenze dell'utenza;
         e)  riguardo al trasporto marittimo e ai settori
  della cantieristica e dell'armatoria, sia privilegiata, nella
  corresponsione di contributi, la costruzione di nuove
  imbarcazioni con particolare riferimento alle esigenze della
  sicurezza della navigazione;
         f)  con riferimento alla portualità, sia verificata
  la possibilità di favorire il riassetto del settore anche
  mediante il ricorso ad ulteriori prepensionamenti del
  personale in esubero.
 
     Adolfo URSO (gruppo alleanza nazionale-MSI),
  relatore,  propone la seguente relazione relativa allo
  stato di previsione del Ministero delle poste e delle
  telecomunicazioni e alle connesse parte del disegno di legge
  finanziaria:
     La IX Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni,
  esaminata la Tabella n. 11, recante lo stato di previsione del
  Ministero delle poste e delle telecomunicazioni, e le connesse
  parti del disegno di legge finanziaria A.C. 1364
             delibera di riferire favorevolmente
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  avverte che sono
  state presentate le seguenti proposte di relazione alternative
  a quelle dei relatori:
     La IX Commissione Trasporti,
       esaminato lo stato di previsione del Ministero dei
  trasporti e della navigazione per il 1995 e le connesse parti
  del disegno di legge finanziaria per il 1995 delibera di
  riferire in senso contrario in base alle seguenti
  considerazioni:
         1) nelle proposte in esame è assente una politica per
  i trasporti credibile, in grado di favorire la modernizzazione
  dell'Italia elevandone la competitività, colmando gli storici
  ritardi del Mezzogiorno, elevando la qualità del vivere e
  riducendo
 
                              Pag. 150
 
  il fabbisogno energetico.  Non si individuano priorità, ma si
  propone un caotico elenco di opere privo di strategie e
  credibilità in singolare continuità con le politiche dei
  governi del passato;
         2) non esiste un Governo del settore ed ai molteplici,
  quotidiani annunci di riforma (del trasporto pubblico locale,
  alla portualità, all'ANAV) fanno seguito nomine di commissari
  e decreti-legge.  Non una delle annunciate proposte è ancora
  stata presentata al Parlamento;
         3) si tace sulla necessità, resa più urgente dalla
  soppressione del CIPET, di un unico Ministero dei trasporti
  che assommi in se anche le competenze in materia di
  mobilità;
         4) nelle aree urbane prigioniere di una vera e propria
  emergenza si concentrano i problemi di congestione della
  circolazione, di inquinamento e danni per la salute, di
  diseconomie dovute alla arretratezza del sistema della
  mobilità.  Questa è la prima delle priorità su cui intervenire
  con scelte che favoriscano l'integrazione fra le varie
  modalità ed il trasporto collettivo a partire
  dall'indifferibile risanamento e ristrutturazione del
  trasporto locale e della realizzazione nelle principali aree
  metropolitane nel paese dei progetti di rete di mezzi moderni
  e puliti per il trasporto rapido di massa utilizzando anche
  risorse prelevate dal sistema autostradale (attuale
  sovrapprezzo sui pedaggi);
         5) il sistema ferroviario deve essere ammodernato e
  velocizzato nella sua interezza utilizzando le tecnologie più
  avanzate e realizzando laddove necessari i raddoppi e
  quadruplicamenti delle tratte con una rigorosa valutazione
  costi/benefici nonché di "impatto ambientale", potenziando i
  sistemi regionali e metropolitani.  Il Governo, non rispettando
  la risoluzione 6-00022 approvata dalla Camera nel 1993 e
  riproponendo un progetto Alta Velocità respinto dal
  Parlamento, la finanziaria 1994 ostacola e ritarda la
  possibilità che le ferrovie costituiscano l'asse di una
  modernizzazione del sistema dei trasporti fondata
  sull'integrazione e l'intermodalità.
     L'assenza del contratto di programma e di Servizio tra
  Governo ed FS la cui presentazione era stata annunciata per il
  15 ottobre rende ancora più oscure le scelte per il trasporto
  ferroviario;
         6) si continua ad allontanare nel tempo l'attuazione
  della legge 66/92 sulla ristrutturazione dell'autotrasporto
  mentre incombe sempre più la politica della CEE;
         7) non si rintraccia la proposta tesa a favorire il
  processo di ristrutturazione dell'ALITALIA e l'ammodernamento
  del comparto del trasporto aereo;
         8) anche nell'economia marittima si assegnano risorse
  al di fuori di ogni criterio di programmazione.
     Per quanto riguarda la portualità vengono cancellati gli
  stanziamenti per gli enti di gestione come se la legge di
  riforma non fosse stata bloccata dal Governo che si è
  preoccupato solo di emanare decreti per il commissariamento
  delle istituende autorità portuali la conseguenza è che il
  settore vive nella più completa incertezza con la paralisi dei
  programmi di investimento e sviluppo degli scali.
     Né la sicurezza della navigazione e dei porti può essere
  garantita dal previsto rafforzamento delle capitanerie di
  porto senza impegnare risorse adeguate in ricerca tecnologica
  e modernizzazione.  Insufficienti sono anche gli strumenti
  previsti per l'intervento nella cantieristica da indirizzare
  nella innovazione, nel quadro degli orientamenti europei, per
  rendere più sicura e competitiva la flotta.  Infine, i ritardi
  gravissimi nella presentazione al Parlamento del nuovo piano
  di ristrutturazione della FINMARE fanno presumere un vero e
  proprio abbandono della flotta pubblica.
  Angelini, Galletti, Biricotti, Guardiello, Canesi, Duca,
  Bova.
     La IX Commissione delibera di riferire in senso contrario
  sullo stato di previsione del Ministero delle poste e delle
 
                              Pag. 151
 
  telecomunicazioni in base alle seguenti considerazioni:
       1) in base al capo II della legge 29 gennaio 1994, n.
  71, di conversione con modifiche del decreto legge 1^ dicembre
  1993, n. 487, attraverso l'emanazione del decreto del
  Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro delle
  poste e delle telecomunicazioni, di concerto con i Ministri
  per la funzione pubblica e del tesoro, sentite le
  organizzazioni sindacali, doveva essere creata la struttura
  organizzativa del Ministero delle poste e delle
  telecomunicazioni attraverso la definizione:
           a)  dell'articolazione della sede centrale e
  delle sedi periferiche;
           b)  delle procedure di mobilità e di
  inquadramento del personale;
           c)  dell'assegnazione del personale agli
  uffici;
           d)  del riordino dell'Istituto superiore tecnico
  delle poste e delle telecomunicazioni e del Consiglio
  superiore delle poste e delle telecomunicazioni e
  dell'automazione;
           e)  della posizione pensionistica e previdenziale
  del personale transitato al Ministero;
           f)  del trasferimento gratuito,
  dall'Amministrazione delle poste e delle telecomunicazioni al
  Ministero delle finanze degli immobili da assegnare in uso al
  Ministero delle poste e delle telecomunicazioni;
       2) la proposta di decreto del Presidente della
  Repubblica presentata, per il parere al Consiglio di Stato dal
  precedente Governo nell'aprile scorso, é stata successivamente
  ritirata dall'attuale Ministro, senza che a tutt'oggi ne sia
  stata predisposta una sostitutiva;
       3) tali comportamenti di completa inapplicazione della
  legge n. 71/94 stanno comportando un grave disonrientamento
  operativo nello svolgimento dei compiti Ministeriali previsti
  e non attribuiti ad alcuna struttura, con conseguenze negative
  per la tutela della cittadinanza e per la sicurezza ed
  efficienza delle telecomunicazioni e radiocomunicazioni,
  nonché notevole disagio per il personale addetto, privo di
  qualsiasi inquadramento organico e riferimento
  contrattuale;
       4) con la data del 30 settembre 1994 è scaduto il
  termine previsto dalle norme di delega inserite nella legge
  537/94 per l'istituzione di organismi indipendenti di
  regolazione dei servizi di rilevante interesse pubblico,
  attribuendo adetti organismi anche funzioni attualmente
  esercitate dai Ministeri, senza che sia stato predisposto il
  decreto legislativo per l'istituzione dell'Autorità per le
  comunicazioni.  Detto organismo è del resto previsto dalla
  direttiva 388 del lontano 1990 ed è considerato elemento
  indispensabile per garantire un'assetto istituzionale certo ed
  in linea con gli orientamenti comunitari e le scelte operate
  dai principali paesi ad economia avanzata, oltreché
  rappresentare il presupposto regolamentare, previsto
  dall'articolo 1- bis  del decreto legge 332/94 convertito
  con la legge 474/94 riguardante le norme per l'accelerazione
  delle procedure di dismissione di partecipazione dello Stato e
  degli enti pubblici in società per azioni.
  Biricotti, Angelini, Galletti, Duca, Canesi, Giardiello,
  Bova.
 
     Giordano ANGELINI (gruppo progressisti-federativo)
  rileva che alla fine del dibattito svolto e dell'esame dei
  vari emendamenti presentati il relatore faticherà
  nell'affermare che la manovra adottata dal Governo è diversa
  da quelle precedenti e che siano riconoscibili precise scelte
  e indicazioni politiche nel settore dei trasporti; anche nei
  confronti del Sud alcune delle disposizioni previste sono
  infatti addirittura offensive.  Il Governo, se per un verso
  ritarda nella presentazione del contratto di programma, per
  l'altro ha poi pietito il ritiro di emendamenti e di ordini
  del giorno.
     Non si fa inoltre cenno alla ipotesi, da molti
  prospettata, di individuare un centro unico responsabile per
  il settore dei trasporti; cio è tanto più grave in quanto è
  stato soppresso il CIPET.  Si sceglie quindi
 
                              Pag. 152
 
  di tutto un pò per tentare di accontentare tutti: ma questa è
  la politica dello spreco delle risorse cui si è già assistito.
  Nel frattempo, si susseguono gli annunci e si aprono nuovi
  cantieri che non si sa come saranno portati a compimento:
  anche questa non è cosa nuova.
     Per il suo gruppo il nodo prioritario nel settore dei
  trasporti è costituito dall'emergenza nelle aree urbane e
  metropolitane.  La maggioranza ha invece preferito intervenire
  disordinatamente evitando scelte chiare; cresce intanto il
  divario, anche nel settore dei trasporti, fra Nord e Sud e non
  si provvede alla esigenza essenziale dell'intermodalità.
  Significativo in proposito apppare il fatto che dopo diversi
  mesi, il Governo non sia ancora in condizione, nell'ambito
  dell'esame del disegno di legge n. 1370, che presto sarà
  discusso in Assemblea, di definire un piano degli interporti.
     Il suo gruppo non ha messo in discussione l'esigenza del
  rigore ma ha contestato l'uso delle risorse e le priorità
  indicate.  Preannuncia quindi la presentazione di ulteriori
  proposte emendative presso la Commissione bilancio e in
  Assemblea per trovare ulteriori occasioni di confronto ed
  auspica che la maggioranza trovi il coraggio di adottare
  scelte precise.
 
     Luigi MURATORI (gruppo forza Italia) sottolinea che il
  voto favorevole del gruppo di forza Italia non è la
  conseguenza scontata della appartenenza alla maggioranza di
  Governo, ma è invece convinta adesione alle linee ispiratrici
  di una complessa manovra economica.  Da più parti, anche dai
  settori dell'industria sino ad oggi tiepidi nei confronti del
  Governo Berlusconi, sono giunte parole di approvazione alle
  scelte della manovra finanziaria e sono stati valutati in modo
  positivo i tagli operati in ampi settori di spesa.
     Le decisioni del Governo sono state giudicate
  "coraggiose", "innovative", "rispondenti ad una logica di
  necessità"; i segnali di consenso provenienti dagli ambienti
  finanziarii nazionali e stranieri fanno giustizia di un luogo
  comune che ha contribuito a determinare la protesta sociale.
  Occorre ricordare al riguardo (e di questa polemica si è avuto
  eco anche nel corso del dibattito che si è svolto in
  Commissione) che gran parte del dibattito politico, con una
  visione miope e riduttiva della azione di Governo, ha posto
  l'accento esclusivamente su quegli aspetti che riguardano le
  spese sociali, le pensioni, e la sanità.  Sono invece state
  messe in ombra altre parti della manovra, ossia i tagli
  complessivi operati in tutti i settori pubblici.  Quando si
  entra nel merito delle singole voci, ci si accorge invece
  della ampiezza della manovra e della sua incisività.
     Si scoprono per esempio che sono state attuate misure
  efficaci nei settori dell'elusione delle imposte societarie,
  si sono adeguati i canoni di affitto degli immobili di
  prestigio.  Inevitabilmente, le riduzioni di spese nei settori
  sociali appaiono drastiche e dolorose, ancorché inevitabili,
  ma esse derivano dalla necessità di porre fine ad un regime di
  spesa pubblica che ha alimentato illusioni e che ha portato
  alla crescita a dismisura del deficit pubblico.  Se come
  cittadini si ritiene di dover accettare un maggior rigore nei
  settori della socialità e della solidarietà, a maggior
  ragione, convinti della esigenza di avviare il risanamento
  della finanza pubblica, come membri della IX Commissione, si
  può concordare con l'impostazione che è stata data al bilancio
  annuale pluriennale ed agli stati di previsione della spesa
  dei Ministeri dei trasporti e delle poste.  Il coraggio nelle
  scelte, il carattere innovativo della manovra finanziaria nel
  suo complesso, consentiranno infatti a questo Governo di
  sopperire con le capacità operative, alla riduzione dei fondi
  destinati ai bilanci di questi ministeri, e procedere,
  malgrado i minori mezzi disponibili, sulla via della
  razionalizzazione dei servizi di trasporto di cui si parla da
  anni.  Infatti, i grandi piani di trasformazione delle
  infrastrutture dei trasporti si sono scontrati in passato con
  l'inefficacia dei Governi che non sapevano tradurre poi in
  progetti esecutivi quanto previsto, e non erano in grado di
  spendere tempestivamente quanto veniva stanziato.  Si sono
  accumulati nei decenni miliardi di
 
                              Pag. 153
 
  "residui passivi", mentre le opere già avviate restavano
  incompiute.  Numerosi esempi di questo modo di procedere
  giungono dalle ferrovie, per limitarsi all'essenziale, ricorda
  soltanto alcuni dei raddoppi ferroviari di linee principali e
  trasversali che, previsti già all'inizio degli anni '60 non
  sono stati ancora completati e che oggi, ancorché fondamentali
  per la modernizzazione della rete, sono divenuti troppo
  costosi, e che perciò non saranno portati a compimento.
     Eppure, si tratta di opere che erano state già finanziate
  interamente molti anni fa.
     E nel novero delle opere ferroviarie tuttora incomplete
  malgrado i cospicui stanziamenti, vi è, per quanto riguarda
  Roma, l'anello ferroviario, una infrastruttura fondamentale
  per la vivibilità della capitale perché in grado di dirottare
  su ferro gran parte del traffico stradale pubblico e privato
  ed il cui completamento è adesso previsto addirittura nel
  2000!  E' quindi davvero strano questo accordo fra la giunta
  Rutelli e le FS considerato che la realizzazione dell'anello
  entro i primi anni del mandato di sindaco è stato uno dei
  motivi di fondo con cui Rutelli ha condotto la campagna
  elettorale nello scorso autunno.
     Il nuovo modo di governare dell'esecutivo ridurrà
  certamente il fenomeno dei residui passivi, e
  l'amministrazione sarà in grado di spendere in modo oculato e
  per tempo quanto stanziato; a suo avviso è più serio, anche se
  più impopolare, prevedere risorse "risibili" ma realistiche,
  piuttosto che scrivere sulla carta cifre che non si
  spenderanno mai per incapacità, per inerzia, per
  l'impossibilità di superare gli ostacoli burocratici.
  Piuttosto, in tema di tranvie veloci c'è da augurarsi che gli
  stanziamenti del Governo trovino nelle amministrazioni
  comunali interlocutori capaci ed oculati nella programmazione
  delle linee e nell'impiego delle risorse e che non vi siano
  sprechi di risorse come è avvenuto in passato.  La capitale
  offre al riguardo un esempio tangibile della leggerezza con
  cui sono state affrontate le spese nel settore dei trasporti
  urbani: alla linea di tram realizzata per i mondiali di calcio
  per collegare piazza Flaminio con il nodo delle linee di
  autobus di piazza Mancini, è stata aggiunta una inutile
  appendice verso via Alberto Ferrero, dove è stata creata una
  vera e propria stazione.
     Questa struttura non è stata tuttavia utilizzata nemmeno
  una volta da quando, nel giugno del 1990, è stata
  completata.
     Lo spreco non si limita alla spesa per qualche centinaio
  di metri di binari o per la linea della alimentazione
  elettrica: sono stati infatti acquistati anche tram
  "bidirezionali", ossia convogli dotati di due cabine di guida,
  con portiere automatiche su entrambe le fiancate delle
  vetture.  Dunque, sono stati acquistati mezzi molto più costosi
  dei comuni tram monodirezionali: uno spreco inconcepibile che
  testimonia di un modo troppo disinvolto di amministrare il
  denaro pubblico in un recente passato.
     Per ritornare ai temi della finanziaria, appare
  pretestuosa la questione nominalistica che si è accesa sulla
  definizione da dare alla nuova linea
  Torino-Milano-Roma-Napoli: poco importa se il progetto, con la
  sua appendice da Milano verso Venezia, sia definito
  "quaduplicamento veloce" ovvero "alta velocità"; quel che
  conta è che prosegue l'impegno finanziario per questa
  infrastruttura, che ai cantieri già aperti se ne aggiungano
  presto altri e che siano rispettati i tempi della consegna
  delle opere ultimate.  E' quindi opportuno, per assicurare
  tempi certi nella esecuzione dei lavori, l'emendamento attuato
  che limita il contributo dello Stato al pagamento degli
  interessi nei 62 mesi previsti, limite temperato per la tratta
  Bologna-Firenze, ed accresciuto sino a 78 mesi in
  considerazione delle obiettive difficoltà nella definizione
  del tracciato, del progetto e nella esecuzione dei lavori.
     C'è da auspicare che la Camera fornirà una indicazione
  politica di grande valore per riaffermare la volontà politica
  di dar vita al piano per l'AV quando verrà discussa in
  Assemblea una mozione presentata in materia gruppo di forza
  Italia: il progetto troverà gli appoggi necessari per il suo
  sviluppo presso i suoi naturali sbocchi
 
                              Pag. 154
 
  verso la Calabria nel Mezzoggiorno, verso le frontiere,
  per raccordare Torino con Lione e Parigi, per potenziare la
  linea del Brennero e che infine offre a Genova quel nuovo
  collegamento ferroviario veloce per inserire il porto ligure
  nell'Europa.  Se si vuole che il progresso non violenti la
  natura, come auspicato da tutti occorre imporre alla industria
  delle costruzioni ed a quelle di materiale rotabile
  ferroviario sempre nuovi obiettivi costringendole a progettare
  le nuove linee con occhio attento alla salvaguardia del
  territorio e, per quanto riguarda il rumore, realizzare,
  quando possibile, linee interrate e treni, ancorché veloci, il
  più silenziosi possibile.  L'impianto della manovra sostiene
  strumenti per ridurre lo squilibrio delle modalità di
  trasporto delle persone e delle merci; il rilancio delle
  ferrovie non può essere peraltro limitato all'alta velocità,
  ma deve riguardare l'intera rete ferroviaria esistente.  Non
  deve essere soppresso un solo metro di rotaia; le tratte
  considerate "rami secondi" devono essere strutturate in modo
  da divenire attive; in questo senso riteniamo di dover
  impegnare il Governo, e noi stessi, su una attenta vigilanza:
  l'esperienza insegna che le linee eventualmente soppresse
  difficilmente vengono poi ricostruite se, a distanza di
  qualche anno, se ne sente la mancanza.  Per evitare errori del
  genere è opportuno sviluppare il loro rapporto di
  collaborazione tra le FS ed enti locali sotto il controllo del
  Governo e del Parlamento.  L'approvazione della legge
  finanziaria e di bilancio non è dunque un passo obbligato ma
  è, per la maggioranza, adesione convinta ad un piano di
  sviluppo dei trasporti armonico e dimensionato alle reali
  possibilità economiche del paese.  Il Parlamento esercita
  comunque il suo controllo sul Governo, stimolandolo
  nell'adempimento degli impegni e vigilando sulla corretta
  gestione dell'intero comparto dei trasporti pubblici.
 
     Roberto CASTELLI (gruppo lega nord) ritiene che la
  Commissione abbia svolto un ottimo lavoro.  Rileva poi che non
  è facile far parte della maggioranza poiché, a fronte di
  esigenze infinite, le risorse sono limitate.  Oltre tutto, le
  condizioni dell'amministrazione statale sono tali per cui in
  pochi mesi difficilmente il Governo poteva fare molto.  Rileva
  tuttavia che finalmente con la finanziaria si parla di valichi
  ferroviari verso la Francia e la Germania e di collegamento
  tra la Calabria e la Sicilia cui si può far fronte in vari
  modi.  E' inoltre emersa la volontà di affrontare il problema
  del trasporto pubblico locale.  Il gruppo della lega nord ha
  presentato una proposta di legge sull'intermodalità, mentre
  riguardo agli interporti, se è vero che tuttora non c'è un
  piano, è altresì vero che sono previste condizioni per farli
  nascere su basi oggettive e non clientelari.  Quanto
  all'autotrasporto, presto si verificherà se la Commissione
  avrà il coraggio di incidere su un settore in cui si
  registrano fortissimi interessi corporativi.
     Quanto al Sud, rileva che anche la lega nord ha fatto la
  sua parte consentendo l'approvazione del provvedimento del
  Governo che libera ingenti stanziamenti per le ferrovie in
  concessione e in gestione governativa, in larga parte
  interessanti il Mezzogiorno: resta il fatto che il suo gruppo
  è favorevole a favorire gli investimenti ma non allo spreco di
  risorse.
 
     Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione
  comunista-progressisti) rileva che purtroppo si registra una
  continuità nelle manovre finanziarie riguardando i tagli
  sempre le stesse voci (sanità e previdenza).  Rileva poi che
  quello della TAV è un progetto nato nel periodo di
  Tangentopoli, e che tuttora non se ne valutano i vari aspetti.
  Quanto ai valichi, sottolinea che a proposito del Brennero si
  ripetono tutti gli anni le stesse cose, mentre per la
  Torino-Lione ricorda che se ne parlò già tempo fà, ma poi si è
  proceduto diversamente.  Quanto al trasporto pubblico locale,
  sottolinea che già nella precedente legislatura se ne era
  ampiamente discusso, mentre per quel che attiene agli
  interporti, rileva che in passato la IX Commissione ne aveva
  valutato negativamente la eccessiva proliferazione.  E'
  evidente comunque la necessità di chiarire come si intende
  modificare il piano generale dei trasporti; viceversa,
 
                              Pag. 155
 
  quello del Ministro Fiori corrisponde a un vecchio modo di
  affrontare le questioni.  Occorre quindi chiarire la necessità
  di evitare di scambiare la politica con la lottizzazione, il
  che è perfettamente coerente con quanto avveniva in
  passato.
 
     Achille Enoc MARIANO (gruppo alleanza nazionale-MSI)
  sottolinea che il lavoro delle Commissione si è svolto in una
  maniera nuova che ha consentito un confronto sereno per
  risolvere in concreto i problemi emersi.  Nel rilevare che il
  suo gruppo ha sempre combattuto la lottizzazione, auspica che
  il confronto possa consentire di superare le questioni
  prospettate.  Preannuncia quindi il voto favorevole del suo
  gruppo.
 
     Anna Maria BIRICOTTI (gruppo progressisti-federativo),
  richiamandosi alle considerazioni contenute nella proposta di
  relazione presentata dal suo gruppo per quello che attiene al
  settore delle poste e delle telecomunicazioni, preannuncia il
  voto contrario sulla proposta di relazione del relatore.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD) preannuncia il voto
  favorevole del suo gruppo, anche alla luce delle
  considerazioni svolte in una precedente seduta dal Presidente
  della Commissione.
     La Commissione approva quindi la proposta del relatore
  Becchetti, relativa allo stato di previsione del Ministero dei
  trasporti e della navigazione e alle connesse parti del
  disegno di legge finanziaria, risultando preclusa quella
  alternativa a prima firma dell'onorevole Angelini.  Nomina
  quindi relatore presso la V Commissione l'onorevole
  Becchetti.
     La Commissione approva altresì la proposta del relatore
  Urso, relativa allo stato di previsione del Ministero delle
  poste e delle telecomunicazioni e alle connesse parti del
  disegno di legge finanziaria, risultando preclusa quella
  alternativa a prima firma dell'onorevole Biricotti.  Nomina
  quindi relatore presso la V Commissione l'onorevole Urso.
 
     Paolo BECCHETTI (gruppo CCD),  relatore,  presenta
  la seguente proposta di parere riferita al disegno di legge
  A.C. 1365:
     La IX Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni,
  esaminato il disegno di legge A.C. 1365 delibera di esprimere
                      PARERE FAVOREVOLE
     a condizione che siano soppressi i commi 2 e 3
  dell'articolo 27.
     La Commissione approva la proposta di parere del
  relatore.
 
     Sante PERTICARO,  Presidente,  avverte che
  provvederà a trasmettere alla Commissione bilancio il parere,
  le relazioni e gli emendamenti che sono stati approvati,
  nonché le relazioni di minoranza.
 
      La seduta termina alle 20,45.
 
DATA=941018 FASCID=SMC12-71 TIPOSTA=SMC LEGISL=12 NCOMM=09 SEDE=CO NSTA=0071 TOTPAG=0284 TOTDOC=0107 NDOC=0067 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C9 D CN PAGINIZ=0135 RIGINIZ=001 PAGFIN=0155 RIGFIN=051 UPAG=NO PAGEIN=135 PAGEFIN=155 SORTRES=9410183 SORTDDL= FASCIDC=12SMC 00071 SORTNAV=59410180 00071 b00000 ZZSMC71 NDOC0067 TIPDOCB DOCTIT0067 NDOC0067



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