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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XII Legislatura

Documento


65574
STA0079-0177
Stenografico d'Aula n. 79 del 20 ottobre 1994 (STA12-79)
(suddiviso in 225 Unità Documento)
Unità Documento n.177 (che inizia a pag.4012 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.6)
SEGUITO DISCUSSIONE: C1181. LAVASS
...SEGUITO DISCUSSIONE: C1181.
FRANCESCO STORACE.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LORENZO ACQUARONE
ZZSTA ZZRES ZZSTA201094 ZZSTA941020 ZZSTA001094 ZZSTA000094 ZZSTA79 ZZ12 ZZDI ZZLL
    FRANCESCO  STORACE.  L'ultima espressione di solidarietà
  vorrei rivolgerla ad un vecchio e glorioso nemico, anzi
  avversario, come Sandro Curzi.  Prima sono stati citati
  altri giornali ed ora citerò, perché vi sono molto
  affezionato,  Il Secolo d'Italia.  Colleghi, scusatemi
  se cito il giornale delle "forze oscure della reazione in
  agguato", ma siamo abituati a leggerlo come prima lettura
  del mattino.  Ebbene, in esso abbiamo trovato una splendida
  intervista a Sandro Curzi.  Spero non sia stata ancora
  smentita, ma il giornale è in edicola già da sei ore.  In
  quella intervista Curzi rivela, ricordando il periodo
  della sua cacciata dalla RAI, la seguente verità: "Nel PDS
  c'erano due linee" - ondivaghi! - quella 'occhettiana'
  allora vincente, ha voluto che me ne andassi" (e quella
  "d'alemiana" ora lo esalta).  E aggiunge: "Ebbi da subito
  l'impressione che fossero in molti nel partito a non
  sostenermi.  Probabilmente perché mi dichiarai contrario" -
  pure lui! - "alla 'leggina' sulla RAI che prevedeva la
  nomina dei consiglieri di amministrazione da parte dei
  Presidenti di Camera e Senato ...".  Dottor Curzi, anche
  noi la pensavamo in questo modo!
    E continua: "La considerai un gravissimo errore, infatti
  ero d'accordo con la soluzione prospettata dal MSI di
  istituire un commissario".  Viva Curzi, lo diciamo noi!
  (Applausi dei deputati del gruppo di alleanza
  nazionale-MSI).  "E l'applicazione di quella legge" -
  che voi avete imposto a questo Parlamento con un voto
  democratico attivato dai Presidenti delle Camere ai quali
  assegnavamo il potere di nominare i vertici dell'azienda:
  onorevole ministro, in quel caso non vi era conflitto di
  interesse! - "non ha portato certo alla fine della
  lottizzazione.  Il mio siluramento in fondo è stato frutto
  di trattative politiche a cui ha preso parte anche il PDS.
  Petruccioli, in quanto braccio destro di Occhetto, ed
  altri alti dirigenti del partito".  Prevedo che nel giro di
  mezz'ora verrà smentita questa intervista.
    Curzi aggiunge testualmente: "Mi è passata (...)" - non vi
  dico cosa per non oltraggiare l'aula - "Considero,
  tuttavia, l'operazione fatta nei miei confronti una vera
  infamia.  Avrei gradito dal PDS un pò più di chiarezza.  Il
  fatto che Petruccioli non abbia
 
                             Pag. 4013
 
  smentito alcunché delle polemiche di questi  giorni è una
  riprova di quella che per me era inizialmente una
  sensazione" - onorevole Paissan - "che poi si è rivelata
  la realtà dei fatti".
    Abbiamo smesso di citare Rodotà ed abbiamo iniziato con
  Sandro Curzi!
    Passiamo all'esame della relazione di presunta maggioranza
  dell'onorevole Paissan; cioè, di maggioranza: chiedo scusa
  per il "presunta".
    Quante bugie sono contenute in tale relazione!  La prima:
  "C'è un'occupazione che ripristina a pieno titolo il
  controllo politico sul servizio pubblico informativo e che
  è stata accompagnata da un piano editoriale e da un piano
  triennale di ristrutturazione che disegna una RAI depressa
  e deprimente, anche per quanto riguarda le professionalità
  messe in campo e quelle espunte o emarginate, di fronte
  alla sfida della concorrenza privata".
    Onorevole relatore, questa è la RAI che, al contrario di
  quella dei professori, ha promesso allo Stato - altro che
  depressione! - che restituirà i soldi.  Questa è la realtà;
  la differenza di fondo è tra risanamento e rilancio
  dell'azienda!
    Vi racconterò un aneddoto.  Quando per volontà del ministro
  delle poste venne inviato alla Commissione di vigilanza -
  anche l'altra volta si trattava di questo ministro e non
  dei professori - il piano triennale di ristrutturazione,
  lo presi e ne offrii una copia all'onorevole Paissan che
  disse: "Tienila, di che è brutto ed io dirò che è bello!".
  Tutto ciò a prescindere dai contenuti del piano stesso,
  perché qui si sta facendo politica "a prescindere" dalla
  realtà dei fatti.  Noi vorremmo, invece, analizzare
  seriamente le questioni in esame!
    Colleghi delle opposizioni, quali scelte politiche operate
  - a prescindere dai contenuti - attribuite a noi sui
  professori?  Erano questi che avevano affossato la RAI, non
  noi!  Non è stato il Governo Berlusconi, ma loro a fare
  scelte sbagliate!  Vogliamo dire la verità o dimenticare
  queste cose?
    Nella relazione di Paissan si legge poi che vi furono
  epurazioni, minacce, avvertimenti, che si attivò quasi una
  specie di mafia e che, improvvisamente, Totò Riina sarebbe
  diventato deputato di alleanza nazionale  perché, pure
  lui, si scatenò contro tutti.  E ci si viene a dire che la
  Commissione sarebbe stata posta "in sonno", che il suo
  presidente non sarebbe organo di tutela delle prerogative
  parlamentari e che, semmai, ci si sarebbe limitati ad
  intervenire contro programmisti, giornalisti o conduttori
  che davano fastidio.
      Onorevole Taradash, vorrei portare qui i verbali della
  Commissione di vigilanza che riferiscono quello che dice
  ogni volta il senatore del PDS Falomi, che guarda la
  televisione tutti i giorni e puntualmente presenta
  un'interrogazione: poi eravamo noi gli epuratori, quelli
  che volevano combattere certi giornalisti!  Lo stanno
  facendo loro;  Falomi  epurator:  se lo dico io, ci
  potete credere!  (Applausi dei deputati del gruppo di
  alleanza nazionale-MSI).
    Basta allora con il pregiudizio: giudichiamo gli uomini
  che governano alla prova dei fatti, non dopo un giorno o
  un mese, ma esattamente come facemmo noi con i
  "professori".  Passarono dieci mesi, una lunghissima
  gestione, prima che noi mettessimo in discussione i
  "professori"; voi lo avete fatto subito con il consiglio
  di amministrazione.  La prepotenza è vostra e non nostra!
    Vorremmo che prevalesse il teorema Bogi, quello della
  discussione civile e non della bugia, e che ci si rendesse
  conto finalmente che questo è il decreto che da solo,
  senza emendamenti, può salvare, risanare e rilanciare
  l'azienda radiotelevisiva di Stato.  Non è possibile
  scherzare con la sorte di decine di migliaia di persone
  che ruotano intorno all'universo RAI, tra dipendenti e
  indotto.  Avete fatto scrivere dai vostri giornali che
  questo consiglio di amministrazione licenziava il
  personale; invece è previsto quello che esiste in tutte le
  aziende d'Italia e del mondo, cioè l'incentivo all'esodo,
  che è cosa diversa dal licenziamento.  Tutto questo però
  non lo dite: dite solo che vogliamo lottizzare!
    Per quanto riguarda il piano triennale, mettiamoci l'anima
  in pace: i ministri lo hanno valutato ed approvato,
  esattamente come fecero in modo rigoroso ed autonomo con
  il piano triennale del vecchio consiglio di
  amministrazione.  Quello appartiene davvero al passato, per
  quanto riguarda il Parlamento,
 
                             Pag. 4014
 
  anche perché si trattava di una competenza che Ciampi -
  non noi - aveva previsto dovesse cadere tra il consiglio
  di amministrazione ed il ministro delle poste.
    Caro relatore, su basi come queste lei ha svolto una
  relazione negativa.  E' aria fritta, non ci sono
  argomentazioni: è la stanca ripetizione di un dibattito
  che avviene all'esterno, dove può aver dignità perché
  nessuno conosce la verità delle cose cme noi che stiamo
  nelle Commissioni.  Vorremmo che si cominciasse a sgombrare
  il campo - lo ripeto dall'ipocrisia e che si cominciasse
  ad affermare la verità del rilancio del servizio pubblico.
  Possiamo farlo veramente tutti insieme; non vorremmo che
  nella logica politica - e non personale - del relatore di
  maggioranza fosse prevalso il rimpianto per i vecchi tempi
  della lottizzazione.  A me pare proprio questo accada, e lo
  dico in perfetta buona fede.
    Ho letto tutte le accuse che ci avete mosso ed io so se
  sono intervenuto o meno sul consiglio di amministrazione
  della RAI per piazzare quelle pedine che voi ci
  attribuite: so di non averlo fatto e di essere in buona
  fede.  Se ci date almeno l'attenuante della buona fede,
  allora possiamo smetterla con i paraocchi e cominciare a
  ragionare sul rilancio della RAI, proprio per non lasciare
  campo aperto ai privati.  Su questo argomento non si può
  scherzare ed invito chi ha più ragionevolezza, pacatezza e
  sensibilità nei confronti delle ragioni del servizio
  pubblico ad approvare questo decreto.  Altrimenti, non ne
  usciremo mai e ci metteremo nelle mani di altri: alleanza
  nazionale crede queste cose ma vuole anche un dibattito
  sereno, senza accuse false senza violenze.  Questo invece
  abbiamo subito finora, altro che prepotenze del Governo!
  Abbiamo subìto il linciaggio e l'insulto!
    Qualche considerazione sugli elementi emersi dal dibattito
  parlamentare.  Avrei voluto intervenire sul merito delle
  questioni poste dal collega Masi ieri; ma all'esponente
  del patto Segni ha risposto in maniera splendida ieri sera
  Marco Pannella, che ringrazio calorosamente per la forza
  delle argomentazioni che ha usato.  Bisogna dire la verità
  sempre e comunque.  Non ho allora bisogno di intervenire al
  riguardo se non per rilevare
  i davvero patetici tentativi effettuati dal collega Masi,
  il quale, rivolto ai colleghi della  lega nord dice
  testualmente (lo leggo dal resoconto stenografico: non è
  un'invenzione e non può essere smentito): "Non voglio ora
  accanirmi contro persone che hanno condotto con grande
  lealtà una battaglia contro chi vuole appropriarsi del
  monopolio dell'informazione e farlo diventare di regime,
  perché si tratta di una forza libera" - quanti
  complimenti! - "che ha portato avanti una battaglia nel
  paese, e di ciò gliene riconosciamo il merito.  Io che sono
  di Milano conosco i colleghi perché sono lombardi, e li ho
  visti combattere per tali questioni".  Ma li avete presi
  per bambini i colleghi della lega?!  C'è stato un grande
  dibattito politico, anche un grande scontro, ma viva la
  dignità della discussione!  Ci si può anche dividere su
  certe questioni, però l'importante è sapersi guardare in
  faccia.  Io non ho bisogno di imbrogliare il collega Leoni
  Orsenigo: se abbiamo da discutere o da litigare, lo
  facciamo.  Ma possiamo anche avere la forza di trovare
  l'accordo, perché le ragioni del governo di questo paese
  sono più importanti della lottizzazione, checché se ne
  dica!  (Applausi dei deputati dei gruppi di allenza
  nazionale-MSI, di forza Italia e del centro cristiano
  democratico).
    Allora domando al Governo - e spero di poterlo fare anche
  a nome dei colleghi di alleanza nazionale - di accogliere
  l'invito della lega nord (il ministro, del resto, lo ha
  già anticipato).  La collega Faverio nel suo intervento di
  ieri ha chiesto l'intervento del Governo: è avvenuto per
  la prima volta.  Ella ha espresso l'augurio "che il Governo
  voglia recepire le istanze che dal lavoro dei parlamentari
  sono scaturite e che il Governo stesso (...) sappia far sì
  che la nuova RAI non sia l'erede e la continuatrice dei
  vecchi vizi e smetta di essere laboratorio di un
  consociativismo che per troppo tempo ha tolto agli
  italiani il diritto ad un'informazione trasparente e
  libera".  Letto, confermato e sottoscritto!  (Applausi
  dei deputati dei gruppi di alleanza nazionale-MSI, di
  forza Italia e del centro cristiano democratico -
  Congratulazioni).
 
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