| FRANCESCO STORACE. L'ultima espressione di solidarietà
vorrei rivolgerla ad un vecchio e glorioso nemico, anzi
avversario, come Sandro Curzi. Prima sono stati citati
altri giornali ed ora citerò, perché vi sono molto
affezionato, Il Secolo d'Italia. Colleghi, scusatemi
se cito il giornale delle "forze oscure della reazione in
agguato", ma siamo abituati a leggerlo come prima lettura
del mattino. Ebbene, in esso abbiamo trovato una splendida
intervista a Sandro Curzi. Spero non sia stata ancora
smentita, ma il giornale è in edicola già da sei ore. In
quella intervista Curzi rivela, ricordando il periodo
della sua cacciata dalla RAI, la seguente verità: "Nel PDS
c'erano due linee" - ondivaghi! - quella 'occhettiana'
allora vincente, ha voluto che me ne andassi" (e quella
"d'alemiana" ora lo esalta). E aggiunge: "Ebbi da subito
l'impressione che fossero in molti nel partito a non
sostenermi. Probabilmente perché mi dichiarai contrario" -
pure lui! - "alla 'leggina' sulla RAI che prevedeva la
nomina dei consiglieri di amministrazione da parte dei
Presidenti di Camera e Senato ...". Dottor Curzi, anche
noi la pensavamo in questo modo!
E continua: "La considerai un gravissimo errore, infatti
ero d'accordo con la soluzione prospettata dal MSI di
istituire un commissario". Viva Curzi, lo diciamo noi!
(Applausi dei deputati del gruppo di alleanza
nazionale-MSI). "E l'applicazione di quella legge" -
che voi avete imposto a questo Parlamento con un voto
democratico attivato dai Presidenti delle Camere ai quali
assegnavamo il potere di nominare i vertici dell'azienda:
onorevole ministro, in quel caso non vi era conflitto di
interesse! - "non ha portato certo alla fine della
lottizzazione. Il mio siluramento in fondo è stato frutto
di trattative politiche a cui ha preso parte anche il PDS.
Petruccioli, in quanto braccio destro di Occhetto, ed
altri alti dirigenti del partito". Prevedo che nel giro di
mezz'ora verrà smentita questa intervista.
Curzi aggiunge testualmente: "Mi è passata (...)" - non vi
dico cosa per non oltraggiare l'aula - "Considero,
tuttavia, l'operazione fatta nei miei confronti una vera
infamia. Avrei gradito dal PDS un pò più di chiarezza. Il
fatto che Petruccioli non abbia
Pag. 4013
smentito alcunché delle polemiche di questi giorni è una
riprova di quella che per me era inizialmente una
sensazione" - onorevole Paissan - "che poi si è rivelata
la realtà dei fatti".
Abbiamo smesso di citare Rodotà ed abbiamo iniziato con
Sandro Curzi!
Passiamo all'esame della relazione di presunta maggioranza
dell'onorevole Paissan; cioè, di maggioranza: chiedo scusa
per il "presunta".
Quante bugie sono contenute in tale relazione! La prima:
"C'è un'occupazione che ripristina a pieno titolo il
controllo politico sul servizio pubblico informativo e che
è stata accompagnata da un piano editoriale e da un piano
triennale di ristrutturazione che disegna una RAI depressa
e deprimente, anche per quanto riguarda le professionalità
messe in campo e quelle espunte o emarginate, di fronte
alla sfida della concorrenza privata".
Onorevole relatore, questa è la RAI che, al contrario di
quella dei professori, ha promesso allo Stato - altro che
depressione! - che restituirà i soldi. Questa è la realtà;
la differenza di fondo è tra risanamento e rilancio
dell'azienda!
Vi racconterò un aneddoto. Quando per volontà del ministro
delle poste venne inviato alla Commissione di vigilanza -
anche l'altra volta si trattava di questo ministro e non
dei professori - il piano triennale di ristrutturazione,
lo presi e ne offrii una copia all'onorevole Paissan che
disse: "Tienila, di che è brutto ed io dirò che è bello!".
Tutto ciò a prescindere dai contenuti del piano stesso,
perché qui si sta facendo politica "a prescindere" dalla
realtà dei fatti. Noi vorremmo, invece, analizzare
seriamente le questioni in esame!
Colleghi delle opposizioni, quali scelte politiche operate
- a prescindere dai contenuti - attribuite a noi sui
professori? Erano questi che avevano affossato la RAI, non
noi! Non è stato il Governo Berlusconi, ma loro a fare
scelte sbagliate! Vogliamo dire la verità o dimenticare
queste cose?
Nella relazione di Paissan si legge poi che vi furono
epurazioni, minacce, avvertimenti, che si attivò quasi una
specie di mafia e che, improvvisamente, Totò Riina sarebbe
diventato deputato di alleanza nazionale perché, pure
lui, si scatenò contro tutti. E ci si viene a dire che la
Commissione sarebbe stata posta "in sonno", che il suo
presidente non sarebbe organo di tutela delle prerogative
parlamentari e che, semmai, ci si sarebbe limitati ad
intervenire contro programmisti, giornalisti o conduttori
che davano fastidio.
Onorevole Taradash, vorrei portare qui i verbali della
Commissione di vigilanza che riferiscono quello che dice
ogni volta il senatore del PDS Falomi, che guarda la
televisione tutti i giorni e puntualmente presenta
un'interrogazione: poi eravamo noi gli epuratori, quelli
che volevano combattere certi giornalisti! Lo stanno
facendo loro; Falomi epurator: se lo dico io, ci
potete credere! (Applausi dei deputati del gruppo di
alleanza nazionale-MSI).
Basta allora con il pregiudizio: giudichiamo gli uomini
che governano alla prova dei fatti, non dopo un giorno o
un mese, ma esattamente come facemmo noi con i
"professori". Passarono dieci mesi, una lunghissima
gestione, prima che noi mettessimo in discussione i
"professori"; voi lo avete fatto subito con il consiglio
di amministrazione. La prepotenza è vostra e non nostra!
Vorremmo che prevalesse il teorema Bogi, quello della
discussione civile e non della bugia, e che ci si rendesse
conto finalmente che questo è il decreto che da solo,
senza emendamenti, può salvare, risanare e rilanciare
l'azienda radiotelevisiva di Stato. Non è possibile
scherzare con la sorte di decine di migliaia di persone
che ruotano intorno all'universo RAI, tra dipendenti e
indotto. Avete fatto scrivere dai vostri giornali che
questo consiglio di amministrazione licenziava il
personale; invece è previsto quello che esiste in tutte le
aziende d'Italia e del mondo, cioè l'incentivo all'esodo,
che è cosa diversa dal licenziamento. Tutto questo però
non lo dite: dite solo che vogliamo lottizzare!
Per quanto riguarda il piano triennale, mettiamoci l'anima
in pace: i ministri lo hanno valutato ed approvato,
esattamente come fecero in modo rigoroso ed autonomo con
il piano triennale del vecchio consiglio di
amministrazione. Quello appartiene davvero al passato, per
quanto riguarda il Parlamento,
Pag. 4014
anche perché si trattava di una competenza che Ciampi -
non noi - aveva previsto dovesse cadere tra il consiglio
di amministrazione ed il ministro delle poste.
Caro relatore, su basi come queste lei ha svolto una
relazione negativa. E' aria fritta, non ci sono
argomentazioni: è la stanca ripetizione di un dibattito
che avviene all'esterno, dove può aver dignità perché
nessuno conosce la verità delle cose cme noi che stiamo
nelle Commissioni. Vorremmo che si cominciasse a sgombrare
il campo - lo ripeto dall'ipocrisia e che si cominciasse
ad affermare la verità del rilancio del servizio pubblico.
Possiamo farlo veramente tutti insieme; non vorremmo che
nella logica politica - e non personale - del relatore di
maggioranza fosse prevalso il rimpianto per i vecchi tempi
della lottizzazione. A me pare proprio questo accada, e lo
dico in perfetta buona fede.
Ho letto tutte le accuse che ci avete mosso ed io so se
sono intervenuto o meno sul consiglio di amministrazione
della RAI per piazzare quelle pedine che voi ci
attribuite: so di non averlo fatto e di essere in buona
fede. Se ci date almeno l'attenuante della buona fede,
allora possiamo smetterla con i paraocchi e cominciare a
ragionare sul rilancio della RAI, proprio per non lasciare
campo aperto ai privati. Su questo argomento non si può
scherzare ed invito chi ha più ragionevolezza, pacatezza e
sensibilità nei confronti delle ragioni del servizio
pubblico ad approvare questo decreto. Altrimenti, non ne
usciremo mai e ci metteremo nelle mani di altri: alleanza
nazionale crede queste cose ma vuole anche un dibattito
sereno, senza accuse false senza violenze. Questo invece
abbiamo subito finora, altro che prepotenze del Governo!
Abbiamo subìto il linciaggio e l'insulto!
Qualche considerazione sugli elementi emersi dal dibattito
parlamentare. Avrei voluto intervenire sul merito delle
questioni poste dal collega Masi ieri; ma all'esponente
del patto Segni ha risposto in maniera splendida ieri sera
Marco Pannella, che ringrazio calorosamente per la forza
delle argomentazioni che ha usato. Bisogna dire la verità
sempre e comunque. Non ho allora bisogno di intervenire al
riguardo se non per rilevare
i davvero patetici tentativi effettuati dal collega Masi,
il quale, rivolto ai colleghi della lega nord dice
testualmente (lo leggo dal resoconto stenografico: non è
un'invenzione e non può essere smentito): "Non voglio ora
accanirmi contro persone che hanno condotto con grande
lealtà una battaglia contro chi vuole appropriarsi del
monopolio dell'informazione e farlo diventare di regime,
perché si tratta di una forza libera" - quanti
complimenti! - "che ha portato avanti una battaglia nel
paese, e di ciò gliene riconosciamo il merito. Io che sono
di Milano conosco i colleghi perché sono lombardi, e li ho
visti combattere per tali questioni". Ma li avete presi
per bambini i colleghi della lega?! C'è stato un grande
dibattito politico, anche un grande scontro, ma viva la
dignità della discussione! Ci si può anche dividere su
certe questioni, però l'importante è sapersi guardare in
faccia. Io non ho bisogno di imbrogliare il collega Leoni
Orsenigo: se abbiamo da discutere o da litigare, lo
facciamo. Ma possiamo anche avere la forza di trovare
l'accordo, perché le ragioni del governo di questo paese
sono più importanti della lottizzazione, checché se ne
dica! (Applausi dei deputati dei gruppi di allenza
nazionale-MSI, di forza Italia e del centro cristiano
democratico).
Allora domando al Governo - e spero di poterlo fare anche
a nome dei colleghi di alleanza nazionale - di accogliere
l'invito della lega nord (il ministro, del resto, lo ha
già anticipato). La collega Faverio nel suo intervento di
ieri ha chiesto l'intervento del Governo: è avvenuto per
la prima volta. Ella ha espresso l'augurio "che il Governo
voglia recepire le istanze che dal lavoro dei parlamentari
sono scaturite e che il Governo stesso (...) sappia far sì
che la nuova RAI non sia l'erede e la continuatrice dei
vecchi vizi e smetta di essere laboratorio di un
consociativismo che per troppo tempo ha tolto agli
italiani il diritto ad un'informazione trasparente e
libera". Letto, confermato e sottoscritto! (Applausi
dei deputati dei gruppi di alleanza nazionale-MSI, di
forza Italia e del centro cristiano democratico -
Congratulazioni).
| |