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RELAZIONE TECNICA
(Articolo 11- ter, comma 2, della legge 5 agosto 1978,
n. 468, introdotto dall'articolo 7 della legge 23 agosto 1988,
n. 362).
Gli articoli 1 e 2 autorizzano una spesa di lire 250
miliardi, suddivisa in ragione di lire 75 miliardi per la
regione Liguria, lire 75 miliardi per la regione Piemonte,
lire 30 miliardi per la regione Valle d'Aosta, lire 20
miliardi per la regione Lombardia, lire 20 miliardi per la
regione Toscana e lire 5 miliardi, rispettivamente, per
ciascuna delle regioni Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Veneto,
Sardegna, Puglia e Sicilia, quale contributo straordinario
dello Stato diretto alla realizzazione degli interventi di
prima emergenza conseguenti agli eventi alluvionali dei mesi
di settembre-dicembre 1993.
Gli indicati stanziamenti nelle regioni Liguria, Piemonte,
Lombardia e Toscana, dovranno essere ripartiti a seguito di
una considerazione dei danni provocati dal maltempo oggetto
del presente decreto e di quelli provocati dalle avversità
atmosferiche dell'anno 1992, limitatamente alla tipologia
degli interventi considerati nello stesso decreto.
Tale indicazione è ispirata ad una logica di ottimizzazione
delle risorse disponibili e ad una valutazione di carattere
tecnico, in base alla quale il costo per la ripartizione di un
danno si abbassa di circa il 30 per cento se sul danno si
interviene in un'unica soluzione.
I predetti contributi sono, in particolare, destinati, sulla
base di priorità indicate nell'articolo 3, in primis
alla riparazione dei danni subìti dalle infrastrutture viarie,
idriche, fognarie, igienico-sanitarie, alla realizzazione
delle opere di consolidamento dei dissesti idrogeologici e di
riassetto idraulico della rete idrogeologica e, in misura che
non può superare il 30 per cento delle somme totali destinate
alla regione, al ristoro dei danni subìti dai beni mobili
appartenenti a privati cittadini.
Nell'ambito dell'indicato stanziamento, una quota pari a lire
32 miliardi, rispettivamente, per le regioni Liguria e
Piemonte e a lire 11 miliardi per la regione Valle d'Aosta è
stata finalizzata agli interventi di manutenzione idraulica
degli ecosistemi fluviali previsti dall'articolo 3, comma 4,
del decreto-legge 20 maggio 1993, n.148, convertito, con
modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n.236, attribuendo
ai predetti interventi priorità nell'ambito dei programmi
previsti dal citato decreto-legge n.148 del 1993.
Gli stanziamenti di cui agli articoli 1 e 2 si configurano,
come già accennato in precedenza, quale contributo
straordinario diretto ad integrare le disponibilità già
esistenti nei bilanci degli enti locali interessati.
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L'entità complessiva dei danni, invero, risulta, dalle stime
pervenute dalle prefetture interessate, di gran lunga
superiore agli stanziamenti disponibili.
Allo stato, comunque, sono stati segnalati i seguenti danni
nei centri maggiormente colpiti.
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| Regione Liguria
Il comune più colpito è quello di Genova, nel quale si
sono valutati danni per lire 250 miliardi, per interventi
diretti:
al ripristino degli alvei dei torrenti, delle strade e dei
ponti;
alla messa in sicurezza dei versanti in frana ed alla
bonifica montana;
alla ricostruzione del sistema fognario ed agli sgombri dei
collettori secondari;
alla riparazione degli immobili.
A tali importi devono poi aggiungersi i danni ad opere di
competenza statale che ammontano ad oltre 25 miliardi di
lire.
Per quanto riguarda, poi, i comuni della provincia sono stati
segnalati danni per oltre 50 miliardi di lire.
Regione Piemonte
Le province più colpite sono quelle di Novara,
Alessandria, Torino, Vercelli ed Asti.
I danni sono stati stimati intorno a 800 miliardi di lire e
riguardano in particolare danni alla viabilità, alle opere
pubbliche ed alle infrastrutture private; estremamente
necessaria risulta, inoltre, la messa in sicurezza dei
versanti.
Regione Valle d'Aosta
Sono stati segnalati nella provincia di Aosta i seguenti
danni:
viabilità ...................... L. 40,8 miliardi
reti fognarie .................. " 38,3 miliardi
stabilizzazione versanti ....... " 100,2 miliardi
opere idrauliche ............... " 155,7 miliardi
infrastrutture private e varie . " 70,6 miliardi
TOTALE ... L. 405,6 miliardi
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Regione Lombardia
Risultano colpite dal maltempo, seppure in maniera
differente, tutte le province della regione.
L'ammontare complessivo dei danni subìti dalle opere di
competenza regionale, sulla base di stime pervenute nella
immediata emergenza dalle prefetture interessate e da alcuni
comuni particolarmente colpiti dal maltempo, si attesta
intorno ai 70 miliardi di lire.
A tale prima stima devono aggiungersi i danni ad opere di
competenza statale.
Regione Toscana
I danni nella regione ammontano a circa 100 miliardi di
lire.
Tale stima è approssimativa ed effettuata nella prima
emergenza.
L'accertamento dei danni, tuttavia, è in corso ad opera degli
organi tecnici competenti, al fine di determinare una stima
più puntuale.
Regione Lazio
Nella regione Lazio le zone del territorio maggiormente
colpite risultano quelle delle province di Frosinone e Latina
dove i maggiori danni si sono verificati nel settore
industriale.
Nella sola provincia di Frosinone la prefettura ha
quantificato i danni subìti dai privati cittadini in lire 7
miliardi.
E' in corso l'accertamento complessivo dei danni.
Regione Friuli-Venezia Giulia
Dai sopralluoghi effettuati a cura della regione risulta
una prima stima di danni pari a circa 80 miliardi di lire,
comprensivi, tuttavia, dei danni subìti dalle infrastrutture
industriali.
Regione Veneto
Sono state interessate soprattutto la provincia di
Belluno, con oltre lire 56 miliardi di danni, la provincia di
Vicenza, con oltre 17 miliardi di danni, la provincia di
Rovigo e quella di Treviso a causa delle esondazioni di
importanti corsi d'acqua.
Regione Sardegna
Per il maltempo dei mesi di ottobre e novembre 1993 la
regione, che ha potuto concludere una fase importante
dell'accertamento dei danni, li fa ammontare ad oltre lire 188
miliardi distribuiti su 30 comuni.
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Regione Sicilia
La Sicilia è stata prima interessata da violenti
nubifragi, quindi da mareggiate che hanno prodotto
notevolissimi danni alle strutture costiere e ai ponti. Sono
state interessate, con varia intensità, le province di
Palermo, Messina, Agrigento e Trapani.
Regione Puglia
In questa regione i danni si sono manifestati in modo più
intenso nella provincia di Lecce ove, secondo notizie fornite
nella immediatezza degli eventi, furono interessati 35 comuni
per un ammontare di oltre lire 60 miliardi. Marginalmente è
stata colpita anche la provincia di Brindisi.
* * *
L'articolo 4 autorizza la Cassa depositi e prestiti a
concedere alle regioni, alle province, ai comuni ed alle
comunità montane mutui ventennali per il complessivo importo
di lire 2.000 miliardi al fine di fronteggiare le necessità
derivanti dai danni provocati dagli eventi alluvionali in
questione al settore delle opere pubbliche.
Per i suddetti mutui, la cui ripartizione da effettuarsi con
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è
subordinata alla redazione da parte delle regioni di un piano
provvisorio di interventi da sottoporre al parere delle
autorità di bacino, è previsto il concorso dello Stato in
misura del 50 per cento dell'onere stesso.
L'onere a carico dello Stato è valutato in lire 186 miliardi
per l'anno 1995 ed in lire 110 miliardi a decorrere dall'anno
1996. L'importo delle rate di ammortamento si determina in
lire 110 miliardi annui, tenuto conto che, al tasso del 9 per
cento annuo, attualmente praticato dalla Cassa depositi e
prestiti, occorrono circa 0,11 lire per ammortizzare in venti
anni il prestito di lire 1 (lire 1.000 miliardi x 0,10954648 =
lire 109.546.480.000).
La rata in scadenza nel 1995 dovrà essere maggiorata di lire
76 miliardi per tenere conto degli interessi di
preammortamento delle somme erogate nel corso del 1994
ipotizzando un periodo medio di dieci mesi:
11.000 mld x 9 per cento x 10 mesi
---------------------------------- = lire 76 miliardi
1.200 (in cifra tonda)
* * *
Con l'articolo 6 si consente di utilizzare le risorse
derivanti dai contributi per la Gescal, già destinate alla
ricostruzione ed alla riparazione di immobili ad uso abitativo
distrutti o danneggiati dalle avversità atmosferiche di cui ai
decreti-legge 4 dicembre 1992, n.471, convertito dalla legge
1^ febbraio 1993, n.25, e 4 novembre 1992,
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n.426, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 dicembre
1992, n.497, anche per la realizzazione di interventi aventi
medesime finalità conseguenti agli eventi alluvionali di cui
al presente decreto.
I finanziamenti stanziati nell'articolo 1, comma 10, della
legge 23 dicembre 1992, n.498, individuati in una misura
massima di 250 miliardi di lire, ulteriormente integrati di
lire 50 miliardi nell'anno 1994, risultano sufficienti a
coprire le ulteriori richieste che perverranno dalle regioni
colpite dagli eventi alluvionali di cui al presente decreto.
Invero, le richieste pervenute per eventi alluvionali
pregressi ammontano a circa 32 miliardi di lire.
* * *
L'articolo 7 destina lire 50 miliardi all'ANAS e lire 50
miliardi alle province per la copertura dei maggiori oneri,
anche per mutui, sostenuti per il ripristino rispettivamente
delle autostrade e delle strade statali e provinciali
danneggiate dagli eventi alluvionali di cui al presente
decreto nelle regioni di cui agli articoli 1 e 2.
All'onere complessivo, valutato in lire 100 miliardi, si
provvede a carico del maggiore introito per soprapprezzo
affluito al Fondo centrale di garanzia per le autostrade e le
ferrovie metropolitane, ai sensi dell'articolo 11, comma 2,
della legge 29 dicembre 1990, n.407, che presenta, ai fini
della copertura finanziaria, le necessarie disponibilità.
* * *
Per quanto riguarda in particolare l'articolo 8, si
rappresenta quanto segue.
Per le imprese industriali danneggiate è previsto uno
stanziamento di 50 miliardi di lire per far fronte a maggiori
esigenze di contributi a fondo perduto.
Nel campo dell'agricoltura va tenuto presente che nei
territori delle regioni individuate agli articoli 1 e 2 i
danni maggiori sono a carico delle strutture fondiarie, mentre
quelli ai frutti pendenti sono di minore entità e più
localizzati.
A fronte dei danni stimati dalle regioni si rende
indispensabile attivare gli interventi del Fondo di
solidarietà nazionale di cui alla legge 14 febbraio 1992,
n.185.
In via d'urgenza, per l'applicazione dell'articolo 8, comma
3, del presente decreto-legge, che richiama gli interventi
della legge 14 febbraio 1992, n.185, è stata stanziata la
somma di lire 125 miliardi ad integrazione del citato Fondo di
solidarietà nazionale.
Nel settore dei trasporti i danni causati dai fenomeni
alluvionali in data 23 e 24 settembre 1993 hanno interessato
le ferrovie in concessione Torino-Ceres, Canavesana e
Domodossola-confine svizzero e la ferrovia in gestione
commissariale governativa Genova-Casella, provocando
l'interruzione dell'esercizio ferroviario.
Sono di seguito sinteticamente descritti i danni subìti
corredati da una prima stima di massima delle occorrenze
necessarie al ripristino dell'esercizio.
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Regione Piemonte
Le piogge torrenziali verificatesi nella regione Piemonte
nei giorni 23 e 24 settembre 1993 hanno provocato la piena dei
torrenti Stura ed Orco che ha travolto alcune opere d'arte e
parte della sede ferroviaria delle linee in concessione SATTI
Spa di Torino.
Egualmente gli stessi eventi alluvionali hanno causato frane
e danneggiamenti alla linea ferroviaria Domodossola-confine
svizzero, in concessione alla Società subalpina di imprese
ferroviarie Srl.
In dettaglio:
FERROVIA TORINO-CERES
Tratta Germagnano-Ceres
La piena del torrente Stura ha causato il crollo totale del
ponte ad arco in calcestruzzo, a due luci di 17 metri,
compresa la pila centrale, alla progressiva chilometro 37+320
e chilometro 37+401, nonché dell'argine a difesa del
rilevamento ferroviario per circa 70 metri in corrispondenza
della progressiva chilometro 39+345 a monte del ponte
crollato.
Sono state segnalate erosioni alle fondazioni delle prime due
pile del ponte a più luci alla progressiva chilometro 40+766,
in località Mezzenile. Sono in corso ulteriori accertamenti
sulle altre opere d'arte.
Le valutazioni delle opere occorrenti per il ripristino della
sede ferroviaria e delle opere d'arte danneggiate o distrutte
ammontano a lire 4.600 milioni in lavori.
FERROVIA DEL CANAVESE
Tratta Rivarolo-Pont
La piena del torrente Orco del 24 settembre 1993 ha provocato
il crollo e l'asportazione della pila destra in alveo del
ponte a tre luci, ciascuna di metri 27,4, in travata metallica
continua, al chilometro 14+967.
La travata è rimasta apparentemente integra.
Tratta Settimo-Rivarolo
La piena del torrente Malone in località San Benigno, al
chilometro 9910, dove si trova un'opera a 5 arcate per
complessivi metri 79, ha causato fessurazioni negli archi in
corrispondenza delle pile.
La valutazione degli interventi occorrenti ammonta a lire 355
milioni in lavori.
FERROVIA DOMODOSSOLA-CONFINE SVIZZERO
Le piogge, cadute in notevoli quantità, si sono protratte in
zona dal 22 al 25 settembre 1993 ed hanno causato frane e
smottamenti in
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diversi tratti della linea con la necessità di urgenti
interventi di ripristino per i quali la concessionaria, con
dettagliata relazione, ha quantificato una spesa complessiva
di lire 800 milioni in lavori. La natura degli interventi è
dello stesso tipo già descritto per il ripristino della sede e
dell'armamento delle due ferrovie sopra citate.
Regione Liguria
FERROVIA GENOVA-CASELLA
Le piogge cadute con carattere alluvionale nelle stesse
giornate del 23 e 24 settembre 1993 hanno determinato la
necessità di interrompere il servizio ferroviario a causa
delle numerose erosioni della sede ferroviaria in diversi
tratti della linea, su tutta la sua lunghezza, nonché uno
smottamento di terreno a monte, al chilometro 6+165, che ha
ostruito la sede.
La gestione governativa ha trasmesso un dettagliato elenco
delle opere occorrenti per il ripristino della sede
ferroviaria, comprendente il rafforzamento di scarpate a mezzo
di gabbionate e rinterri, la ricostruzione di muretti di
sostegno o contenimento del corpo stradale o della
massicciata, il rifacimento di cunette e tombini, la revisione
dell'armamento nei tratti di cui sopra, stimando un costo
complessivo di lire 900 milioni.
Alla luce di quanto sopra esposto, le occorrenze per poter
fare fronte all'attuale fase di emergenza ed eseguire gli
interventi indispensabili per il ripristino dell'esercizio
ferroviario ammontano a lire 6.700 milioni in lavori per un
fabbisogno globale, tenendo conto di spese generali ed IVA,
pari a circa 8.000 milioni.
Si rappresenta tuttavia che tale stima riguarda i danni ad
oggi rilevati, significando che il permanere di condizioni
atmosferiche avverse potrebbe aggravare la situazione delle
infrastrutture già danneggiate.
Si ritiene pertanto che il reale fabbisogno, a seguito di
stime e rilevamenti dettagliati, possa quantificarsi in circa
lire 10.000 milioni.
Risultano poi danneggiati ad una prima rilevazione edifici
monumentali che necessitano di interventi di vario tipo, dalla
deumidificazione al restauro delle opere pittoriche ed
architettoniche.
Nella città di Genova la chiesa di Sant'Ambrogio è stata
allagata fino ad un'altezza di metri 1,75; nella Commenda di
Prè il campanile è stato danneggiato da un fulmine ed il tetto
sottostante della chiesa è stato interessato dalla caduta dei
massi.
La gran parte dei casi richiede di intervenire sui tetti e
sul consolidamento degli intonaci degli affreschi e degli
arredi fissi.
E' stato danneggiato in modo notevole il ponte sul Bisagno,
che richiede interventi urgenti onde scongiurare più gravi e
pericolosi danni. Si è stimata una spesa di lire 1.000
milioni.
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Calcolo dell'onere
Spesa media
(in milioni di lire)
Edifici interessati (ad una prima
rilevazione) n. 10 ................ 400 = lire 4.000
Ponte sul Bisagno ................. 1.000 = lire 1.000
TOTALE ... lire 5.000
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Per quanto riguarda l'articolo 11, relativo alla copertura
finanziaria, si fa presente che l'importo di lire 43 miliardi,
già posto a carico del Fondo per la protezione civile nel
decaduto decreto-legge 6 dicembre 1993, n.504, viene ora posto
a carico dei pertinenti capitoli di spesa ai quali nel
frattempo dette risorse sono state assegnate nel corso del
1993 con appositi decreti di variazione del bilancio.
A detto Fondo, tenuto conto dell'andamento delle esigenze di
intervento straordinario, saranno inoltre assicurati ulteriori
appositi finanziamenti in sede di ripartizione delle quote di
gettito fiscale del cosiddetto "8 per mille" dell'IRPEF,
secondo le procedure stabilite dalla vigente legislazione.
Relativamente, poi, alla copertura finanziaria per lire 50
miliardi posta a carico del sopracitato Fondo centrale di
garanzia per le autostrade e le ferrovie metropolitane, si fa
altresì presente che lo stesso dispone delle risorse
necessarie.
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