Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XII Legislatura

Documento


666
DDL0047-0003
Progetto di legge Camera n. 47 - testo presentato - (DDL12-47)
(suddiviso in 18 Unità Documento)
Unità Documento n.3 (che inizia a pag.8 dello stampato)
...C47. TESTIPDL
...C47.
Pag. 8 RELAZIONE TECNICA (Articolo 11- ter, comma 2, della legge 5 agosto 1978, n. 468, introdotto dall'articolo 7 della legge 23 agosto 1988, n. 362). Gli articoli 1 e 2 autorizzano una spesa di lire 250 miliardi, suddivisa in ragione di lire 75 miliardi per la regione Liguria, lire 75 miliardi per la regione Piemonte, lire 30 miliardi per la regione Valle d'Aosta, lire 20 miliardi per la regione Lombardia, lire 20 miliardi per la regione Toscana e lire 5 miliardi, rispettivamente, per ciascuna delle regioni Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Sardegna, Puglia e Sicilia, quale contributo straordinario dello Stato diretto alla realizzazione degli interventi di prima emergenza conseguenti agli eventi alluvionali dei mesi di settembre-dicembre 1993. Gli indicati stanziamenti nelle regioni Liguria, Piemonte, Lombardia e Toscana, dovranno essere ripartiti a seguito di una considerazione dei danni provocati dal maltempo oggetto del presente decreto e di quelli provocati dalle avversità atmosferiche dell'anno 1992, limitatamente alla tipologia degli interventi considerati nello stesso decreto. Tale indicazione è ispirata ad una logica di ottimizzazione delle risorse disponibili e ad una valutazione di carattere tecnico, in base alla quale il costo per la ripartizione di un danno si abbassa di circa il 30 per cento se sul danno si interviene in un'unica soluzione. I predetti contributi sono, in particolare, destinati, sulla base di priorità indicate nell'articolo 3, in primis alla riparazione dei danni subìti dalle infrastrutture viarie, idriche, fognarie, igienico-sanitarie, alla realizzazione delle opere di consolidamento dei dissesti idrogeologici e di riassetto idraulico della rete idrogeologica e, in misura che non può superare il 30 per cento delle somme totali destinate alla regione, al ristoro dei danni subìti dai beni mobili appartenenti a privati cittadini. Nell'ambito dell'indicato stanziamento, una quota pari a lire 32 miliardi, rispettivamente, per le regioni Liguria e Piemonte e a lire 11 miliardi per la regione Valle d'Aosta è stata finalizzata agli interventi di manutenzione idraulica degli ecosistemi fluviali previsti dall'articolo 3, comma 4, del decreto-legge 20 maggio 1993, n.148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n.236, attribuendo ai predetti interventi priorità nell'ambito dei programmi previsti dal citato decreto-legge n.148 del 1993. Gli stanziamenti di cui agli articoli 1 e 2 si configurano, come già accennato in precedenza, quale contributo straordinario diretto ad integrare le disponibilità già esistenti nei bilanci degli enti locali interessati. Pag. 9 L'entità complessiva dei danni, invero, risulta, dalle stime pervenute dalle prefetture interessate, di gran lunga superiore agli stanziamenti disponibili. Allo stato, comunque, sono stati segnalati i seguenti danni nei centri maggiormente colpiti.
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC47 ZZ12 ZZRT ZZPR
  Regione Liguria
  Il comune più colpito è quello di Genova, nel quale si
  sono valutati danni per lire 250 miliardi, per interventi
  diretti:
  al ripristino degli alvei dei torrenti, delle strade e dei
  ponti;
  alla messa in sicurezza dei versanti in frana ed alla
  bonifica montana;
  alla ricostruzione del sistema fognario ed agli sgombri dei
  collettori secondari;
  alla riparazione degli immobili.
  A tali importi devono poi aggiungersi i danni ad opere di
  competenza statale che ammontano ad oltre 25 miliardi di
  lire.
  Per quanto riguarda, poi, i comuni della provincia sono stati
  segnalati danni per oltre 50 miliardi di lire.
  Regione Piemonte
  Le province più colpite sono quelle di Novara,
  Alessandria, Torino, Vercelli ed Asti.
  I danni sono stati stimati intorno a 800 miliardi di lire e
  riguardano in particolare danni alla viabilità, alle opere
  pubbliche ed alle infrastrutture private; estremamente
  necessaria risulta, inoltre, la messa in sicurezza dei
  versanti.
  Regione Valle d'Aosta
  Sono stati segnalati nella provincia di Aosta i seguenti
  danni:
  viabilità ......................  L.  40,8 miliardi
  reti fognarie ..................  "   38,3 miliardi
  stabilizzazione versanti .......  "  100,2 miliardi
  opere idrauliche ...............  "  155,7 miliardi
  infrastrutture private e varie .  "   70,6 miliardi
                        TOTALE ...  L. 405,6 miliardi
 
                              Pag. 10
 
  Regione Lombardia
  Risultano colpite dal maltempo, seppure in maniera
  differente, tutte le province della regione.
  L'ammontare complessivo dei danni subìti dalle opere di
  competenza regionale, sulla base di stime pervenute nella
  immediata emergenza dalle prefetture interessate e da alcuni
  comuni particolarmente colpiti dal maltempo, si attesta
  intorno ai 70 miliardi di lire.
  A tale prima stima devono aggiungersi i danni ad opere di
  competenza statale.
  Regione Toscana
  I danni nella regione ammontano a circa 100 miliardi di
  lire.
  Tale stima è approssimativa ed effettuata nella prima
  emergenza.
  L'accertamento dei danni, tuttavia, è in corso ad opera degli
  organi tecnici competenti, al fine di determinare una stima
  più puntuale.
  Regione Lazio
  Nella regione Lazio le zone del territorio maggiormente
  colpite risultano quelle delle province di Frosinone e Latina
  dove i maggiori danni si sono verificati nel settore
  industriale.
  Nella sola provincia di Frosinone la prefettura ha
  quantificato i danni subìti dai privati cittadini in lire 7
  miliardi.
  E' in corso l'accertamento complessivo dei danni.
  Regione Friuli-Venezia Giulia
  Dai sopralluoghi effettuati a cura della regione risulta
  una prima stima di danni pari a circa 80 miliardi di lire,
  comprensivi, tuttavia, dei danni subìti dalle infrastrutture
  industriali.
  Regione Veneto
  Sono state interessate soprattutto la provincia di
  Belluno, con oltre lire 56 miliardi di danni, la provincia di
  Vicenza, con oltre 17 miliardi di danni, la provincia di
  Rovigo e quella di Treviso a causa delle esondazioni di
  importanti corsi d'acqua.
  Regione Sardegna
  Per il maltempo dei mesi di ottobre e novembre 1993 la
  regione, che ha potuto concludere una fase importante
  dell'accertamento dei danni, li fa ammontare ad oltre lire 188
  miliardi distribuiti su 30 comuni.
 
                              Pag. 11
 
  Regione Sicilia
  La Sicilia è stata prima interessata da violenti
  nubifragi, quindi da mareggiate che hanno prodotto
  notevolissimi danni alle strutture costiere e ai ponti.  Sono
  state interessate, con varia intensità, le province di
  Palermo, Messina, Agrigento e Trapani.
  Regione Puglia
  In questa regione i danni si sono manifestati in modo più
  intenso nella provincia di Lecce ove, secondo notizie fornite
  nella immediatezza degli eventi, furono interessati 35 comuni
  per un ammontare di oltre lire 60 miliardi.  Marginalmente è
  stata colpita anche la provincia di Brindisi.
                           *  *  *
  L'articolo 4 autorizza la Cassa depositi e prestiti a
  concedere alle regioni, alle province, ai comuni ed alle
  comunità montane mutui ventennali per il complessivo importo
  di lire 2.000 miliardi al fine di fronteggiare le necessità
  derivanti dai danni provocati dagli eventi alluvionali in
  questione al settore delle opere pubbliche.
  Per i suddetti mutui, la cui ripartizione da effettuarsi con
  decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è
  subordinata alla redazione da parte delle regioni di un piano
  provvisorio di interventi da sottoporre al parere delle
  autorità di bacino, è previsto il concorso dello Stato in
  misura del 50 per cento dell'onere stesso.
  L'onere a carico dello Stato è valutato in lire 186 miliardi
  per l'anno 1995 ed in lire 110 miliardi a decorrere dall'anno
  1996.  L'importo delle rate di ammortamento si determina in
  lire 110 miliardi annui, tenuto conto che, al tasso del 9 per
  cento annuo, attualmente praticato dalla Cassa depositi e
  prestiti, occorrono circa 0,11 lire per ammortizzare in venti
  anni il prestito di lire 1 (lire 1.000 miliardi x 0,10954648 =
  lire 109.546.480.000).
  La rata in scadenza nel 1995 dovrà essere maggiorata di lire
  76 miliardi per tenere conto degli interessi di
  preammortamento delle somme erogate nel corso del 1994
  ipotizzando un periodo medio di dieci mesi:
        11.000 mld x 9 per cento x 10 mesi
        ----------------------------------  = lire 76 miliardi
                   1.200                      (in cifra tonda)
                           *  *  *
  Con l'articolo 6 si consente di utilizzare le risorse
  derivanti dai contributi per la Gescal, già destinate alla
  ricostruzione ed alla riparazione di immobili ad uso abitativo
  distrutti o danneggiati dalle avversità atmosferiche di cui ai
  decreti-legge 4 dicembre 1992, n.471, convertito dalla legge
  1^ febbraio 1993, n.25, e 4 novembre 1992,
 
                              Pag. 12
 
  n.426, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 dicembre
  1992, n.497, anche per la realizzazione di interventi aventi
  medesime finalità conseguenti agli eventi alluvionali di cui
  al presente decreto.
  I finanziamenti stanziati nell'articolo 1, comma 10, della
  legge 23 dicembre 1992, n.498, individuati in una misura
  massima di 250 miliardi di lire, ulteriormente integrati di
  lire 50 miliardi nell'anno 1994, risultano sufficienti a
  coprire le ulteriori richieste che perverranno dalle regioni
  colpite dagli eventi alluvionali di cui al presente decreto.
  Invero, le richieste pervenute per eventi alluvionali
  pregressi ammontano a circa 32 miliardi di lire.
                           *  *  *
  L'articolo 7 destina lire 50 miliardi all'ANAS e lire 50
  miliardi alle province per la copertura dei maggiori oneri,
  anche per mutui, sostenuti per il ripristino rispettivamente
  delle autostrade e delle strade statali e provinciali
  danneggiate dagli eventi alluvionali di cui al presente
  decreto nelle regioni di cui agli articoli 1 e 2.
  All'onere complessivo, valutato in lire 100 miliardi, si
  provvede a carico del maggiore introito per soprapprezzo
  affluito al Fondo centrale di garanzia per le autostrade e le
  ferrovie metropolitane, ai sensi dell'articolo 11, comma 2,
  della legge 29 dicembre 1990, n.407, che presenta, ai fini
  della copertura finanziaria, le necessarie disponibilità.
                           *  *  *
  Per quanto riguarda in particolare l'articolo 8, si
  rappresenta quanto segue.
  Per le imprese industriali danneggiate è previsto uno
  stanziamento di 50 miliardi di lire per far fronte a maggiori
  esigenze di contributi a fondo perduto.
  Nel campo dell'agricoltura va tenuto presente che nei
  territori delle regioni individuate agli articoli 1 e 2 i
  danni maggiori sono a carico delle strutture fondiarie, mentre
  quelli ai frutti pendenti sono di minore entità e più
  localizzati.
  A fronte dei danni stimati dalle regioni si rende
  indispensabile attivare gli interventi del Fondo di
  solidarietà nazionale di cui alla legge 14 febbraio 1992,
  n.185.
  In via d'urgenza, per l'applicazione dell'articolo 8, comma
  3, del presente decreto-legge, che richiama gli interventi
  della legge 14 febbraio 1992, n.185, è stata stanziata la
  somma di lire 125 miliardi ad integrazione del citato Fondo di
  solidarietà nazionale.
  Nel settore dei trasporti i danni causati dai fenomeni
  alluvionali in data 23 e 24 settembre 1993 hanno interessato
  le ferrovie in concessione Torino-Ceres, Canavesana e
  Domodossola-confine svizzero e la ferrovia in gestione
  commissariale governativa Genova-Casella, provocando
  l'interruzione dell'esercizio ferroviario.
  Sono di seguito sinteticamente descritti i danni subìti
  corredati da una prima stima di massima delle occorrenze
  necessarie al ripristino dell'esercizio.
 
                              Pag. 13
 
  Regione Piemonte
  Le piogge torrenziali verificatesi nella regione Piemonte
  nei giorni 23 e 24 settembre 1993 hanno provocato la piena dei
  torrenti Stura ed Orco che ha travolto alcune opere d'arte e
  parte della sede ferroviaria delle linee in concessione SATTI
  Spa di Torino.
  Egualmente gli stessi eventi alluvionali hanno causato frane
  e danneggiamenti alla linea ferroviaria Domodossola-confine
  svizzero, in concessione alla Società subalpina di imprese
  ferroviarie Srl.
  In dettaglio:
  FERROVIA TORINO-CERES
  Tratta Germagnano-Ceres
  La piena del torrente Stura ha causato il crollo totale del
  ponte ad arco in calcestruzzo, a due luci di 17 metri,
  compresa la pila centrale, alla progressiva chilometro 37+320
  e chilometro 37+401, nonché dell'argine a difesa del
  rilevamento ferroviario per circa 70 metri in corrispondenza
  della progressiva chilometro 39+345 a monte del ponte
  crollato.
  Sono state segnalate erosioni alle fondazioni delle prime due
  pile del ponte a più luci alla progressiva chilometro 40+766,
  in località Mezzenile.  Sono in corso ulteriori accertamenti
  sulle altre opere d'arte.
  Le valutazioni delle opere occorrenti per il ripristino della
  sede ferroviaria e delle opere d'arte danneggiate o distrutte
  ammontano a lire 4.600 milioni in lavori.
  FERROVIA DEL CANAVESE
  Tratta Rivarolo-Pont
  La piena del torrente Orco del 24 settembre 1993 ha provocato
  il crollo e l'asportazione della pila destra in alveo del
  ponte a tre luci, ciascuna di metri 27,4, in travata metallica
  continua, al chilometro 14+967.
  La travata è rimasta apparentemente integra.
  Tratta Settimo-Rivarolo
  La piena del torrente Malone in località San Benigno, al
  chilometro 9910, dove si trova un'opera a 5 arcate per
  complessivi metri 79, ha causato fessurazioni negli archi in
  corrispondenza delle pile.
  La valutazione degli interventi occorrenti ammonta a lire 355
  milioni in lavori.
  FERROVIA DOMODOSSOLA-CONFINE SVIZZERO
  Le piogge, cadute in notevoli quantità, si sono protratte in
  zona dal 22 al 25 settembre 1993 ed hanno causato frane e
  smottamenti in
 
                              Pag. 14
 
  diversi tratti della linea con la necessità di urgenti
  interventi di ripristino per i quali la concessionaria, con
  dettagliata relazione, ha quantificato una spesa complessiva
  di lire 800 milioni in lavori.  La natura degli interventi è
  dello stesso tipo già descritto per il ripristino della sede e
  dell'armamento delle due ferrovie sopra citate.
  Regione Liguria
  FERROVIA GENOVA-CASELLA
  Le piogge cadute con carattere alluvionale nelle stesse
  giornate del 23 e 24 settembre 1993 hanno determinato la
  necessità di interrompere il servizio ferroviario a causa
  delle numerose erosioni della sede ferroviaria in diversi
  tratti della linea, su tutta la sua lunghezza, nonché uno
  smottamento di terreno a monte, al chilometro 6+165, che ha
  ostruito la sede.
  La gestione governativa ha trasmesso un dettagliato elenco
  delle opere occorrenti per il ripristino della sede
  ferroviaria, comprendente il rafforzamento di scarpate a mezzo
  di gabbionate e rinterri, la ricostruzione di muretti di
  sostegno o contenimento del corpo stradale o della
  massicciata, il rifacimento di cunette e tombini, la revisione
  dell'armamento nei tratti di cui sopra, stimando un costo
  complessivo di lire 900 milioni.
  Alla luce di quanto sopra esposto, le occorrenze per poter
  fare fronte all'attuale fase di emergenza ed eseguire gli
  interventi indispensabili per il ripristino dell'esercizio
  ferroviario ammontano a lire 6.700 milioni in lavori per un
  fabbisogno globale, tenendo conto di spese generali ed IVA,
  pari a circa 8.000 milioni.
  Si rappresenta tuttavia che tale stima riguarda i danni ad
  oggi rilevati, significando che il permanere di condizioni
  atmosferiche avverse potrebbe aggravare la situazione delle
  infrastrutture già danneggiate.
  Si ritiene pertanto che il reale fabbisogno, a seguito di
  stime e rilevamenti dettagliati, possa quantificarsi in circa
  lire 10.000 milioni.
  Risultano poi danneggiati ad una prima rilevazione edifici
  monumentali che necessitano di interventi di vario tipo, dalla
  deumidificazione al restauro delle opere pittoriche ed
  architettoniche.
  Nella città di Genova la chiesa di Sant'Ambrogio è stata
  allagata fino ad un'altezza di metri 1,75; nella Commenda di
  Prè il campanile è stato danneggiato da un fulmine ed il tetto
  sottostante della chiesa è stato interessato dalla caduta dei
  massi.
  La gran parte dei casi richiede di intervenire sui tetti e
  sul consolidamento degli intonaci degli affreschi e degli
  arredi fissi.
  E' stato danneggiato in modo notevole il ponte sul Bisagno,
  che richiede interventi urgenti onde scongiurare più gravi e
  pericolosi danni.  Si è stimata una spesa di lire 1.000
  milioni.
 
                              Pag. 15
 
                      Calcolo dell'onere
                                          Spesa media
                                      (in milioni di lire)
  Edifici interessati (ad una prima
  rilevazione) n. 10 ................    400 = lire 4.000
       Ponte sul Bisagno .................  1.000 = lire 1.000
                           TOTALE ...          lire 5.000
                           *  *  *
  Per quanto riguarda l'articolo 11, relativo alla copertura
  finanziaria, si fa presente che l'importo di lire 43 miliardi,
  già posto a carico del Fondo per la protezione civile nel
  decaduto decreto-legge 6 dicembre 1993, n.504, viene ora posto
  a carico dei pertinenti capitoli di spesa ai quali nel
  frattempo dette risorse sono state assegnate nel corso del
  1993 con appositi decreti di variazione del bilancio.
  A detto Fondo, tenuto conto dell'andamento delle esigenze di
  intervento straordinario, saranno inoltre assicurati ulteriori
  appositi finanziamenti in sede di ripartizione delle quote di
  gettito fiscale del cosiddetto "8 per mille" dell'IRPEF,
  secondo le procedure stabilite dalla vigente legislazione.
  Relativamente, poi, alla copertura finanziaria per lire 50
  miliardi posta a carico del sopracitato Fondo centrale di
  garanzia per le autostrade e le ferrovie metropolitane, si fa
  altresì presente che lo stesso dispone delle risorse
  necessarie.
 
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