Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XII Legislatura

Documento


69494
STA0090-0332
Stenografico d'Aula n. 90 del 7 novembre 1994 (STA12-90)
(suddiviso in 387 Unità Documento)
Unità Documento n.332 (che inizia a pag.4742 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.331)
SVOLGIMENTO: 3 - 00303; 3 - 00304; 3 - 00305; 3 - 00306; 3 - 00307; 3 - 00308; 3 - 00309; 3 - 00310; 3 - 00311 3 - 00312; 3 - 00313.
...SVOLGIMENTO: 3 - 00303; 3 - 00304; 3 - 00305; 3 - 00306; 3 - 00307; 3 - 00308; 3 - 00309; 3 - 00310; 3 - 00311 3 - 00312; 3 - 00313.
OMBRETTA FUMAGALLI CARULLI, Sottosegretario di Stato per la protezione civile. ZZGOV GOVERNO
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE IRENE PIVETTI PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE IGNAZIO LA RUSSA (ore 21,45).
ZZSTA ZZRES ZZSTA071194 ZZSTA941107 ZZSTA001194 ZZSTA000094 ZZSTA90 ZZCAPRE ZZ12
    OMBRETTA FUMAGALLI  CARULLI,  Sottosegretario di Stato
  per la protezione civile.  Signora Presidente, onorevoli
  colleghi, sono ritornata poco fa, direi quasi pochi minuti
  fa, insieme al Presidente del Consiglio, da un sopralluogo
  fatto nella zona del Cuneese.  Mi scuseranno gli onorevoli
  parlamentari se
  non potrò essere esauriente come avrei voluto, dato il
  tempo assai ridotto e ristretto  sia per la mia assenza da
  Roma, essendomi appunto recata sul luogo, sia anche per il
  fatto che abbiamo ricevuto le interrogazioni parlamentari
  soltanto intorno alle 19 e non siamo riusciti, a quel
  punto, a raccogliere tutti i dati che avrei voluto poter
  fornire in questa seduta.
    Va da sé che alla fine della raccolta dei dati sarà mia
  cura essere presente ove questo o l'altro ramo del
  Parlamento lo richiedesse.
    Vorrei svolgere in questa sede una relazione sull'attività
  di supporto per le calamità connesse al rischio
  idrogeologico nelle regioni Piemonte e Valle d'Aosta;
  attività che è stata coordinata dal mio dipartimento fino
  alle 13 di oggi.  Non ho con me i dati successivi anche
  perché se li avessi chiesti, avrei necessariamente
  distolto l'attenzione dei funzionari da quelle attività
  ancora di carattere emergenziale che sono in corso.
    Il dipartimento ha convocato i servizi tecnici nazionali,
  come il servizio geologico, il servizio nazionale dighe,
  il servizio idrografico, così come ha convocato ed ha
  preso contatti per organizzare sopralluoghi nell'area
  colpita dall'evento con l'Istituto ricerca e protezione
  del CNR di Torino, che ha provveduto ad attuare una
  puntuale ricognizione sul territorio per censire le aree
  esondate e quelle in frana.  Sono state inoltre impegnate
  le unità operative del gruppo nazionale difesa catastrofi
  idrogeologiche.  Con i responsabili dei servizi tecnici
  nazionali sono stati organizzati sopralluoghi tecnici per
  la valutazione della pericolosità di alcuni invasi nella
  provincia di Torino e, questo pomeriggio - posso
  aggiungere - anche nella provincia di Cuneo.  Erano con me
  anche due periti (un ingegnere e un geologo) dei servizi
  tecnici nazionali deputati ai problemi delle dighe.
    I tecnici del gruppo nazionale difesa catastrofi
  idrogeologiche e dei servizi tecnici nazionali, attraverso
  il coordinamento del dipartimento stanno già ora
  elaborando una prima valutazione delle aree e delle zone
  colpite dall'evento calamitoso.  Dico "già ora" perché
  purtroppo sono previsti peggioramenti nelle prossime ore.
  Sono stati inviati
 
                             Pag. 4743
 
  i tecnici del servizio dighe per valutare la  pericolosità
  reale in particolare della diga di Spina in provincia di
  Torino.  Il magistrato del Po di Parma e i provveditorati
  regionali delle opere pubbliche di Torino, Genova e Milano
  hanno fornito in tempi reali elementi sulla situazione
  idrografica connessa agli eventi calamitosi.
    Abbiamo dato grande importanza anche al settore sanitario,
  oltre a quello tecnico-scientifico, sul quale ho appena
  riferito.
    Per quanto riguarda il settore sanitario, la situazione è
  sotto controllo per l'ospedale di Asti, funzionante per
  quanto riguarda luce, acqua potabile e riscaldamento; non
  ha problemi, almeno allo stato attuale, per eventuali
  ulteriori ricoveri.  Per quanto concerne l'ospedale di
  Cuneo, la situazione è pressoché normale.  L'ospedale ha
  ricoverato anche alcuni pazienti trasferiti dalla
  rianimazione dell'ospedale di Alba.  Vercelli è in
  situazione di normalità ed ha - almeno fino alle 19 di
  questa sera - circa 40 posti letto liberi.  Maggiori
  problemi si registrano negli ospedali di Alessandria e di
  Alba.  Ad Alessandria si sta procedendo in modo ordinato al
  trasferimento dei ricoverati in altri ospedali, in
  particolare in quelli di Casale, Novi, Voghera, Tortona e
  nel centro di neurochirurgia di Novara.  Entro questa sera
  verranno spostati tutti i pazienti.  Ad Alba l'ospedale
  funziona ma solo con cucina da campo e autobotti per
  l'acqua potabile; vi è corrente elettrica e hanno ancora
  letti disponibili.  Devo dire che Alba è stata una delle
  città più drammaticamente colpite; nella giornata di ieri
  era stata segnalata come particolarmente grave la
  situazione dell'ospedale.  L'ENEL ha potuto attivare il
  servizio e già ieri sera la luce, almeno in parte, era
  tornata nelle strutture pubbliche essenziali.
    Il centro emergenza sanitaria 118 di Torino continua
  l'opera di coordinamento degli elicotteri per interventi
  sanitari.  Gli elicotteri del soccorso alpino hanno tratto
  in salvo un bambino di un anno e sette adulti.  Ad
  Alessandria sta entrando in funzione il posto medico di
  primo soccorso del treno Copifer, uno dei treni del
  dipartimento della protezione civile in grado di
  accogliere, sfamare, ricoverare ed eventualmente anche
  curare 200 persone.  Sta entrando in funzione anche
  il posto medico della Croce rossa italiana.  Centri di
  primo soccorso medico e sociale sono stati installati da
  associazioni di volontariato con componente sanitaria.  Non
  sono state segnalate dalle prefetture situazioni
  igienico-sanitarie di rilievo.
    Per quanto riguarda la dislocazione dei potabilizzatori
  della Croce rossa, la situazione è la seguente: un
  potabilizzatore grande ad Alessandria, uno medio a
  Gabiano, un potabilizzatore grande con gruppi elettrogeni
  e tralicci illuminanti ad Alba.
    Per il volontariato debbo dire che abbiamo avuto una
  risposta di grande generosità, poiché nel giro di mezza
  giornata abbiamo potuto assicurare la presenza nel
  territorio di 1400 persone, volontari professionali
  specifici.  In particolare hanno inviato squadre di
  volontari le seguenti associazioni: sommozzatori del
  Garda, soccorso alpino, associazione nazionale alpini,
  subacquei sommozzatori, radio amatori (i quali sono stati
  essenziali proprio nel momento in cui vi era
  l'interruzione delle telecomunicazioni, che in alcuni
  punti del territorio permane tutt'ora), le unità cinofile,
  l'associazione nazionale pubblica assistenza e la
  Misericordia d'Italia.  Una parola di particolare
  apprezzamento va proprio alle pubbliche assistenze e alla
  Misericordia, che sono venute da Firenze con l'esperienza
  e la specifica professionalità che esse avevano acquisito
  nella purtroppo recente alluvione di Firenze.
    Sono operanti complessivamente nelle zone colpite 1.800
  volontari, oltre 200 ambulanze (mezzi del volontariato),
  elicotteri, idrovore, fotoelettriche, gruppi elettrogeni,
  cucine da campo, alloggiamenti per tende complete, autobus
  con cucine, fuoristrada, battelli con sommozzatori.  I
  volontari sono in collegamento con le prefetture e con il
  comando regione militare nord-ovest.
    Quanto ai materiali ed ai mezzi, il servizio materiali e
  mezzi del dipartimento ha provveduto a dare l'ordine di
  movimentare un convoglio Copifer (convoglio di pronto
  intervento ferroviario), un mezzo - come dicevo prima -
  completamente autonomo per quanto riguarda anche -
  aggiungo ora - la potabilizzazione dell'acqua per la
  cucina e quant'altro.  Tale convoglio, che garantisce
 
                             Pag. 4744
 
  200 posti letto, è già arrivato ed operante  presso la
  stazione di Alessandria.  Sta per partire - è già stato
  allertato - anche un secondo convoglio Copifer, da Bari,
  con una capacità di recezione più o meno analoga (circa
  180, se non 200 persone).
    Sono allertati i competenti comandi militari della zona
  per l'eventuale invio da parte del dipartimento di 225
  roulottes  da Vercelli e 505 da Grosseto.  Per
  facilitare i compiti dell'eventuale invio dei mezzi
  mobili, è stato mobilitato anche l'ACI (automobile club
  italiano).  E' stato inoltre inviato al prefetto di Asti,
  che lo gestirà, un potabilizzatore di proprietà del
  dipartimento.
    La mobilitazione della Croce rossa è stata ingente: ha
  messo a disposizione due potabilizzatori in grado di
  produrre 120 mila litri di acqua al giorno in sacchetti e
  200 mila litri in cisterna; inoltre ha messo a
  disposizione 18 gruppi elettrogeni di diversa potenza, 3
  mila coperte, 6 tralicci per l'illuminazione e mille capi
  vestiario invernali.
    Vari problemi si sono avuti nel settore delle
  telecomunicazioni.  Il servizio telecomunicazione del
  dipartimento della protezione civile presso la Presidenza
  del Consiglio ha immediatamente reso disponibile da
  Firenze un sistema terrestre Argo per le
  telecomunicazioni, che si è portato sulle zone colpite per
  garantire così collegamenti di emergenza.
    Fin dall'inizio si è stabilito uno stretto contatto con la
  sala operativa Telecom Italia per seguire la situazione di
  crisi nel settore delle telecomunicazioni.
    I volontari stanno collaborando anch'essi - lo ricordo -
  proprio nel settore delle telecomunicazioni, poiché nelle
  zone investite dal maltempo si sono utilizzati
  collegamenti radio HF con i radioamatori dell'ARI.  Proprio
  oggi, recandomi ad Alba, ho registrato che, in assenza del
  ripristino - che nella giornata di ieri non era ancora
  stato effettuato - delle linee SIP, il collegamento è
  stato garantito soprattutto grazie al volontariato dei
  radioamatori.
    Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, oltre ad avere
  dispiegato il suo personale anche sottraendolo ad altri
  compiti, ha anche inviato sul posto due apparati
  satellitari; un apparato satellitare è stato inviato dal
  dipartimento nella città di Asti che certamente, insieme
  ad Alba, è uno dei centri più  colpiti.
    Per i lavori pubblici e i trasporti, tramite il
  rappresentante del Ministero dei lavori pubblici,
  convocato al dipartimento della protezione civile, si è
  potuta conoscere la situazione della viabilità delle
  strade e delle autostrade nell'area colpita dall'evento.
  Sono stati contattati i compartimenti ANAS di Torino,
  Genova e Milano, che hanno tempestivamente seguito
  l'evoluzione degli eventi; è stato fornito un elenco
  dettagliato di tutte le interruzioni della rete viaria,
  che man mano viene aggiornato sia per i ripristini che per
  le nuove interruzioni.  Tramite i rappresentanti delle
  ferrovie dello Stato si è potuta conoscere la situazione
  del transito ferroviario.
    Per quanto riguarda i servizi essenziali, la sala
  operativa dell'ENEL è in collegamento costante con il
  nostro centro-situazioni.  E' stato realizzato qualche mese
  fa, al momento del mio insediamento, un punto di
  collegamento con l'ENEL che non vi è mai stato nel
  passato.  Ciò dimostra l'importanza che attribuiamo a quel
  servizio essenziale che è l'erogazione di energia
  elettrica...  L'ENEL comunica che tutto il suo personale
  delle province di Asti, Cuneo, Vercelli e Torino è
  impegnato nelle zone disastrate.  A causa delle
  interruzioni alla viabilità stradale e del crollo dei due
  ponti Chivasso e Crescentino, le rispettive località non
  sono state ancora raggiunte dalle squadre ENEL.  Il 55 per
  cento delle cabine primarie poste a valle di Torino,
  sull'asta del Po, sono purtroppo fuori uso; le cabine
  secondarie - 2 mila 500 su 11 mila - sono fuori servizio
  nelle province di Asti, Vercelli, Cuneo, Alessandria e
  Torino.  Ad Alba, come ho detto prima, è ripresa
  l'erogazione dell'energia in città già dalla giornata di
  ieri.  Particolarmente critica rimane la situazione di
  Alessandria, intorno ad Alba e a Trino Vercellese.
  Situazione meno grave, allo stato attuale, anche se dal
  punto di vista delle vittime ha registrato la punta
  massima, è quella di Cuneo e di Mondovì.
    Per quanto riguarda le strutture operative, sono stati
  convocati fin dall'inizio il corpo nazionale dei Vigili
  del fuoco, le forze
 
                             Pag. 4745
 
  armate, le forze di polizia (carabinieri, Guardia di
  finanza, polizia di Stato) e la Croce  rossa italiana.  Il
  corpo nazionale dei Vigili del fuoco (lo accennavo prima
  ed ora lo approfondisco) è intervenuto con mezzi ed
  attrezzature di soccorso inviati dalle regioni Lombardia,
  Veneto, Emilia, Toscana, Liguria, Marche e Abruzzo, con
  circa 1700 uomini e 500 mezzi.  Si tratta di 20 anfibi, 7
  elicotteri, 2 autobotti per rifornimento elicottero, 6
  autobotti per rifornimento idrico, 10 idrovore, 35 sezioni
  operative e altri mezzi per alluvioni, 2 attrezzature per
  telecomunicazioni via satellite, 23 barche, 4 gruppi
  elettrogeni.  Il personale inviato da queste regioni
  ammonta complessivamente a 1700 unità operative ed è in
  continuo aumento.
    Per quanto riguarda le forze armate, i militari hanno
  inviato le seguenti forze, per un totale di circa 3 mila
  uomini, che sono stati dislocati con vari mezzi in diverse
  prefetture.  Prefettura di Cuneo, comune di Alba:
  battaglione VII reggimento  Adria B Cremona,  sedici
  unità di cui sei sommozzatori, del Consubin, sei nuclei di
  fotoelettriche, di cui quattro a Cortemilia (un paese
  particolarmente colpito), quattro motopompe, mille
  coperte, un'autobotte da 4 mila litri, un complesso
  d'illuminazione campale, un elicottero per elisgombero
  sanitario di due degenti in rianimazione.  Comune di Ceva:
  un corpo alpini, il secondo reggimento Taurinense, con
  motopompa, gruppo elettrogeno e cucina, rotabile e
  autobotte da 4 mila litri, un elicottero per il recupero
  di trenta persone.  In località Pollenzo: due autobotti da
  4 mila litri cadauna, una per l'ospedale civile ed una per
  il comune; un elicottero a favore dei vigili del fuoco; 50
  serie di effetti letterecci.  Ancora, una compagnia alpina
  3 reggimento B Taurinense a Frabosa Sottana; un'altra
  compagnia alpini, 2 reggimento B Taurinense a Garessio; un
  elicottero a Clavesana; un elicottero a Niolla Tanaro.
    Prefettura di Torino: un'autobotte da 8 mila litri per il
  comune di Foglizzo; un serbatoio acqua da 4 mila litri per
  il comune di San Giorgio Canavese; un serbatoio acqua da 4
  mila litri per il comune di Pavone; un elicottero a Verrua
  Savoia per il recupero di 18 persone in vari cascinali
  isolati; 4 elicotteri
  di cui uno a Varallo Sesia, uno a Chivasso, uno a Santena
  e uno a Torino; 15 ACM per evacuazione alluvionati, di cui
  5 a Pralormo e 10 a Montaldo Dora; 1.500 razioni di viveri
  da combattimento a Montaldo Dora; 150 posti letto presso
  infrastruttura militare a Venaria.
    Prefettura di Vercelli: 20 unità e 3 ACM per evacuazione
  personale a Varallo Sesia; un pl. rinforzato del 3 corpo
  d'armata e 200 coperte da campo a Trino Vercellese (come
  credo sappiate, il 3 corpo d'armata proviene da Milano);
  un pl. del 3 corpo d'armata a Biella.
    Prefettura di Novara: 5 M-113, di cui 3 a Romagnano Sesia
  e 2 a Sorrago.
    Per la prefettura di Asti: una compagnia del 21 reggimento
  B  Cremona  ad Asti; una pala meccanica, una cucina
  rotabile e 2 mila razioni di viveri da combattimento.
    Per la prefettura di Alessandria: un elicottero per
  l'evacuazione personale in località Solero; una compagnia
  del 3 corpo d'armata a Casale Monferrato (quindi
  proveniente da Milano); 100 posti letto presso
  infrastruttura militare di Casale Monferrato; 5 ACM per
  trasporto materiali della protezione civile; una ACL a
  disposizione dell'ospedale civile di Alessandria.
    Prefettura di Cremona: 20 uomini in località
  Pizzighettone.
    Prefettura di Savona: una compagnia del 72 reggimento
  Puglie ad Albenga; il suddetto comando ha inoltre
  predisposto una compagnia del 2 reggimento B Taurinense
  per Cortemilia dalle ore 8 del 7 novembre 1994, una
  compagnia del 3 corpo d'armata per Breme - Pavia - dalle
  ore 8 del 7 novembre 1994 perché, come sapete, si sono
  verificati fatti in questo momento sotto controllo, ma
  comunque gravi, anche nel pavese e non soltanto nelle
  regioni del Piemonte e della Valle d'Aosta; infrastrutture
  militari nelle località di Asti, Casale Monferrato,
  Dronero e Forte Bellarasco per l'eventuale ricovero di
  sfollati; un servizio di vettovagliamento in grado di
  fornire pasti caldi nelle caserme sede dei reparti, posti
  di distribuzione viveri (caldi e a secco) nelle località
  prossime alle aree sinistrate, razioni viveri da
  combattimento fino ad un massimo di 10 mila (comprese le
  3.500 già in corso di
 
                             Pag. 4746
 
  distribuzione), il gittamento di due ponti  Bailey (di cui
  uno ad Asti est ed uno a Savona), a seguito di
  ricognizione specifica da effettuarsi - è già stata
  effettuata - nella mattinata del 7 novembre 1994,
  un'organizzazione sanitaria e veterinaria da impiegarsi
  con criterio di arealità.  Sono inoltre previste le
  seguenti riserve: 200 unità pronte a intervenire su
  richiesta della prefettura di Asti; messa in preallarme di
  unità del 3 corpo d'armata (ossia da Milano).
    Il totale generale (esclusi i mezzi ed i materiali
  necessari alle esigenze di vita e di movimento del
  personale impegnato) è di 3 mila unità circa; 43 ore-volo
  di elicottero; 6 nuclei fotoelettriche; 5 autobotti; 2
  serbatoi da 4 mila litri; un complesso di illuminazione
  campale; 5 motopompe; un gruppo elettrogeno; 10 cucine
  rotabili; 50 serie di effetti letterecci e mille coperte;
  una pala meccanica; 20 ACM, 1 ACL e 5 M-113 per
  evacuazione personale; 10 mila razioni viveri da
  combattimento (3.500 già in corso di distribuzione); 250
  posti letto presso infrastrutture militari; 2 ponti
  Bailey; 4 infrastrutture militari per ricovero sfollati.
    Inoltre, è stato previsto il rischieramento di  2 CH 47
  del primo reggimento  Aves Antares  Viterbo su
  Venaria Reale, in provincia di Torino; l'approntamento del
  treno della protezione civile (80 posti letto con un
  equipaggio di 26 unità) presso la stazione di
  Castelmaggiore (provincia di Bologna).
    Nel quadro di una possibile estensione del maltempo si
  prevede di attivare altri comandi militari.
    Per quanto riguarda l'Arma dei carabinieri, essa è
  intervenuta con tremila uomini ed i seguenti mezzi: 8
  elicotteri  AB 412  per il recupero persone (i quali,
  fino ad oggi, hanno effettuato circa 400 interventi); 4
  nuclei sommozzatori ad Alessandria; 2 reparti di soccorso
  dei battaglioni  Piemonte  e  Lombardia.  Tutti i
  reparti dell'Arma territoriale sono operativi e il comando
  generale dell'Arma fornisce dati e informazioni sui danni
  alle persone attraverso i reparti dell'Arma territoriale
  stessi (tutto questo anche per una doverosa conoscenza che
  deve essere attuata nel territorio anche a cura dei
  carabinieri e non solo delle altre strutture dello
  Stato).
  La Guardia di finanza concorre  con 4 elicotteri, uomini
  della legione  Torino,  del battagione allievi
  sottufficiali di Cuneo, del battaglione allievi finanzieri
  di Mondovì, uomini del soccorso alpino, per un totale di
  400 uomini operativi in zona.
    Questo che ho descritto è il quadro della situazione.  Ho
  letto le interrogazioni presentate e vorrei cercare di
  rispondere ad alcune di esse, se non a tutte.  In una di
  queste si domandava notizia in merito all'intervento del
  magistrato per il Po.  Il compito di svolgere l'attività
  conoscitiva in materia di difesa del suolo è affidato ai
  servizi tecnici nazionali, i quali, con le proprie reti di
  monitoraggio, fin da venerdì scorso, hanno segnalato lo
  stato di preallarme anche avvalendosi delle reti di misura
  delle regioni e del servizio meteorologico
  dell'aeronautica.  Il magistrato per il Po ha competenza
  operativa solo sulle tratte arginate del fiume e dei
  principali affluenti e la piena è stata ampiamente
  prevista sin da sabato.
    Si tratta, comunque, di una struttura che oggi può contare
  soltanto su un terzo del personale previsto, costretto ad
  operare tra enormi difficoltà assieme alle altre strutture
  tecniche dello Stato.  Le reti di rilevamento del
  magistrato per il Po sono connesse con quelle del servizio
  idrografico, che hanno funzionato insieme durante tutto il
  periodo di crisi.  Solo nella giornata odierna la rete del
  magistrato (composta da 7 teleidrometri) è andata fuori
  uso, ma è rimasta in uso quella del servizio idrografico
  che, comunque, a mio avviso andrebbe profondamente
  ampliata.
    Mi è stato chiesto, inoltre, di quantificare il numero
  delle vittime.  La situazione della popolazione alle ore 20
  è la seguente: 54 morti, 36 dispersi, 17 feriti e
  cinquemila senza tetto; il totale dei comuni colpiti è di
  316.
    Mi è stato anche domandato, in un'interrogazione (comunque
  mi ha rivolto la stessa domanda anche la stampa, per quel
  pochissmo tempo che ho potuto dedicarle, poiché da venerdì
  scorso siamo in uno stato prima di preallerta e poi di
  piena operatività), se vi sia stata sottovalutazione degli
  eventi da parte delle autorità competenti.
    E' una domanda legittima di fronte ad un
 
                             Pag. 4747
 
  fatto  così drammatico, che ha causato vittime tanto
  numerose e che può riservare, in futuro, ulteriori notizie
  luttuose.
    Posso dire, in tranquilla coscienza, che il dipartimento
  della protezione civile, fin dal 4 novembre - in
  particolare, nel pomeriggio di quella giornata -, ha
  allertato tutte le prefetture, tutte le regioni e anche
  gli stati maggiori della difesa sulle eccezionali
  avversità atmosferiche che si sarebbero abbattute su
  Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta.  Il motivo dell'allerta
  è - come sempre, del resto - da vedersi nel senso che
  tutte le autorità locali competenti di protezione civile
  debbono mettere in atto la loro azione per poter
  contrastare la calamità che si prevede possa svolgersi di
  lì a poco: elicotteri, uomini e mezzi necessari per
  fronteggiare l'emergenza sono di competenza immediata e
  primaria dei prefetti, ma autorità di protezione civile -
  come credo i colleghi parlamentari ormai sappiano - sono
  non soltanto i prefetti, bensì anche i sindaci; infatti,
  esistono competenze nelle regioni, nelle province e via
  dicendo.
    Il dipartimento della protezione civile si è subito
  trasformato, sin dalla serata di venerdì, quando è
  arrivata la notizia del possibile aggravamento della
  situazione metereologica, in una potenziale unità di
  crisi.  Il dipartimento lavora a ritmo ininterrotto,
  ventiquattr'ore su ventiquattro.  Nella giornata di sabato
  sono stati presi i dovuti contatti con tutte le zone nelle
  quali era prevedibile un aggravamento; anzi, a quel punto
  sembrava che la gravità maggiore potesse riguardare la
  Liguria, non tanto il Piemonte e la Valle d'Aosta.  Nella
  notte di sabato la situazione si è aggravata in modo
  particolare, e già dalle quattro del mattino funzionava
  non solo la sala operativa, come sempre, per l'attività -
  diciamo così - di tipo routinario - pur se nel nostro
  settore praticamente non esiste  routine -,  ma un
  vero e proprio coordinamento anche con tutti gli altri
  ministeri potenzialmente interessati.  Alle sei del mattino
  si faceva il primo punto della situazione e già alle otto
  si teneva una riunione con la presenza di rappresentanti
  di venti tra amministrazioni dello Stato centrale ed enti
  potenzialmente
  competenti o cointeressati (come SIP ed  ENEL).
    Questa unità di crisi, che è una vera e propria unità
  operativa, è tuttora presente al dipartimento nella sala
  operativa della protezione civile, poiché lo stato di
  emergenza continua; non dobbiamo abbassare la guardia, al
  contrario dobbiamo prepararci anche ad un possibile - ma
  personalmente spero, con una nota di ottimismo,
  improbabile - peggioramento della situazione.
    Secondo un'interrogazione, che mi ha molto stupito, dei
  rappresentanti del partito popolare, avrei pronunciato
  espressioni minimizzanti in non so quale dichiarazione a
  non so quale emittente televisiva.  Nella confusione
  dell'accavallarsi di notizie, di emergenze e di esigenze
  di coordinamento può anche darsi che le mie affermazioni
  non siano state così convincenti e che possano essere
  state fraintese, ma la portata dell'evento non è stata
  affatto minimizzata, onorevole Moioli; al contrario, fin
  dall'inizio abbiamo avuto la consapevolezza che si
  trattava di una situazione particolarmente seria.  Penso
  che il riferimento fosse ad una dichiarazione estortami
  nel momento in cui ieri, insieme all'onorevole Gasparri -
  che è qui presente -, entravo nella sede della prefettura
  di Torino per fare una prima valutazione (Torino è il
  capoluogo del Piemonte) e per poter coordinare ulteriori
  soccorsi.
    Avevo reso una dichiarazione anche più lunga, ma non
  avendo avuto il tempo in questi giorni di guardare le
  televisioni, non so cosa poi sia stato trasmesso.  Certo è
  che nessuno di noi ha minimizzato la portata dell'evento,
  anzi abbiamo chiesto fin dalla serata di venerdì, ed anche
  successivamente, la massima attenzione da parte di tutte
  le amministrazioni.
    Nella prima mattinata di oggi abbiamo chiesto alle
  prefetture di comunicarci le esigenze finanziarie per gli
  interventi di primo soccorso, proprio al fine di andare
  immediatamente incontro alle necessità più urgenti da loro
  rappresentate.
    Come riportato anche dalla stampa, domani vi sarà una
  riunione del Consiglio dei ministri.  Il Presidente del
  Consiglio sta preparando un'ordinanza perché in quella sede
 
                             Pag. 4748
 
  si possa provvedere ad uno stanziamento  che consenta
  almeno gli interventi di primo soccorso.  Senza tale
  strumento l'intervento è lasciato alla buona volontà del
  prefetti, i quali non dispongono dei fondi necessari.  Ve
  ne sono taluni molto valorosi, come quello di Alessandria,
  che ho contattato anche oggi e che mi ha comunicato che
  sta anticipando lui stesso le cifre necessarie.
    Abbiamo dunque chiesto alle prefetture un elenco delle
  esigenze più urgenti, naturalmente - lo ripeto - per far
  fronte alle sole attività di primo soccorso.  Poi
  ovviamente bisognerà provvedere al ripristino dei beni, al
  risarcimento alle persone e così via.
    La prefettura di Torino ci ha chiesto un miliardo, quella
  di Asti due miliardi, quella di Alessandria un miliardo,
  quella di Cuneo 100 milioni, quella di Vercelli 500
  milioni.  Naturalmente abbiamo detto che entro la mattinata
  di domani potranno ulteriormente rivedere tali previsioni,
  in modo che nell'ordinanza si preveda una base minima, ma
  relativamente solida, per l'intervento di primo
  soccorso.
    Nella seduta del Consiglio dei ministri di domani 8
  novembre sarà inoltre deliberato lo stato di emergenza
  nazionale ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 225 del
  1992.
    In una interrogazione si lascia intravedere il sospetto
  che vi sia una tendenza a minimizzare la portata del
  disastro per carenza di disponibilità finanziaria.  Ho già
  detto che tale tendenza non rientra nelle mie intenzioni.
  Certo, quello della disponibilità finanziaria è un
  problema importante e grave che va risolto, ma vorrei fin
  d'ora sottolineare la volontà poolitica del Governo di
  venire incontro ai bisogni di queste popolazioni.
    I sopralluoghi che sono stati fatti dal Presidente del
  Consiglio oggi e dall'onorevole Gasparri e da me ieri
  nella provincia di Torino, semmai fosse stato necessario
  vedere con i nostri occhi quanto veniva riportato nelle
  aride cifre dei dispacci che ci vengono inviati, credo
  siano stati decisi per spingenre - ma, lo ripeto, non ve
  ne era bisogno - ulteriormente la nostra volontà nel senso
  che ho detto.
    In alcune delle interrogazioni mi è stato domandato se si
  sia proceduto ad un prima valutazione dei danni.  La
  calamità è troppo
  recente per poterli quantificare e non è mio  costume
  avventurarmi in previsioni che poi non corrispondono alla
  realtà.  Del resto, tale compito è delle prefetture che
  fino ad oggi non hanno potuto provvedere ad assolverlo,
  perché sono occupate nella gestione dell'emergenza e nei
  soccorsi.
    E' stato chiesto anche quali concrete ed urgenti
  iniziative siano state adottate.  Ho già detto poco fa che
  sta per essere dichiarato lo stato di emergenza nazionale
  ed aggiungo che sarà approvato anche un provvedimento
  concernente gli interventi di ripristino generale del
  territorio e diretto a riparare i danni subiti.
    In alcune interrogazioni, anzi direi che è un punto che
  ricorre in diverse interrogazioni, si sottolinea che vi
  sarebbe poca attenzione per la previsione e la
  prevenzione.  Su questo sono pienamente d'accordo.  Anche in
  base all'esperienza maturata in questi giorni, posso dire
  che se le nostre strutture sono pronte per l'emergenza -
  ovviamente, se fossimo dotati di più mezzi, sarebbe meglio
  -, tuttavia vi è stata fino ad oggi un'indubbia
  sottovalutazione del settore della previsione e della
  prevenzione.  Come loro ricorderanno, la legge n. 225 del
  1992 prevede la presentazione di piani nazionali,
  regionali e provinciali di previsione e prevenzione.  E'
  una legge di due anni fa; ebbene, sin dal momento del mio
  insediamento nel consiglio nazionale della protezione
  civile - il massimo organo politico nel quale siedono
  sette ministri e tutti i presidenti delle regioni, i
  rappresentanti delle province e dei comuni - ho
  sollecitato più volte i vari livelli competenti a
  presentare tali piani di previsione e di prevenzione.
    Noi abbiamo pronto un nostro piano di previsione e di
  prevenzione e stiamo attendendo quello delle regioni e
  delle province, anche se devo dire che proprio da un punto
  di vista tecnico è estremamente difficile, in un paese
  come il nostro a rischio idrogeologico elevatissimo, come
  pochi altri, arrivare ad elaborare un piano adeguato.  E
  noi vogliamo che esso sia tale e che sia giustamente
  articolato.
    Nell'interrogazione dell'onorevole Bertinotti si pone
  correttamente in evidenza la disattenzione per la
  previsione e per la prevenzione.
 
                             Pag. 4749
 
  Posso rassicurare l'onorevole Bertinotti che condivido le
  sue valutazioni, comuni del resto anche ad altri
  parlamentari.
    Si pone anche un interrogativo: si accenna cioè a motivi e
  a responsabilità che avrebbero impedito alla protezione
  civile di adottare opportuni provvedimenti preventivi,
  visto - si dice - che tali calamità naturali avvengono
  ogni anno - e su questo sono d'accordo - e che
  l'osservatorio meteorologico di Milano Duomo aveva messo
  in guardia fin da mercoledì scorso.
    Vorrei far presente all'onorevole Bertinotti che il
  dipartimento è in costante comunicazione con tutti gli
  uffici meteorologici ed allerta le prefetture e le regioni
  ogniqualvolta si prevedano eventi di particolare
  importanza.  In quest'occasione si è trattato di un evento
  del tutto eccezionale: qualcuno afferma che non si
  verificava un fatto del genere dal 1913, altri dicono che
  non accadeva nulla del genere dal 1951.  Il punto è che non
  siamo in grado, con le strumentazioni attualmente a nostra
  disposizione, di prevedere anche l'intensità degli eventi.
  Indubbiamente riusciamo a prevedere il possibile
  aggravamento delle condizioni meteorologiche, ma non siamo
  in grado con le strumentazioni attuali - e su questo la
  scienza è sfidata ad affinarsi ed a intervenire - di
  prevedere - ripeto - anche la quantificazione degli
  effetti della calamità o dell'alluvione.
    L'onorevole Bertinotti chiede se non riteniamo che quanto
  è avvenuto sia da addebitare ad un'azione poco attenta nei
  confronti del territorio e ad una scarsa applicazione
  della legge in materia di difesa del suolo.  Onorevole
  Bertinotti, le devo rispondere che la materia esula dalle
  competenze del dipartimento.  Ai sensi del decreto del
  Presidente della Repubblica n. 616 del 1977, tale
  competenza è assegnata alle regioni.  Anche su questo punto
  non intendiamo fare lo scaricabarile, come sarebbe facile.
  Sul tavolo del consiglio nazionale per la protezione
  civile porteremo tale problema.  Sottolineo che in materia
  si registra un intrigo di competenze (oltre alle regioni,
  occorre considerare quelle dell'autorità di bacino, come i
  colleghi parlamentari ricorderanno): al riguardo vi è una
  continua sollecitazione.
    Alle 19,15 ho cercato - quando mi è stato
  fornito il testo delle interrogazioni - di  mettermi in
  contatto anche con alcuni funzionari del Ministero dei
  lavori pubblici; non essendo riuscita a trovarli, non sono
  in grado di rispondere a taluni questiti sollevati dalle
  interrogazioni, poiché non dispongo delle osservazioni del
  ministero competente; a tale riguardo potrà essere più
  preciso il ministro dei lavori pubblici, Radice.
    E' stato inoltre domandato se non si ritenga urgente
  l'avvio di un piano straordinario di riassetto idraulico
  del reticolo idrografico.  Pur non essendo questa una
  competenza del mio dipartimento, sarebbe non solo
  auspicabile ma addirittura urgente che le autorità
  interessate (i lavori pubblici, le regioni ed il Ministero
  dell'ambiente) si attivassero al riguardo.
 
               PRESIDENZA DEL  VICEPRESIDENTE
             IGNAZIO  LA RUSSA  (ore 21,45).
 
DATA=941107 FASCID=STA12-90 TIPOSTA=STA LEGISL=12 NCOMM= SEDE= NSTA=0090 TOTPAG=0144 TOTDOC=0387 NDOC=0332 TIPDOC=O DOCTIT=0331 COMM= PAGINIZ=0068 RIGINIZ=033 PAGFIN=0075 RIGFIN=059 UPAG=NO PAGEIN=4742 PAGEFIN=4749 SORTRES=9411073 SORTDDL= FASCIDC=12STA 00090 SORTNAV=59411072 00090 200000 ZZSTA90 NDOC0332 TIPDOCO DOCTIT0331 NDOC0331



Ritorna al menu della banca dati