(Competenze delle regioni).
      1.  Le regioni, entro il termine di un anno dalla data di
  entrata in vigore della presente legge, stabiliscono con
  legge:
        a)  i criteri in base ai quali i comuni procedono
  alla suddivisione del proprio
 
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  territorio nelle zone previste dalle vigenti disposizioni per
  l'applicazione dei limiti di esposizione ai rumori, stabilendo
  il divieto di ogni contatto diretto di aree i cui limiti di
  esposizione al rumore si discostano in misura superiore a 5
  decibel;
        b)  i poteri sostitutivi in caso di inerzia dei
  comuni;
        c)  l'inefficacia di nuovi strumenti urbanistici
  generali o particolareggiati che prevedano insediamenti senza
  previa classificazione delle zone;
        d)  le procedure e gli eventuali ulteriori criteri,
  oltre a quelli di cui all'articolo 6, per la predisposizione e
  l'adozione da parte dei comuni di piani di risanamento
  acustico;
        e)  le eventuali prescrizioni concernenti
  l'utilizzazione delle sorgenti sonore mobili in relazione alle
  loro specifiche condizioni ambientali o temporali di
  esercizio;
        f)  le modalità di rilascio delle autorizzazioni per
  l'espletamento di lavori temporanei e manifestazioni in luogo
  pubblico o aperte al pubblico qualora comportino l'impiego di
  macchinari e di impianti rumorosi;
        g)  le competenze delle province in materia di
  inquinamento acustico ai sensi della legge 8 giugno 1990, n.
  142;
        h)  l'organizzazione dei servizi di controllo
  nell'ambito del territorio regionale.