| PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
PIERLUIGI PETRINI
La seduta comincia alle 9,05.
La Camera approva il processo verbale della seduta di
ieri.
Missioni.
PRESIDENTE comunica che i deputati complessivamente in
missione sono trentotto.
Discussione del disegno di legge S. 3409: Lavoro portuale
temporaneo (approvato dal Senato) (6239).
PRESIDENTE comunica l'organizzazione dei tempi per il
dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 1).
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.
ANNA MARIA BIRICOTTI, Vicepresidente della IX
Commissione, in sostituzione del deputato Eduardo Bruno,
relatore, illustra i contenuti del provvedimento, necessario
per adeguare la legislazione nazionale ai principi della
normativa comunitaria; sottolinea altresì che esso è volto ad
assicurare, in ciascun porto, la massima concorrenza tra gli
operatori e, nel contempo, a salvaguardare l'attività
lavorativa in tale settore. Ne auspica la sollecita
approvazione, nel testo licenziato dal Senato.
PIETRO GASPERONI, Relatore per la XI Commissione,
raccomanda la sollecita approvazione del disegno di legge,
il cui testo - in particolare l'articolo 3 - giudica
equilibrato, rispettoso delle esigenze del mercato e della
concorrenza e coerente con l'obiettivo di adeguare la
disciplina del lavoro portuale ai criteri adottati in materia
negli altri paesi europei.
FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la
giustizia, avverte che il Governo si riserva di
intervenire in replica.
EUGENIO DUCA, nel preannunziare un orientamento
favorevole al provvedimento in discussione, sottolinea i
positivi risultati conseguiti dalla legge n. 84 del 1994;
denunzia quindi il basso livello dei salari dei lavoratori
addetti a tale comparto, auspicando l'introduzione di un
contratto unico per il settore. Invita infine il Governo ad
attivarsi per migliorare le condizioni economiche e normative
di tali lavoratori.
LUCIO MARENGO, pur apprezzando l'intento, sotteso al
disegno di legge, di completare il processo di risanamento
"legale" ed occupazionale avviato dalla pregressa normativa in
materia di attività portuali, esprime talune perplessità e
chiede al Governo, in particolare, di fornire chiarimenti in
ordine alle modalità di assunzione; sottolinea, infine,
l'esigenza di predisporre un rigoroso meccanismo di controllo
dell'attività e della gestione di consorzi e cooperative
operanti nel settore.
PAOLO MAMMOLA preannunzia la presentazione di
emendamenti volti a modificare alcune parti del provvedimento
in discussione che, seppure utile e necessario, a suo giudizio
non risponde alle
Pag. IV
esigenze del settore; osserva inoltre che la modifica degli
articoli 16 e 17 della legge n. 84 del 1994, proposta dal
testo in discussione, non prospetta un'adeguata armonizzazione
alla normativa comunitaria in tema di disciplina del lavoro
portuale. Auspica, quindi, che il Governo voglia fare
chiarezza, assicurando che, in tal caso, l'opposizione non
porrà ostacoli ed anzi offrirà un contributo costruttivo
all' iter del disegno di legge.
PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione sulle linee
generali e prende atto che il vicepresidente della IX
Commissione ed il relatore per l'XI Commissione rinunziano
alla replica.
MARIO OCCHIPINTI, Sottosegretario di Stato per i
trasporti e la navigazione, ricordato che il disegno di
legge in esame si inscrive nel processo di adeguamento della
legislazione nazionale alla normativa comunitaria, fornisce
chiarimenti in ordine alle disposizioni del comma 2
dell'articolo 3, che sancisce il divieto di partecipazione
incrociata tra società fornitrici di lavoro portuale
temporaneo ed imprese portuali; auspica infine la sollecita
approvazione del provvedimento, peraltro molto atteso dagli
operatori del settore.
PRESIDENTE rinvia il seguito del dibattito ad altra
seduta.
Discussione della proposta di legge S. 3157: Attività
lavorativa dei detenuti (approvata dal Senato) (5967 ed
abbinate).
PRESIDENTE comunica l'organizzazione dei tempi per il
dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 16).
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.
SANDRO SCHMID, Relatore, sottolineata l'esigenza
di intervenire sulle cause strutturali del degrado delle
carceri italiane (emerso anche recentemente con i gravi
episodi verificatisi nei penitenziari di Sassari e Milano),
illustra il contenuto del provvedimento, volto a promuovere lo
svolgimento dell'attività lavorativa dei detenuti, dando
attuazione, tra l'altro, all'articolo 27 della Costituzione;
auspica infine la sollecita approvazione della proposta di
legge, nel testo della Commissione, precisando che si è
ritenuto di accogliere l'osservazione della I Commissione e le
condizioni e l'osservazione della V Commissione.
FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la
giustizia, avverte che il Governo si riserva di
intervenire in replica.
MARIO ALBERTO TABORELLI, evidenziata la grande
rilevanza, sul piano dei principi, del provvedimento in
discussione, ritiene che garantire ai detenuti la possibilità
di svolgere un'attività lavorativa, a parte i pur apprezzabili
vantaggi della remunerazione, risponda alla duplice finalità
di tipo formativo e di dare dignità all'espiazione della pena.
Rileva altresì che solo significativi sgravi fiscali per le
imprese che assumono lavoratori detenuti potranno determinare
la reale efficacia del provvedimento.
LUCIO MARENGO, rilevata l'esigenza di garantire nelle
carceri accettabili livelli di vivibilità, ritiene opportuno
affrontare la questione dell'attività lavorativa dei detenuti
- che a suo giudizio non deve essere retribuita - anche
attraverso l'istituto della formazione professionale
regionale.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
CARLO GIOVANARDI
LUCIO MARENGO giudica condivisibile, nella sostanza, il
provvedimento in discussione, pur osservando che sembra
privilegiare le cooperative sociali, sulle quali occorre
operare un'attenta vigilanza.
Pag. V
PRESIDENTE constata l'assenza del deputato Michielon,
iscritto a parlare; si intende che vi abbia rinunziato.
Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e
prende atto che il relatore rinunzia alla replica.
FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la
giustizia, premesso che il carcere è un "indicatore" del
livello di civiltà di un paese e che il sistema carcerario
italiano è connotato da aspetti di "indegnità", nonostante le
positive esperienze maturate negli ultimi anni, rileva che il
provvedimento in discussione affronta la fondamentale
questione della funzione rieducativa della pena; segnala
infine l'inadeguatezza della dotazione finanziaria,
sufficiente soltanto ad avviare la fase di sperimentazione.
PRESIDENTE rinvia il seguito del dibattito ad altra
seduta.
Ordine del giorno
della prossima seduta.
PRESIDENTE comunica l'ordine del giorno della prossima
seduta:
Lunedì 22 maggio 2000, alle 16.
(Vedi resoconto stenografico pag. 27).
La seduta termina alle 11,30.
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