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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


115157
STA0722-0033
Somm. e Sten. d'Aula n. 722 del 12 maggio 2000 (STA13-722)
(suddiviso in 42 Unità Documento)
Unità Documento n.33 (che inizia a pag.24 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.23)
DISCUSSIONE: C5967; C1823, C2283, C2359. ...(Discussione sulle linee generali - A.C. 5967) LAVASS
...DISCUSSIONE: C5967; C1823, C2283, C2359. ...(Discussione sulle linee generali - A.C. 5967)
LUCIO MARENGO.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO GIOVANARDI (ore 11,05)
ZZSTA ZZRES ZZSTA120500 ZZSTA000512 ZZSTA000500 ZZSTA000000 ZZSTA722 ZZ13 ZZDI ZZLL
    LUCIO MARENGO.  Non è compito della cooperativa farlo, ma
  delle istituzioni: è compito delle istituzioni all'interno
  delle strutture carcerarie.  Nelle carceri dodici persone
  convivono in una cella di 12 metri quadri, un metro quadro a
  persona: sono spazi angusti ed è vergognoso ciò che accada.  Mi
  sono recato a trovare Simonelli, uno dei presunti responsabili
  dello scandalo della missione "Arcobaleno" e la prima cosa che
  mi ha detto è stata: "direi qualsiasi cosa pur di uscire da
  questo carcere".  Un altro, Tenaglia, mi chiedeva la cortesia
  di avere una coperta perché stava morendo di freddo.  Questo è
  il carcere!  E' un  lager,  non un carcere.  Se lo scopo
  deve essere tentare anche il recupero del detenuto, bisogna
  migliorare le condizioni di vita all'interno del carcere
  proprio con la formazione professionale laddove sia
  possibile.
     Occorre insegnare un mestiere a questi detenuti e, se è
  possibile, convincere il potenziale datore di lavoro che non
  tutti i detenuti sono delinquenti nel vero senso della parola,
  ma vi è chi è finito in carcere per motivi diversi ed è
  disponibile a recuperarsi, perché, se non vi è la sua volontà
  in tal senso, nulla possono fare le istituzioni.  Noi diciamo:
  concertiamo, diamo una mano, ma vigiliamo su queste
  cooperative.  Bisogna vigilare su di esse, perché le
  cooperative sociali hanno una strana funzione, godono di
  sgravi fiscali e, nella suddivisione degli utili, rimane poco
  a chi lavora e molto a chi gestisce le cooperative.
     Le prime iniziative che il Ministero della giustizia deve
  adottare, attraverso i riferimenti che ha sul territorio - i
  provveditorati alle opere pubbliche carcerarie -, devono
  essere tese a migliorare le condizioni delle carceri.  In un
  secondo momento, dovrà valutare anche l'ipotesi di un lavoro
  autonomo all'interno delle carceri, come ad esempio la
  produzione artigianale.  Ciò è possibile: la direttrice del
  carcere di Turi, una zona agricola in cui si coltivano alcune
  particolari qualità di frutta, quali la ciliegia, la pesca ed
  altri prodotti locali, affermava che, anche attraverso la
  formazione professionale, potrebbe essere insegnato ai
  detenuti un mestiere utile nel vero senso della parola.
     Chiediamo, quindi, che si mettano in pratica, con
  l'intenzione di perseguirle con la collaborazione di tutti,
  tutte le iniziative necessarie a rendere vivibile il carcere,
  in cui, sì, deve essere scontata per intero la pena, ma
  garantendo il minimo di vivibilità, utilizzando, signor
  sottosegretario, le carceri che già ci sono.  I 160 miliardi
  che il ministro Fassino vuole utilizzare per realizzare nuove
  carceri vengano utilizzati per migliorare quelle già
  esistenti: lo si faccia subito.
     Vengano controllate le carceri: in quello di Bari, ad
  esempio, anni fa fu istituito un ospedale che non è mai
  entrato in funzione.  Gli ispettori ministeriali, anziché
  starsene a Roma, così come i tanti magistrati inutili del
  Ministero della giustizia, vadano in giro per le carceri;
  facciano bene al Ministero e al nostro paese, perché detenere
  la gente in quella maniera significa privarla della
  dignità.
     Questo chiediamo al Ministero e al ministro, ai quali non
  imputiamo le carenze, la cui responsabilità è dei funzionari
  del Ministero, che hanno il dovere di provvedere, ed anche dei
  magistrati di periferia, che sicuramente conoscono bene le
  condizioni delle carceri, ma si sono sempre guardati dal
  denunciare all'autorità sanitaria i soprusi ai quali i
  detenuti ogni giorno sono costretti a sottostare.
 
DATA=000512 FASCID=STA13-722 TIPOSTA=STA LEGISL=13 NCOMM= SEDE= NSTA=0722 TOTPAG=0032 TOTDOC=0042 NDOC=0033 TIPDOC=O DOCTIT=0023 COMM= DI PAGINIZ=0029 RIGINIZ=004 PAGFIN=0029 RIGFIN=065 UPAG=NO PAGEIN=24 PAGEFIN=24 SORTRES=0005123 SORTDDL= FASCIDC=13STA 00722 SORTNAV=5³005122 00722 200000 ZZSTA722 NDOC0033 TIPDOCO DOCTIT0023 NDOC0023



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