| GIUSEPPE GAMBALE, Sottosegretario di Stato per la
pubblica istruzione. L'introduzione di una seconda lingua
straniera nelle scuole di ogni ordine e grado, richiesta dalle
famiglie e dagli alunni, è stata da tempo oggetto
dell'attenzione dell'amministrazione, anche di più iniziative
legislative almeno nelle ultime due o tre legislature.
Già con il decreto del Presidente della Repubblica n. 419
del 1974, infatti, è stata disciplinata la sperimentazione in
tal senso, fornendo così nel tempo una prima e adeguata
risposta alle esigenze espresse dall'utenza interessata,
mediante i numerosi progetti a indirizzo linguistico. Ad
esempio, nel mese di novembre del 1998 sono state realizzate
attività formative per oltre 300 formatori, ripartiti tra le
quattro lingue francese, inglese, spagnola e tedesca.
Nel mese di gennaio del 1999 sono state avviate le
attività di aggiornamento per i docenti coinvolti
nell'insegnamento della seconda lingua. Inoltre, con la
collaborazione di un nucleo tecnico operativo,
l'amministrazione ha messo a disposizione di tutte le scuole
medie un documento concernente linee guida volto a fornire
suggerimenti, indicazioni, parametri di riferimento per
monitorare le attività di apprendimento in rapporto ai
risultati conseguiti. Al riguardo, si informa che è stato
concluso, in collaborazione con la biblioteca di
documentazione pedagogica di Firenze, il monitoraggio delle
iniziative per l'anno scolastico 1998-1999. Risultano così
autorizzati 6.700 corsi, così suddivisi: inglese, 3.488;
francese, 1.522; tedesco, 1.189; spagnolo, 529. L'accoglienza
di tali progetti nell'ambito dell'autonomia didattico
organizzativa poi, in forza della legge n. 440 del 1997, che
potenzia e migliora l'offerta formativa, ha spronato verso un
più diffuso impegno che ha condotto al progetto "Lingue 2000";
un progetto che innova l'insegnamento-apprendimento delle
lingue straniere nelle scuole di ogni ordine e grado e
costituisce un importante punto di riferimento nel settore
linguistico. Il medesimo progetto prevede inoltre la stretta e
non casuale correlazione tra apprendimento e nuove tecnologie
dell'informazione che può segnare il salto di qualità
nell'apprendimento in generale e nell'apprendimento delle
lingue in particolare. Gli allievi avranno la possibilità di
acquisire certificazioni di competenze rilasciate da organismi
internazionali accreditati, spendibili in Italia e fuori dai
confini nazionali, che potranno costituire anche il passaporto
per l'iscrizione alle università straniere.
Quanto al fatto che la lingua inglese sembra occupare
buona parte dell'orario scolastico riservato alle lingue
straniere - in vero riscontrabile sia nella pregressa attività
sperimentale sia nell'attuale contesto in regime di autonomia
-, ciò è determinato dalla circostanza che tale lingua è di
fatto un veicolo necessario per la comunicazione
transnazionale e uno strumento indispensabile per l'utilizzo
delle tecnologie informatiche e multimediali, onnipresenti
ormai in tutti i settori del lavoro e del vivere quotidiano;
pertanto si pone come scelta prioritaria anche se non
esclusiva.
Ciò premesso, i dati disponibili al 21 febbraio ultimo
scorso relativi al monitoraggio anno scolastico 1999-2000
concernenti
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il progetto "Lingue 2000" e pervenuti da 70 provveditorati,
infine, dimostrano che 16.476 corsi sono stati così suddivisi:
francese, 3.190 (ha interessato 50.268 studenti); inglese,
10.608 (ha interessato 186.983 studenti); spagnolo, 922 (ha
interessato 16.563 studenti); tedesco, 1.748 (ha interessato
26.899 studenti).
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